Capitolo 69

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Ancora una volta, ero scossa da tremiti. Mi sentivo confusa. Tutto ció che provavo era un senso di impotenza nei miei confronti. Non riuscivo piú a capire cosa facessi. Non riuscivo a controllare il mio corpo. Era terribilmente frustrante.
Mi abbracciai la pancia con entrambe le mani, in preda ad una fitta fortissima, che mi fece venire voglia di correre in bagno e buttare fuori quello che non avevo mangiato. Anche Stacey e la rossa mi avevano chiesto cosa avessi alla pancia, come se avessero sentito che non stavo bene. Quello che non capivano era che erano loro e i loro segreti la causa del mio malessere.
Strinsi gli occhi. Non vedere dove mi trovavo alleviava il dolore.
La pistola emise il suono di un tintinnio. Il Capitano l'aveva posata sul tavolo, ne ero certa. Non sapevo cosa mi avrebbe fatto. Non mi importava: non me l'avrebbe detto comunque.

"Non ti ho fatto tanto male. Di solito faccio di peggio." parló il Capitano.
Si stava rivolgendo a me come se non fosse appena successo nulla. Forse, avevo solo immaginato tutto. Ma come avrei potuto averne la conferma?
Ci fu un altro rumore, un pezzo di legno che si appoggiava al tavolo lucido. Probabilmente, era uno dei paletti che avevo visto quando ero entrata.
Per un attimo, immaginai di essere di nuovo al castello di James e che i rumori provocati dal Capitano fossero solo pezzi di legno del bosco e che la pistola fosse una delle tante spade che avevo visto appese al muro. Era tutto cosí tranquillo e felice.
"Stai dormendo? Preferirei non lavorare con una ragazza che si addormenta in piedi." sentii lamentarsi il Capitano.
Lo ignorai. Restare nel castello di James era cosí bello.
"Lilith, io ho dettato le regole del nostro compromesso e io posso annullarle. Posso annullare tutto ció che ti ho detto, se voglio. Nel vero senso della parola." mi alzó il viso prendendomi il mento con la mano. Aprii gli occhi.
"Vedi di obbedire. Potrei riconsegnarti alla rossa da un momento all'altro." sibiló, avvicinando il suo viso al mio, abbastanza lontano per impedirmi di leggere la sua espressione degli occhi.
Poi, allontanó la mano e mi guardó con disprezzo. Tornó al tavolo e prese la pistola in mano.
Mi venne in mente un'immagine: James che sparava ai licantropi, nella foresta, con una pistola argentata, come quella che aveva in mano adesso il Capitano.

"E quella dove l'hai presa?" mi scappó.
Lui alzó lo sguardo dall'arma scintillante. Sorrise.

"Conoscenze.".
Aggrottai le sopracciglia, poi ne inarcai uno. Stava mentendo. Non ero abbastanza esperta per leggere i pensieri nello sguardo delle persone, ma sapevo riconoscere una persona mentire. Specialmente se quella persona non sa mentire.

"Dov'è James?" domandai.

"É nel posto in cui deve stare.".

"Nel suo castello?" lo sfidai.
Lui non ribattè, mi fulminó semplicemente. Adoravo prevalere su di lui.

"E che mi dici, invece, di te? Cos'è successo, in bagno, con Stacey?" si appoggió al tavolo, di schiena, in modo da potermi guardare bene, con la pistola sempre in mano.
Stacey e io? Avevamo solo fatto quello che dovevamo fare: lei che mi assisteva, io che parlavo. Era stato quello il mio errore.
Alzai le spalle.
"Credevo che Stacey ti avesse insegnato le buone maniere. A quanto pare, peró, avevo ragione io: quella ragazza ci ostacola i piani." tornó a guardare il tavolo, esaminando con cura i paletti.

"Che piani?" chiesi.
Non mi rispose.
"Avevi detto che-".

"Ho detto che sarei stato sincero con te, ma con il volere della rossa. Lei è pur sempre la sovrana dei licantropi. Non posso affrontarla da solo. Soprattutto se ció per cui dovrei affrontarla fossi tu." mi interruppe, alzando appena il tono della voce.
Era ció che mi aveva detto le ultime volte che gli avevo ricordato la sua famosa frase. Fino ad ora, peró, lui non era stato sincero con me, se non quando mi aveva portata via dai ragazzi che mi volevano aggredire.

"Quanto sei noioso!" sospirai.
Dopodichè, caló il silenzio, tra di noi. Mi sentivo estremamente in imbarazzo. Avrei dovuto parlare ancora. Non sapevo cosa aspettarmi, ancora, dal Capitano.
"Allora, perchè mi hai portata qui?" Mi dondolai sui talloni. "Non sarebbe bastato fare quello che hai fatto, anche se, sinceramente, non ho la minima idea di che cosa tu abbia fatto, in un luogo appartato? In questa stanza non mi sembra di vedere niente di particolare.".
Misi le mani dietro la schiena.
Il Capitano si riavvicinó a me.

"Sai cos'ho fatto?" domandó, annoiato.

"No.".

"Ti ho semplicemente fatto raccontare la verità sul bacio di te e Mike.".
Mi fermai. Rimasi immobile.

"Il bacio tra me e Mike...?" domandai, quasi spaventata.

"Quello che gli hai dato qualche settimana fa. Stacey ci aveva informati delle pazzie che stavi dicendo in bagno, cosí ho preferito approfondire. A quanto pare, ti sei tradita da sola." ripose la pistola nella tasca interna della giacca.
Io non mi mossi. Io non ricordavo di aver nemmeno menzionato Mike. Sapevo di aver parlato, mentre il Capitano mi stava puntando la pistola contro la testa, ma non avevo capito cosa avessi detto. Ora, se ció che il Capitano diceva era vero, lo sapevo.

"I-Io...." tentai di giustificarmi.
Eppure, era stato Mike a baciare me. Eppure, era stato lui ad intromettersi. Eppure, erano stati gli stessi licantropi a volerlo, cospargendo di sangue la piscina della villa accanto al bosco, alla festa.
Capii, finalmente, un cosa: quella sera, Stacey non era morta, ma era stata solo trasformata. Ed aveva aspettato con trepidazione l'arrivo del suo amato Mike.
La porta si spalancó, facendo comparire un uomo basso e minuto, abbastanza giovane da poter avere quasi la mia età, uno dei pochi ragazzi che avevo visto in giro, in quella struttura. Aveva il fiatone, ma non si fermó per riprendere fiato. Fece un leggero cenno di sottomissione al Capitano, con la testa, poi lo guardó, allarmato.

"Capitano, è un'emergenza. La aspettano nella sala del giudizio." disse, tutto in un soffio, poi chinó di nuovo la testa e scappó via.
Tornó, peró, subito indietro e si riaffacció alla porta.
"La regina ha richiesto esplicitamente le sue doti.".
Poi, con piú titubanza, aggiunse:"E la pistola.".

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