Capitolo 23

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"Forza, dimmi cos'è tutta questa storia." cominció, incrociando le braccia al petto, ma mantenendo sempre la stessa espressione furiosa.

"Quella del fatto che ti ho detto che ho visto Sylver?" lo interruppi.
Lui alzó le spalle.

"Quella del fatto che hai visto Mike, Sylver. Manca solo che tu veda anche Dimitri." quasi mi derise.
Allora mi credeva davvero pazza!
Trattenni la rabbia che mi fremeva dentro, perchè non peggiorasse ancora di piú la situazione.
Prima mi chiede spiegazioni, poi ritiene che sono pazza.

"Solo se tu mi garantisci che non mi giudicherai, nè penserai che sono pazza, nè-".

"Non lo faró." affermó, interrompendomi, fin troppo convinto.
Qualcosa mi diceva che non avrei dovuto fidarmi di quello che mi diceva, ma non avevo altre persone con cui parlare del mio problema.
A proposito, qual è il mio problema?
In ogni caso, James mi aveva dato quasi la sua parola, quindi quello era il momento per testare la sua fedeltà. Lo avrei messo alla prova.
Quindi, decisi di cominciare con il problema principale.

"Ho visto Sylver.".

"Vorresti anche spiegarmi cosa intendi dire? Come hai fatto a vederla? Chiusa in quel bagno?" disse velocemente, come se avesse avuto da sempre quelle parole, che gli riempivano i pensieri, e che se ne fosse appena liberato.
Quindi, mi considera davvero pazza. Aveva dato la sua parola.

"Sbaglio o avevamo detto niente giudizi?" lo rimproverai.

"Questo...non è un giudizio. È solo una domanda. Sorge naturale." mi tenne testa, con non poca bravura.
Sembrava cosí sicuro di sè.... Mi sorprendeva vedere che, al pronunciare il nome di Sylver, niente di lui sembrava turbato. Anzi, ne parlava con cosí tanta tranquillità....
Decisi di dargli un'altra possibilità.

"In bagno." dissi solo.

"In bagno cosa?" si piegó in avanti lui, come se non avesse sentito bene.

"Sí, l'ho vista in bagno." confermai.
Mi percorse un brivido, da capo a piedi, mentre vedevo che il suo sguardo, da furioso, stava diventando pericoloso.
Temevo che avrebbe potuto perdere la pazienza.
Sospirai, rassegnata dal fatto che avrei dovuto raccontargli tutto.
Devo proprio?
Era la mia unica possibilità di capirci qualcosa, anche qualcosa di piccolo. Speravo di riuscirci.
"Ero in bagno a riflettere su ció che è successo...." mormorai lentamente.

"Cioè sul fatto che io abbia condiviso un momento intimo con te con tutta la mia coscienza e volontà?" sputó fuori.

"Beh, a me non sembravi molto lucido! Perchè c'era la bottiglia quasi vuota?" urlai.
Ricordavo ancora ció che mi aveva sconvolta, vedendo la bottiglia quasi vuota sul tavolo.

"Era già a metà quando ho cominciato a berla! Inoltre, non ero ubriaco! Certo, non ero completamente lucido, ma sapevo quello che stavo facendo! E non avrei mai osato abusare di te." alzó la voce anche lui.

"Non eri comunque completamente razionale!" protestai.

"Piuttosto, tu perchè hai accettato, se eri cosí contraria a quello che abbiamo fatto? L'hai sentito, l'odore di alcol, quando mi hai baciato, vero? Allora, perchè non mi hai fermato?" disse, esasperato.
Bella domanda.
Perchè ti amo.
Non era vero. Cioè, sí, mi piaceva, mi era sempre piaciuto, ma non era stato quello il motivo per cui avevo fatto quello che avevo fatto. Me ne rendevo conto solo allora: avevo sentito qualcosa di piú, un desiderio incontrollabile, nulla a che vedere con l'amore. Gli innamorati possono anche fare a meno di avere un contatto fisico; le persone dipendenti da qualcosa come James no.
Perchè avevo bisogno di affetto.
Poteva essere un motivo, ma non era stato quello principale.
Mi rimaneva una sola possibilità. Ma non avevo certo il coraggio di confessare tutto tutto.

Regno ribelleWhere stories live. Discover now