97 capitolo

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97.
Noi siamo i litigi e poi i sorrisi. I "vaffanculo" e poi gli abbracci. Noi siamo i "non ti sopporto più, vai via" e poi "ma dove cazzo vai? Stai qui.". Siamo le urla e poi le scuse. Siamo i miei pianti e i tuoi "non volevo, perdonami". Siamo i tuoi "cazzo che rompicoglioni" e poi "vieni qui deficiente". Siamo i miei "non posso andare avanti così" e poi i baci. Siamo le litigate di mezzanotte e poi l'indifferenza alla mattina. Siamo i "questa volta é l'ultima" e poi non è mai l'ultima. Siamo i dispetti e poi le carezze. Siamo ieri e oggi e poi saremo anche domani. Siamo noi e poi ancora noi.

Ennesima litigata con Lele. Sono stressatissima, non capisco più niente. Le lezioni sono sempre una dietro l'altra. Abbiamo poco tempo x stare insieme e ci vediamo pochissimo. La notte lui studia e io dormo pochissimo.
Stamattina mi sono svegliata male, mi ha chiesto qualcosa e io mi sono infuriata. Una cazzata, l'ennesima cazzata.
Di queste litigate non ne posso più; apro la porta della casetta e lo vedo con la chitarra in mano che strimpella qualche canzone.
Cammino verso l'interno della casetta, ma lui prontamente mi blocca.
«non si saluta più? » mi dice nervoso che non abbia salutato.
«che vuoi Lele? Sono stanca. Ho ripassato i testi fino adesso»
«io ho giocato invece lo sai? » mi risponde ancora più nervoso.
«non mi importa nulla. Oggi non sono in vena di battute Lele» entro dentro sbattendo la porta. Non voglio sentire nulla. Ogni cosa che viene detta la vedo storta.
«ma che succede?» mi chiede Gabriele pacato.
«niente Gabri. Sono stressata al massimo e nessuno mi capisce! »
«MA CHE STAI DICENDO! ELO NON SEI NERVOSA SOLO TU! TUTTI QUA DENTRO SIAMO STRESSATI, MA NON CI SVEGLIAMO CON LA VOGLIA DI URLARE IN FACCIA ALLE PERSONE» mi urla Lele entrando in casetta e andando in palestra. Gabri alza le spalle non capendo. Trattengo il respiro. So sicuramente che questa situazione è dettata anche dal fatto che si è ingelosito ieri notte. Un ragazzo della redazione ha appoggiato la sua mano sulla mia spalla per salutarmi ed io carinamento l ho salutato. Mai lo avessi fatto ,è uscito fuori di testa.
È geloso, ha paura di perdermi e poi sto stress non ci aiuta per niente. Siamo andati a letto litigati; lui stamattina sicuramente voleva fare pace e io gli ho risposto male. Mi chiudo in camera e mi butto sul letto.

[...]

23:45
Non è uscita dalla stanza, non ha mangiato e io devo andare a lezione. Elisa mi sta aspettando.
«Gabri senti hai un foglio?»
«in camera vicino al letto, te l ho rubato ieri»
«grazie» vado a prendere il foglio e ci scrivo sopra.
"Siamo estremamente riservati, il fatto che ti tocchino mi manda in bestia. Esplodo. Esagero con le parole. Dico cose che dovrei evitare di dire. Sei la cosa più importante della mia vita da quando ti conosco. Sto andando a lezione da Eli, farò tardi. Spero di trovarti nel mio letto ad aspettarmi. Dormi. Scusa per aver alzato la voce prima. Ti amo Didi. " infilo sotto la porta il foglio e vado a registrare i cori in camerino.

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