Quarantottesimo capitolo

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Stasera sono tutti usciti, siamo rimasti solo io e Lele in albergo. Non ho tanta voglia di uscire, mi fa un po' male la testa.
Lui è in camera sua, abbiamo avuto un battibecco in pullman e se ne andato nervoso. Anche io ultimamente sono troppo nervosa e me la prendo per tutto, decido di andare da lui.
Busso alla porta e non mi risponde nessuno, ribusso e mi viene ad aprire a petto nudo con un asciugamano in vita.
«e se era qualcun'altra? » chiedo un po' gelosa.
«avrei aperto comunque » gli pizzico il braccio
«pure» rispondo acida.
Entra in bagno x vestirsi. Torna da me. Mi guarda si sdraia nel suo letto, mentre io sono su quello di Gabriele.
«Siamo da soli, non ci sta nessuno »
«me lo ha detto Gabriele» è freddo e distante. Non ho mai sopportato questo suo atteggiamento. Mi irritava prima figuriamoci ora che stiamo insieme.
«Ho capito che sei infastidito per come ti ho risposto prima in pullman, non volevo ma questa pressione per il serale mi sta uccidendo »
«Elo credi che anche io non stia sotto pressione ,che non mi pesi il fatto che al serale non ci posso andare ?» mi chiede incazzato.
«non ho detto questo»
«e allora, non capisco perché te la prendi con me. Tutti siamo nervosi, io vorrei spaccare tutto, scendere a Napoli e non vedere più nessuno. Sto diventando pazzo con questa pressione dei professori sul collo eppure mi contengo» sono ferma al non voglio vedere nessuno. Il mondo quasi mi cade addosso. Mi alzo e lo guardo.
«vado in camera» nei suoi occhi leggo che non riesce a capire sta cosa.
«adesso scappi?»
«non vuoi vedere nessuno quindi che ci faccio qua?»
«Elo davvero ti attacchi a tutto! Era per dire che tutti siamo sotto pressione ma non ti ho mai risposto male»
«mi vuoi far pagare il fatto che mi carico sempre di tutti i problemi?» urlo io stavolta.
«si Elo si... Non ti puoi sempre preoccupare degli altri, caricarteli addosso e mai risolvere i tuoi. Pensa a te cazzo» si alza e si avvicina.
«non ci riesco lele»
«si invece Elo, devi solo imparare che anche se gli altri hanno bisogno del tuo aiuto al serale ci devi andare anche tu. I loro problemi sono i loro, non i tuoi»
«quindi anche i tuoi??»
«accipicchia quanto sei fiscale in tutto » rido stavolta «i miei sono i tuoi i tuoi sono i miei è una questione di condivisione x chi si ama. Ma ciò non vuol dire che tu devi sempre aiutare gli altri Elo. Pensa che al serale devi andarci in primis tu e come ci arrivi se ti carichi dei problemi di altri e in più dei tuoi?» mi butto tra le sue braccia.
«mi stringi per favore » gli chiedo dolcemente. Non se lo fa ripetere due volte. Decidiamo di scendere a cena io e lui e basta. Voglio passare un po' di tempo con il mio spocchioso preferito❤

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