52; Punto d'incontro

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[...]

Ora la stanza era diventata magicamente silenziosa: la riempivano soltanto il suono dei nostri respiri coordinati che lentamente stavano tornando ai loro ritmi normali, dei nostri cuori agitati tamburellarci nel petto, delle nostre ciglia sbattere mentre entrambi fissavamo zitti il soffitto, sfiniti e consumati da un atto così intenso.

È stato fottutamente bellissimo.

Quando mi voltai verso di lui ammirai nel più profondo silenzio il suo profilo, una perfetta linea continua che definiva dolcemente le sue labbra schiuse e in maniera più dura gli spigoli del suo volto come il naso, la mascella e il pomo d'Adamo che gli scendeva in gola ogni volta che deglutiva.

«Stai bene?» Gli chiesi dopo essermi girata sul fianco, trovando a un certo punto il suo silenzio troppo riflessivo.

Anche lui si voltò verso di me.
«Mh?» Sembrò un po' assente quel suo mugolio, come anche lo sguardo dei suoi sottili occhi color smeraldo che subito si precipitò nei miei.

«Dico... È tutto okay?» Insistetti.

Toji sorrise appena, parlandomi con un tono particolarmente cauto.
«Ah, sì...» Tornò in sé.
«Stavo solo pensando al fatto di non essermi mai fatto scopate così.»

Quelle parole mi fecero ridere genuinamente.
«Così come?»
Lo guardai ridacchiare in risposta, con la guancia schiacciata sul materasso, gli zigomi ancora accaldati e i capelli un po' spettinati.

È bellissimo anche così...
Sorrisi a quel pensiero.
Lo terrei con me per sempre se potessi.

«Che ne so...»
Mi portò le mani alla vita e mi tirò a sé mentre sorrideva ancora.
«Non farmi razionalizzare questo genere di cose, e dai...»

Io avvolsi le braccia attorno al suo busto e mi lasciai stringere in un confortevole e caldo abbraccio.

Wow... Non credo neppure di averlo mai abbracciato.
Realizzai mentre adesso i suoi polpastrelli bollenti mi stavano carezzando la schiena nuda con dolci movimenti circolari.
No, infatti. Non era mai successo.
Appoggiai la testa nell'incavo del suo collo e godetti di quell'attimo di pace, premendo il mio seno sul suo petto e avvitando una gamba dietro la sua.
Ed è una sensazione così bella che mi danna pensare di aver sprecato due mesi senza averlo mai fatto.

«É stato bello, comunque.» Concluse lui, lasciandomi un tenero bacio fra i capelli, un bacio così puro e inaspettato da muovere qualcosa dentro di me.

Sto così bene...
Pensai mentre mi inebriavo del suo profumo.
Sto così fottutamente bene che non posso che ripetermi quando sia ingiusto il fatto che tutto debba finire per forza, che non lo abbraccerò più nel suo letto, che non riavrò più nessun altro bacio fra i capelli come questo.

Automaticamente gli occhi mi si inumidirono, e due silenziose lacrime mi colarono sulle guance fino a raggiungere il collo di Toji che non tardò ad accorgersi del fatto che stessi piangendo.

«E dai, signorina...» Reagì ridacchiando sottovoce sul mio orecchio e stringendomi di più a lui, tentando così di consolarmi.

Ma tanto era inutile, perché nulla lo avrebbe fatto, nulla se non una sola parola da parte sua: "rimango".
Però la consapevolezza che ciò non sarebbe mai potuto accadere perché lui stesso me lo aveva già negato mi fece crollare definitivamente: altre lacrime mi corsero sul viso e numerosi singhiozzi echeggiarono nella stanza.

Troublemaker; Toji FushiguroWhere stories live. Discover now