17; A tu per tu

698 36 11
                                    

15:00.

Avevo finalmente finito le lezioni di quella turbolenta mattinata e tutto quello di cui avevo voglia in quel momento era solo una cosa: il mio letto.

Appena arrivata nella mia camera buttai il mio zaino a terra e mi tuffai a pancia in giù sul materasso.
Mi sentivo distrutta e, seppure il mio corpo fosse rilassato e disteso, la mia mente al contrario non riusciva a trovare pace: troppe domande si erano messe in coda ed esigevano una risposta.
Dovrei chiamare Nobara e chiederle scusa?
Chi è quella Mei Mei?
Ma soprattutto... Che razza di sensazione è quella che ho provato mentre Toji mi baciava?

Non riuscivo a trovare né il coraggio e né la voglia di darmi delle risposte, ero troppo stanca.
Ma all'improvviso la mia mente si spostò su un pensiero che mi attivò tutto d'un tratto.
Toji non mi ha fatto vedere se ha eliminato o meno la registrazione dal sito del college.

Balzai in piedi e mi fiondai fuori dalla porta con tutta la fretta del mondo: dovevo trovare la camera di Toji e farglielo rimuovere davanti ai miei occhi.
Ma dove diamine è la sua stanza?

Tirai fuori il mio cellulare e chiamai in tempo zero Megumi che, per fortuna, mi rispose al volo.

«Ciao, Mila... Tutto okay? Ho visto quella schifezza che ha pubblicato mio fratello e mi dispiace-...»
Lo interruppi immediatamente.
L'ha ascoltato pure lui, e ti pareva...

«Preferirei non parlarne. Ho bisogno di un favore. Anzi, di due favori.» Dissi in fretta mentre correvo già per i corridoi del campus col cellulare fra la guancia e la spalla, cercando un possibile riferimento che mi avrebbe fatto collegare Toji ad una stanza.

«Uhm... Sì, dimmi...»

«Favore numero uno, non chiedermi spiegazioni... Ne parleremo un'altra volta con calma. Favore due, mi dici il numero della camerata di tuo fratello?» Chiesi col fiatone.
Megumi fece una lunga pausa di silenzio prima di rispondermi.

«Sul serio, Mila? Ma si può sapere che sta succedendo tra voi due?»

«Gumi... Niente domande, per favore.»

«Eccome se le faccio le domande! Dovrei parlarti di qualcosa di importante-...»
Lo interruppi bruscamente mentre ero già arrivata al secondo piano del campus.

«Non è il momento, avanti! Dimmi solo il numero della sua stanza!»

«Sei un guaio... Numero centoventidue. Mi raccomando...» Sbuffò arrendendosi alla mia insistenza.

«Grazie, Megumi. Ti prometto che chiariremo tutto presto, a dopo!»
Chiusi così la chiamata e mi rimisi il cellulare in tasca.

Le camere dalla cento in poi erano proprio al secondo piano, quindi corsi come un fulmine lungo tutto il corridoio fino ad arrivare alla tanto bramata stanza.

«Toji?» Lo chiamai ad alta voce dopo aver bussato un paio di volta sulla porta.
Niente.

«Toji? Sono Mila.»
Bussai ancora.

Bastarono circa dieci secondi per farmi sentire il rumore della serratura girare e quello della maniglia abbassarsi. Poi ecco la porta aprirsi, ma mi trovai di fronte una visuale del tutto inaspettata.
Dio...

«Ciao, Mila.»

Toji stava sull'uscio della porta con addosso solamente un asciugamano avvolto attorno alla vita e con in bocca lo spazzolino, con tanto di schiuma bianca attorno alle labbra.
Mi pietrificai immediatamente senza sapere dove guardare per parlargli, vista la quantità immensa di dettagli che richiamavano la mia inspiegabilmente curiosa attenzione.

Troublemaker; Toji FushiguroWhere stories live. Discover now