2; La legge del più forte

946 37 8
                                    

10:00.

Nobara era il nome della mia nuova compagna di banco: era una ragazza solare, simpatica e disponibile, seppure sembrava avesse un po' la puzza sotto al naso.
Avevamo passato giusto dieci minuti a parlare al cambio della seconda ora, ma finalmente era arrivato il momento della pausa più lunga, quella in cui potevamo andare in bagno o fare una merenda.

«Quindi ti sei trasferita qui a Tokyo da poco?» Mi chiese Nobara mentre si aggiustava uno dei ferrettini che le reggevano il ciuffo castano chiaro dietro le orecchie.
Aveva dei perfetti capelli lisci che sembravano morbidi alla sola vista.

«Da ieri, in realtà. Sono ancora indaffaratissima col trasloco, non credo puoi immaginare... La mia camera sembra una specie di deposito, tra scatoloni e bagagli...» Le sorrisi mettendo tutto il mio impegno per risultarle simpatica e per mandare avanti la conversazione.
Se c'era una cosa che dovevo assolutamente fare in quel momento, era trovarmi almeno un'amica, giusto per avere un punto di riferimento in città e soprattutto all'interno della scuola.

«Ah, hai una camera... Scommetto nel campus a qualche chilometro da qui.»

«Sì, esatto. Era vicino e aveva delle buone recensioni su internet, quindi perché no?»

Tirai fuori dallo zaino la vaschetta di plastica con dentro della frutta tagliata a cubetti che mi ero preparata a casa la sera prima, ma prima che potessi aprirla, Nobara portò una mano sul coperchio e con un cauto gesto mi condusse a riporla nuovamente nello zaino.
Io la guardai istintivamente stranita.

«Anch'io adoro la frutta a merenda, ma... Finiremo per farci prendere in giro da mezza classe se ci mettiamo a banchettare questa roba come se fossimo all'asilo...» Mi sorrise con gentilezza, dandomi quel premuroso consiglio di vera e propria sopravvivenza.
Mi prenderebbero davvero in giro per una stupida merenda?
In effetti noi adolescenti sappiamo essere davvero cattivi senza alcun motivo...

Le ricambiai così il sorriso, accettando il suo consiglio e richiudendo lo zaino.

«A mezzogiorno ci lasciano liberi di lasciare l'aula. Se hai fame, a quell'ora possiamo andare al bar qui al piano terra e rifocillarci un po'. È lì che vanno tutti quanti.» Continuò lei.

«Uhm... Sì... Certo.»
Come fa a saperlo?
In effetti, squadrandola per bene sembrava fin troppo disinvolta per essere una matricola al suo primo giorno di frequenza.

«So che stai pensando... No, non sono nuova qui. Sono stata bocciata l'anno scorso.» Nobara mi lesse quasi nel pensiero.
Come non detto...

«Oh, mi dispiace...»

«Tranquilla. Ha i suoi pro essere ripetente... Tipo avere un anno in più da passare fra queste mura! Lo sai, no?» Sembrava davvero entusiasta a giudicare dal tono.
È davvero così felice di aver perso un anno della sua vita?
Ma in questa scuola uno studente normale non c'è?

«Uhm... Cosa, esattamente?»
La squadrai sbigottita.

«Che sei nel college migliore non solo di Tokyo, ma di tutto il Giappone, cara!» Lo disse con un tono così esaltato da farmi sussultare appena.

«Di tutto il Giappone?»

«Sì! Ehm... Cioè, non lo so questo... Però posso assicurarti che qui non ti annoierai mai!»

Risi di gusto a quelle sue parole e lei riprese immediatamente a parlare, totalmente su di giri.
«Ci sono tante attività pomeridiane, club e sport praticabili... Organizziamo anche un sacco di eventi e feste!»

«Wow...» Dissi sottovoce iniziando già ad immaginare tutto quello che avrei potuto vivere in quei cinque anni.
Sembra ci siano tutte le vibrazioni giuste per ricominciare daccapo con la mia vita...

Troublemaker; Toji FushiguroOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz