21; School party - preparativi

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19:00.

Avevo impiegato un'oretta e mezza per sistemare tutta la biblioteca e per tirarla a lucido come nuova, l'avevo chiusa a chiave e, ormai libera dal mio impegno, mi ero decisa ad andare a vedere che cosa stessero combinando i ragazzi.
Erano già arrivati da parecchio e dalla finestra della biblioteca avevo potuto osservare quanta roba si fossero portati nelle loro macchine.

I rumori venivano dal secondo piano, così mi diressi lì e capii subito che dovevano star sistemando tutto nella sala relax.
Quindi percorsi tutto il corridoio delle classi quinte fino ad arrivare alla porta che dava l'accesso nella famosissima stanza riservata solo ai più grandi.
Già da lì vicino si poteva sentire della musica a volume medio basso, per un sottofondo o magari per delle prove audio.

"Without me" - Eminem

Da dietro il vetro potevo riuscire a vedere Nanami e Mahito armeggiare con dei cavi, allora bussai per attirare la loro attenzione. Ma non riuscii a richiamare la loro, bensì quella di Gojo che era spuntato dal nulla aprendomi immediatamente la porta.

«Mila! Ciao, scricciola!» Mi sorrise allegramente facendomi cenno di entrare.

«Ciao, Satoru.» Ricambiai con tono basso il saluto, avanzando piano nella sala relax.
Mi accorsi subito di come avevano spostato tutti i divanetti dal centro della stanza per creare una specie di pista da ballo.

«Sii onorata di stare qui, cara... A queste feste i primini non sono mai invitati.» Continuò Gojo mettendomi una mano sulla spalla e accompagnandomi verso una parte più riparata della sala, dove il tavolo da biliardo era stato allestito come una tavola imbandita.

«E che ci faccio io qui, allora?» Domandai contenta del fatto che, se ci fosse stato bisogno, ci sarebbe stato Gojo a difendermi dagli amici di Toji.
O da Toji stesso, magari...

«Nel caso dovessimo ricevere visite indesiderate... Tu e Fushiguro andrete incontro all'intruso e non lo farete avanzare mentre noi ci nascondiamo e ripuliamo le tracce. Dopotutto voi due siete gli unici autorizzati a stare qui sta sera, quindi le uniche facce che ci possono parare il culo.» Mi spiegò il ragazzo dagli occhi azzurri prendendo una patatina dal vassoio gigante posizionato al centro del tavolo.

«Non capirò mai che fastidio vi danno i più piccoli...» Sospirai prendendone anch'io una.

«Le matricole sono noiose, si scandalizzano per tutto e dove ci sono loro c'è sempre o qualche genitore o direttamente la polizia.» Geto si inserì nella nostra chiacchierata sbucando da dietro una tenda che celava l'accesso al balcone.
Portava i capelli raccolti in uno chignon che lasciava libera solo una ciocca che gli cadeva sulla fronte. Poi indossava una t-shirt bianca con su una simpatica camicia rossa a maniche corte e con una stampa hawaiana, tenendola sbottonata.

«Ciao, Suguru.» Lo salutai per correttezza.
Lui mi rispose con un sorriso cauto ma fissandomi coi soliti occhi da volpe.

«Suguru ha ragione... All'inizio ci è capitato più volte di organizzare delle feste e di ritrovarci la polizia al cancello per colpa di qualche primino. Poi abbiamo imparato la lezione e adesso queste feste sono materiale privato, Mila...» Disse Gojo continuando a mangiare quelle deliziose patatine al formaggio.

«Che cazzo, Satoru! Sono per dopo quelle!» Lo rimproverò Geto schiaffeggiandogli la mano che stava per pescarne l'ennesima.

«Per quando finiranno Kento e Mahito con l'impianto?» Chiese Gojo.

«Il sottofondo suona già bene. Tempo di collegare gli ultimi cavi e facciamo una prova audio.» Rispose Geto.
Aveva un aspetto molto più dolce vestito in quella maniera.

Troublemaker; Toji FushiguroOnde histórias criam vida. Descubra agora