36; Sogni proibiti ⑱+

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NOTA: contenuti sessuali espliciti.

23:45.

Ero avvolta fra le coperte già da un'oretta abbondante, cercando di prendere sonno.

Yuji e Megumi avevano una camera con tre letti e una per gli ospiti e, per lasciarmi la mia privacy, avevano deciso di non farmi dormire fra loro due ma di darmi quella appartata.

Il sonno non sembrava davvero volermi graziare e sapevo benissimo che il problema era la mia mente: non riuscivo a smettere di pensare a Toji.
Ma, nel buio della camera e da sola in quel mortale silenzio, i pensieri che rivolgevo al ragazzo non erano i soliti: non mi stavo ponendo nessun tipo di domande, non stavo riflettendo su nessuna delle sue azioni, mi stavo semplicemente crogiolando nell'immaginarlo.
Quasi mi piaceva l'idea di poterlo manipolare e muovere nei miei pensieri.

Riportai alla mente il suo viso dai lineamenti fortemente maschili e incorniciato dai suoi capelli bluastri che gli ricadevano sugli occhi.
Poi rievocai il suo sorriso sottile e l'eccitante cicatrice che glielo tagliava verticalmente, il suo naso perfettamente dritto e le orecchie leggermente a punta che sbucavano tra una montagna di ciuffi scuri; poi, scendendo, il suo forte collo e il suo trapezio muscoloso, le sue snelle clavicole e le spalle possenti.

Lo ripercorrevo con l'immaginazione come se lo stessi disegnando con una matita.

Passai quindi ai forti pettorali che il giorno prima avevo tastato con piacere, ricordandomeli gonfi com'erano a ergersi voluminosamente sul resto del torace che era molto più sottile e privo di grasso; i muscoli intercostali, l'addome piatto e scolpito da anni di allenamento, lo stretto bacino e la liscezza del tratto di pelle che collegava l'ombelico all'inguine. Solo infine giunsi a ridipingere ciò che celava all'interno delle sue cosce.

Merda... Perché lo sto facendo?
E soprattutto... Perché sento caldo ovunque?

Abbassai spontaneamente lo sguardo sul mio seno, notando come i capezzoli mi si erano inturgiditi, nascondendosi sotto il tessuto della maglietta e sollevandolo appena.
In più avvertivo una specie di vortice nel mio basso ventre e un impulso a stringere le cosce tra loro.

Mi sto... Eccitando?

Non avevo mai provato quella sensazione prima di allora, ma era troppo forte per provare a reprimerla.
Tutto il mio corpo mi pregava di ascoltare una specie di sussurro che aveva iniziato a ronzare attorno al mio orecchio.

Cedi, Mila...
Rilassati e abbandonati al piacere.

Quasi come se fosse qualcun altro a guidarmi, portai le mani sotto la mia maglietta e iniziai ad accarezzarmi la pancia, poi entrambi i seni.
Più li toccavo e più sentivo quello strano vortice ampliarsi, costringendomi a riportare a mente quella perversa figura di Toji che stavo costruendo con cura.

Chiusi le palpebre e pensai allora alle sue mani, così grandi e nodose.
Anzi... Alle sue mani, ma sul mio corpo.
Le sognai scorrere calde sul mio sudore e accarezzarmi con voglia le guance e i fianchi, poi stringermi il collo e i seni con violenza.
Le immaginai a tapparmi la bocca, passando poi a concentrarmi col pensiero sulle sue sensuali dita: nella mia gola e piene di saliva, a strofinarsi sul mio clitoride e infine a fare ingresso nella mia cavità.

Cazzo...

Strinsi maggiormente uno dei miei seni e portai l'altra mano sulle mie mutandine, cominciando a strofinarcela sopra con calma. Con quel gesto sentii cambiare totalmente il ritmo del mio respiro.

Troublemaker; Toji FushiguroWhere stories live. Discover now