21 - IV; School party - confessioni

728 40 7
                                    

NOTA: linguaggio e contenuti espliciti.

23:30.

«Maki!» Urlai richiamando l'attenzione della ragazza che avevo finalmente trovato dopo una lunga corsa per il secondo piano.
Lei stava parlando con dei ragazzi della sua classe in una delle aule aperte.

«Mila!» Mi salutò lei venendomi incontro e lasciandosi alle spalle il resto della comitiva.

«Ti stavo cercando! Ho bisogno di te!» Dissi in fretta sapendo che, mentre io ero lì alla sua ricerca, i ragazzi di quinto mi stavano aspettando in balcone.

«Oh, quale onore!» Rise lei.
Aveva gli occhi lucidi ed un enorme sorriso stampato fra le guance.

«Sei ubriaca?» Le chiesi guardandola così conciata, palesemente cotta da qualche drink di troppo.

«Forse...» Sorrise ancora.

«Senti qui... Dobbiamo baciarci!» Dissi in fretta giungendo le mani in segno di preghiera.

«Mila! E ti dichiari così? Non pensavo avessi questi gusti...» Rise di botto piegandosi in due, colta di sorpresa da quella mia esclamazione improvvisa.

«È un obbligo, avanti!»

«È ovvio che ci sto! Ma... Dimmi una cosa prima... Perché non hai scelto di bere e passare il turno?»

«Mi ha sfidato Mahito e non voglio dargli la soddisfazione di vedermi rifiutare... In più... Uhm... C'è Toji e... Insomma, non che mi interessi tanto, ma-...»
Maki mi interruppe immediatamente.

«Mila! Mica ti facevo così troia!»

«E dai! Abbassa la voce!» Cedetti al ridere anch'io, fiondandomi su di lei e tappandole la bocca.
In quello scatto in avanti avevo sentito la testa girarmi fortissimo.
Maki si dimenava vittima delle sue irrefrenabili risate ubriache e soppresse dalle mie mani sulla sua bocca.

«Vuoi farlo arrapare, eh? Significa che-...»
Si liberò dalla mia presa e riuscì a dire solo ciò prima che la interrompessi ancora, sta volta superando con la mia voce la sua.

«Non dirlo, dai!»

«Ti pice Toji, eh?»

«Maki!» La rimproverai ridendo anch'io, divertita da quell'insolita conversazione condizionata dall'alcol.

«Cavolo, non ti riconosco... Sei fottutamente andata anche tu!» Commentò Maki incredula.
Poi mi afferrò per un polso e, mentre iniziava la sua corsa verso il balcone, riprese:
«Mi ringrazierai dopo, adesso andiamo a farti fare questo figurone di fronte al tuo Fushiguro!»

Man mano che ci avvicinavamo alla sala relax la musica riprendeva a farsi sentire, immergendoci di nuovo nelle vibrazioni positive di quella nottata.

"Temperature" - Sean Paul

Corremmo ridendo come due bambine mano nella mano, finché non arrivammo lì fuori dove i ragazzi stavano seduti a parlottare così come li avevo lasciati cinque minuti prima.

Non appena entrammo nel loro campo visivo tutti smisero di parlare tra loro per iniziare ad applaudire, guardando me e Maki posizionarci al centro del cerchio creato dalle poltrone.
Con la coda dell'occhio scorsi Toji starsene comodamente seduto e con in viso un sorriso soddisfatto.

Prima che potessi farlo io, Maki mi afferrò le guance e mi tirò a sé, impastando le sue labbra sulle mie.
Gli applausi si fecero più forti e si aggiunsero grida e fischi, compresi quelli di Geto e di Gojo, sempre più ubriachi.
Ma l'unico che non dava in escandescenze era proprio Toji: si limitava a fissarmi con le labbra serrate e storte in un impercettibile ghigno, con le iridi verdi puntate su di me, lasciando le sue persistenti occhiate divorarmi viva.

Maki aveva preso adesso un ritmo più veloce ed io, seguendo lei che si mostrava molto più esperta di me, feci lo stesso.
Portai quindi anch'io le mani sul suo viso e subito dopo sentii entrare la sua lingua nella mia bocca e la sua presa scendere sui miei fianchi per attirarmi ancora di più a lei.
Non pensavo che Maki la prendesse così tanto seriamente questa storia!

Vedendoci così incollate a baciarci con sempre più passione, Toji aveva allungato il suo sorrisetto ed aveva iniziato a passarsi la lingua fra le labbra.
Era eccitato, la sua mente stava viaggiando con fantasia, potevo perfettamente notarlo dalle sue smorfie e da i suoi occhi con cui mi scrutava ammaliato.

«Ti piace, eh? Sporcaccione!» Aveva riso ad alta voce Geto guardando Toji che sembrava davvero sull'orlo del venirsi nei pantaloni, lanciandogli una cannuccia di plastica pescata da uno dei drink sul tavolo.
Toji gli aveva risposto alzandogli il dito medio ma senza staccare gli occhi da me e Maki, come per non volersi perdere neppure un attimo di quella scena.

«Fushiguro ha già trovato il materiale per la sega di stasera!» Sta volta lo prese in giro Mahito che, disubbidendo all'obbligo che gli imponeva di rimanere di spalle, si era girato per godersi la scena di Toji in preda agli ormoni.

Quando io e Maki ci staccammo, tutti applaudirono per l'ennesima volta.

«Vogliamo la sforbiciata!» Urlò Geto battendosi le mani sulle cosce.

Io e la mia amica ci guardammo ridendo, incredule di quello che avevamo appena fatto.
Poi Maki si andò a sedere accanto a Gojo ed io tornai verso Toji.
Cavolo, che gli ho combinato...
Mi fissava avvicinarmi con due occhi talmente tanto pieni di desiderio da sembrare potermi scopare col solo sguardo.

«Torna qui.» Disse lui piano battendosi un palmo sul ginocchio per farmi cenno di sedermi di nuovo su di lui.
Così feci e, stranamente non a mia sorpresa, la sue erezione era lì dove l'avevo lasciata.

«Lo senti? È colpa tua...» Mi sussurrò all'orecchio ridacchiando mentre mi tornava a cingere la vita con le mani.
Eccome se lo sento... Ed eccome se mi piace sentirlo così sveglio a causa mia.

«Tocca a te, Mila.» Sottolineò Gojo portandomi a staccare la mia attenzione dalle parole perverse che si era lasciato sfuggire il ragazzo corvino.

«Obbligo o verità, Toji?» Gli chiesi scegliendolo come obbiettivo.

«Grazie del pensiero, signorina... Verità.»
Ottimo... Non mi farò scappare quest'occasione.

Mi avvicinai al suo orecchio e, senza che nessuno mi potesse sentire, gli chiesi ciò che da tutta la giornata gli volevo domandare.

«In camera tua... Ieri sera... Io e te non abbiamo mai fatto sesso. È vero o no?»

Toji rise di gusto senza sciogliermi ancora da quella sensuale presa che mi circondava il bacino con calore.

«Vogliamo sentire anche noi!» Sbraitò Geto con l'appoggio delle urla degli altri.

«Fatti i cazzi tuoi, scemo.» Lo bacchettò Toji per poi tornare a parlarmi all'orecchio:
«Forse è l'alcol che ti fa più scaltra, ma sì... È vero, era una bugia. Ho solo voluto farti preoccupare un po'.»
Boom.
Megumi aveva ragione.

Mi sentii sollevata dall'averne la conferma ma in risposta lo guardai comunque con astio, irritata dai suoi soliti giochetti mirati al prendermi in giro.

«Non ti ho toccata neanche con un dito... Ma ammetto che adesso lo farei, pure con due.»
Continuò lui ridendo. Poi tornò in sé e mi chiese:
«Obbligo o verità, Mila?»

«Obbligo.»

«Succhiati le dita e guardami mentre lo fai.» Disse lui facendo scompisciare dalle risate i suoi amici che ormai avevano capito quanto fosse attratto da me, guardandolo in quelle condizioni essere preda della sua libido.

Quella richiesta mi sembrò eccessiva e bevvi quindi uno shot, dimenticandomi del fatto che non avrei dovuto ingerire altro alcol.
Ciò mi fu però immediatamente ricordato da una fitta alla testa e da i miei riflessi che sembravano essersi rallentati definitivamente. Anche nel mio stomaco qualcosa si muoveva.
Merda...
E se mi venisse da vomitare qui?

«Torno subito.» Dissi velocemente alzandomi dalle gambe di Toji e abbandonando il gruppo, lasciandomelo alle spalle.

Devo andare in bagno per riprendermi un po'... Per forza.

Troublemaker; Toji FushiguroHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin