43; Toji's pov ⑱+

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NOTA: contenuti sessuali espliciti.

28 ottobre; 21:40.

«Vaffanculo, bastardo! Quella era la mia proprietà migliore!» Urlò Suguru, sbattendosi le mani sulle cosce e sbraitando verso Mahito che invece si era alzato dalla sua sedia per improvvisare uno stupido balletto festeggiante.

«Mia!» Fece lui, togliendo dal tabellone il botteghino di Suguru e posizionandoci su il suo. Poi guardò un po' me, un po' Kento, un po' Choso e un po' Noritoshi, e chiese:
«A chi tocca lanciare i dadi?»

«A Toji.» Spiccicò Kento, indicandomi.

«Toji! E dai! Sveglia! È il tuo turno!» Strillò Mahito con la sua insopportabilmente acuta voce.

Io lo fissai un po' seccato e raccolsi i dadi dal tabellone per poi lanciarli nuovamente.

«Ehi! Guarda che eri su una casella di mia proprietà! Devi prima pagarmi!» Si intromise Choso, puntandomi contro il dito e buttandosi sulla pila di soldi finti che avevo accumulato durante la partita.

Mahito se la rise e mi squadrò da capo a piedi.
«Tsk... Ma dove diavolo hai la testa?»

«Eh?»
Feci finta di non aver sentito bene la sua domanda.

«Lascia perdere...»

Allora, troppo irritato dalle loro voci e dall'aria di divertimento di cui non mi andava affatto di prendere parte, mi alzai dalla sedia e abbandonai così la partita di Monopoly.

«Vado a fumare.» Fu tutto ciò che dissi per spiegare la mia fuga.

«Ah? Ma non hai mosso la tua pedina!» Noritoshi si lamentò e mi seguì con lo sguardo.

Io neppure gli risposi, mi inoltrai semplicemente verso il balcone e, una volta uscito, sfilai dal mio pacchetto una sigaretta.

Oh... Che palle...
Non ho l'accendino...

«Tieni.»
Era la voce di Suguru che mi aveva appena raggiunto.
Mi porse quindi il suo e mi fissò afferrarlo per accendermi la sigaretta.
Quando glielo ripassai lui fece lo stesso con la sua.

«Che noioso che sei in questi giorni... Ma che hai, esattamente?» Mi chiese, affiancandosi a me.

«Nulla...»
Soffiai il fumo dalle labbra nella direzione opposta a quella dove c'era Suguru.

«Sì, come no...» Rise lui, tenendosi la sigaretta stretta fra i denti per poter usare le mani per legarsi i capelli in uno dei suoi orribili chignon disordinati.

Così gli lanciai un'occhiataccia per farlo zittire, ma lui continuò a insistere tutto sorridente.
«Sembri una ragazzina mestruata in questi giorni.»

«Fottiti, Guru.»

«Dai... Parla.»

Io soffiai via l'ennesimo tiro di sigaretta e poi presi il coraggio di dirgli la verità, di dirgli che cos'era che da giorni mi tormentava i pensieri.
«Ho soltanto voglia di fracassare di botte Itadori. Ecco tutto.»
E mi appoggiai con i gomiti alla ringhiera del balcone.

«Eh? Ma è un ragazzino del cazzo-...»
Interruppi Suguru prima che potesse bacchettarmi.

«No, intendo Ryomen.»

Allora lui mi fissò prima basito, dopo con enorme divertimento.
«Ah! Centra Mila, eh?» Rise, dandomi uno spintone sul braccio che quasi mi fece perdere l'equilibrio.

Troublemaker; Toji FushiguroDonde viven las historias. Descúbrelo ahora