39; Nuova vita

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25 ottobre; 23:30.

Un mese.
Era passato perfettamente un mese dall'ultima volta in cui avevo visto Toji. Un mese di pianti, un mese tutto in salita; ma soprattutto un mese di novità, di scoperte e di cambiamenti.

«Yuji! Si può sapere dove diavolo hai messo la mia spazzola?» Sbraitai, frugando furiosamente in tutti gli stipetti del bagno.

«Ehm... Non ricordo-...»
Interruppi la sua voce che proveniva dal salotto.

«Ti avevo pure detto di non usarla!» Urlai ancora mentre mi affrettavo a sistemarmi i capelli, accontentandomi del primo pettine che trovai sul lavandino.

Improvvisamente squillò il mio cellulare.
Sono in ritardo, merda... Sarà sicuramente Ryomen.
Così lo tirai fuori dalla tasca e risposi, mentre con l'altra mano continuavo a pettinarmi.

«Mila! Vuoi muoverti? Sono in macchina da un quarto d'ora!»
Come non detto... È lui.

«Due minuti e sono pronta!» Mi affrettai a dire mentre le mie mani correvano veloci dal rossetto color nudo al mascara, dal mascara alla matita per gli occhi e dalla matita per gli occhi al profumo.

«Dai, scema... Ti aspetto.» Si arrese Ryomen sospirando e chiudendo la chiamata.

Io e lui, convivendo e uscendo assieme quasi ogni giorno, avevamo avuto la possibilità di conoscerci a fondo, diventando come fratelli.
In quel lasso di tempo era successo lo stesso anche con Yuji e con Megumi, entrando a contatto con ogni lato del loro carattere e formando così un compatto gruppo di coinquilini.

«Sto uscendo!» Avvisai i ragazzi e abbassai la maniglia della porta per uscire.

Ma la voce di Megumi mi fermò.
«Aspetta, Mila.»

Mi voltai per guardarlo in viso.

«Stai di nuovo andando a ballare?»

Io aggrottai le sopracciglia.
«Sì, perché?»

«Perché? Perché forse stai esagerando un po', non credi? Ci sei andata sia ieri che avantieri...» Mi rispose lui, squadrandomi con curiosità per studiare bene il modo in cui ero vestita.

«E quindi?» Risi divertita dal suo innato modo di fare sempre il papà della situazione.

«Quindi so che tornerai tardi e che neppure domani andrai al college, vero?»
Indovinato, Megumi!

Io gli risposi semplicemente sorridendo.

«Ti ho detto giusto ieri che la preside ha chiesto di te... Altre dieci assenze e non potrai essere ammessa agli esami. Lo sai, no?» Il ragazzo corvino mi ricordò ciò per mettermi un po' di pressione.

«Tranquillo, Gumi. Tutto sotto controllo!»
E gli strizzai l'occhio.

Poi fu invece Yuji a dirmi la sua, sostenendo l'argomentazione dell'amico.
«E non dovresti farti coinvolgere tanto da
mio fratello...»

«Ma dai, non esagerate... È un bravo ragazzo!» Risposi io, guardandoli starsene seri e più preoccupati loro di me che io stessa.

«Vero. Ma è da quando lo conosci che passi più tempo fuori casa che dentro. Per non parlare della tua sfilza di assenze e del fatto che rincasi sempre ubriaca-...»
Interruppi Megumi prima che potesse palesarmi altri motivi che dimostrassero quanto in quel mese avessi lasciato le redini della mia vita.

«Sh!» Lo zittii ridendo.

Allora lui roteò gli occhi e serrò le labbra, non sapendo più che parole usare per sbattermi in faccia la realtà.
«Non fare troppo tardi, almeno...»

SPAZIO AUTRICE: capitolo corto ma dovuto perché serve da spacer, visto che dal prossimo le cose si faranno molto molto movimentate!
Get ready ;)

Troublemaker; Toji FushiguroWhere stories live. Discover now