50; Brutte scoperte

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8 novembre; 18:40.

«Come stai, bello?» Sorrisi, avvicinandomi al lettino di Ryomen e appoggiandomi sulla sbarra di ferro dei braccioli.

«Una merda... Mi fa male dappertutto.» Mi rispose lui, alzando la mano in segno di saluto.

Ryomen teneva nell'interno del gomito una flebo, un paio di cerotti sul viso e il
braccio destro steccato.

«Sarei voluta venire a trovarti prima, ma continuavano a far passare solo i familiari-...» Ryomen mi interruppe scuotendo il capo.

«Sta' tranquilla. È stato meglio così. Ho avuto il tempo di sbollentare.»
E mi fissò dal basso con quei grandi occhioni vispi.

«Ti vedo rilassato infatti.» Risi sdrammatizzando e coinvolgendolo, strappandogli un piccolo sorriso.

«A-ah... Alla fine qui non faccio nulla tutto il giorno, mangio bene e ho pure un gran pezzo di figa come infermiera.»
Tsk... Maschi...

«Che scemo...»
Gli diedi una piccola spinta amichevole sulla spalla.

«L'unico problema è che non posso fumare... Ma almeno posso pisciare e cagare da solo.» Ridacchiò poi, indicandomi gli altri e due letti presenti nella sua camera: c'erano due uomini anziani in condizioni decisamente peggiori delle sue.

«Comunque... Mi dispiace, Ryo. Scusami.»

Dal giorno in cui lo avevano portato in ospedale avevo vissuto ogni attimo con addosso una grosso senso di colpa.

Ryomen scosse il capo e roteò gli occhi, come per suggerirmi il fatto di non volersi sentir dire quel tipo di parole.
«Lascia perdere, Mila. Il piano era stata un'idea mia. In più dovrei essere io a chiederti scusa, al massimo. La nostra scopata doveva rimanere un segreto... E se non avessi detto quello, non sarebbe successo davvero nulla.»

«Centro comunque io, non posso non sentirmi colpevole.»
E gli portai una mano sotto al mento per girargli il viso verso il mio, in modo da guardargli meglio le bendature.
«Guarda come ti ha ridotto...» Commentai.

Ryomen sorrise con dispiacere e cambiò discorso.
«Tu stai bene, invece?»

«Sì, io sì.»
Annuii cautamente.

«E Toji? Fammi il piacere di lasciarlo perdere, okay? Non è un ragazzo tranquillo. L'hai capito adesso, immagino.»

«Con lui ho parlato giorni fa. Credo che non ci sarà davvero più nulla tra noi dopo quello che gli ho detto.» Ammisi, ricordandomi delle parole piene di veleno che avevo riversato sul ragazzo il giorno stesso in cui era scoppiato quel casino tra loro due.

«Mh... E Satoru? Che dice?» Ryomen mi fece l'ennesima domanda per indagare sulla situazione al college, visto che non frequentava più a causa della sua permanenza in ospedale per la riabilitazione del suo braccio.

«Mi ha detto solo che Toji la pagherà. Per il resto nessuno sa nulla e lui evita il discorso se glielo chiediamo.»
Feci spallucce.

«Tsk. Spero che lo sospendano. Se lo merita.»

«In realtà credo che sospeso lo sia già, sai? Per i corridoi non lo vede più nessuno da quando avete fatto a botte.» Gli dissi, accomodandomi sulla sedia accanto al suo letto.

Udendo quelle parole Ryomen scattò ritto sulla schiena e mi guardò sbarrando gli occhi.
«Eh? Sul serio?»
Poi si sistemò comodo, appoggiando le spalle alla spalliera del lettino.
«Ma è passata una settimana, Mila... E da noi le sospensioni non superano i tre giorni.»
Aspetta...
Questo vuol dire che...
«Significa che Toji o è semplicemente assente, o è stato espulso.» Concluse Ryomen.
Sì, vuol dire questo.

Troublemaker; Toji FushiguroWo Geschichten leben. Entdecke jetzt