18; Punti interrogativi

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19:00.

Quando aprii gli occhi mi colpì un forte mal di testa e una terribile necessità di bere, sentivo la bocca impastata e asciutta come non mai.
Ma un'altra cosa che mi colpì fu la conclusione a cui arrivai dopo il mio veloce rimettere insieme i tasselli: mi ero addormentata in camera di Toji.
Ma sono scema? Come diavolo mi è venuto in mente di fare una cosa del genere?
Sicuramente non ci avevo pensato a causa degli spinelli che avevo fumato, ormai con le difese abbassate e coinvolta dal momento di relax.

Fatto sta che devo smammare.

Cercai di alzarmi ma mi resi conto che qualcosa mi bloccava con forza le cosce, qualcosa di caldo e la cui forma non riuscivo a distinguere nella penombra della sera.
Allungai un braccio verso la lampada da comodino appoggiata su un mobile accanto a me e, non appena la accesi, il mio cuore perse un battito: Toji stava dormendo sdraiato a pancia in su sul divano e stava usando le mie cosce come cuscino.
Ma come cazzo ci è finito in questa posizione?
Perché non ricordo nulla?

Iniziai a preoccuparmi senza sapere bene cosa fare, col terrore che qualche ora prima fossero successe altre cose che non riuscivo a ricordare.
Avevo bene a mente il fatto che avessi scelto di aspettare che l'effetto dell'erba svanisse, ma da quel momento in poi i miei ricordi erano sfocati.

Toji aveva la nuca appoggiata sulle mie gambe, il viso inclinato verso l'alto e rilassato.
I capelli neri si erano spettinati sulla sua fronte e ricadevano in parte pure sulle mie cosce, accarezzandomele con dolcezza. Nel frattempo, ad ogni respiro, il suo enorme petto si sollevava e si abbassava.

Mentre continuavo ad osservarlo non smettevo di chiedermi che cosa potesse essere successo dopo l'ultimo momento che ricordavo chiaramente.
E se si fosse approfittato di me?
Magari mi ha fatto fumare apposta per rendermi incosciente...
Come posso escludere queste opzioni conoscendo lo stronzo che questo ragazzo è?

«Fushiguro!» Urlai infastidita da quei mille pensieri e tirandogli i capelli sulla fronte apposta per svegliarlo.
Toji scattò velocemente seduto, portandosi una mano lì dove lo avevo strattonato.

«Ahia, Mila... Che cazzo...» Sbuffò incenerendomi con un terribile sguardo assonnato e con due occhi parecchio gonfi.
Sembrava non avere la minima idea del perché potessi essere arrabbiata e nemmeno era sorpreso del fatto che fossi lì accanto a lui.
Quindi lui sa per forza tutto.

«Si può sapere che stavi facendo sulle mie gambe?» Sbottai alzandomi subito in piedi e sistemandomi con gesti veloci i vestiti divenuti tutti spiegazzati.

«Secondo te? Stavo dormendo, non si vedeva?» Mi rispose con un tono a dir poco irritato. Poi continuò, grattandosi la nuca:
«C'era tutto questo bisogno di svegliarmi?»

Con i capelli arruffati in quel modo somigliava molto di più a Megumi.

«Cosa volevi che facessi? Che ti rimboccassi pure le coperte? Non dovevo addormentarmi qui...» Risposi con astio notando come lui non avesse invece nessuna voglia di sostenere una conversazione, perché si stese di nuovo sul divano, sta volta sul fianco e dandomi la vista della sua schiena.

«Mh...» Mugolò impercettibilmente rimettendosi nelle condizioni di continuare il suo pisolino.

«Colpa della tua erba del cazzo.»

«Ti ha fatto diventare meno acida, almeno...» Sentii che lo disse sottovoce e con un tono roco reduce del sonno.

«Che hai detto?» Scattai su tutte le furie sentendolo sparare quel commento pungente.

«Che sei acida, Mila... Sei proprio acida...» Lo ripetè senza degnarmi ancora di uno sguardo, standosene lì sdraiato come un bambino che non vuole alzarsi per andare a scuola, neppure dopo aver sentito il suono della sveglia.

Troublemaker; Toji FushiguroWhere stories live. Discover now