24 - II; Prova del nove

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[...]

«Forse ho un'idea... Posso provarti che ho ragione. Basta fare una prova del nove...»

Neppure mi chiesi che cosa intendesse per "prova del nove", il mio cervello era andato in tilt: Toji era tornato ad azzerare le distanze tra noi e aveva portato il suo pollice sulla mia guancia per accarezzarla, spostandolo poi sul mio labbro inferiore.

Che vorrà fare?

«Io lo so che la tua testa ti dice di lasciarmi perdere...» Sorrise con cautela tenendo ancora il pollice in quella posizione.
Continuò ridacchiando:
«Probabilmente ti avranno detto lo stesso i tuoi amichetti... E immagino pure mio fratello...»

Quindi?

«Però...» Sospirò quella singola parola e potei vedere i suoi occhi scendere curiosi sulle mie labbra e poi risalire nei miei.
Mentre il suo pollice nel frattempo mi accarezzava esercitando sempre più pressione, l'altra sua mano mi aveva liberato l'ultimo polso che mi teneva bloccato e si era diretta sulla mia tempia, spostandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.
Amo il suo tocco, merda...

«Che cos'è che ti dice di fare il tuo istinto, invece?» Mi chiese ciò con un piccolo sorriso sul volto, con ancora le sue mani sul mio viso a coccolarmi con quel dolce fare che non gli avrei mai attribuito.
Non presi neppure in considerazione di rispondergli, mi sentivo ancora come in trance a causa delle sue mani sfiorarmi.

Toji iniziò a passami le dita tra i capelli e poi si sporse lentamente verso di me, come per assicurarsi che non lo respingessi prima di fare la prossima mossa: mi lasciò un piccolo bacio sull'angolo delle labbra.
E come potrei respingerlo?
Seppure so quanto debba stargli lontano, ormai mi sono ammessa quanto mi piace questo ragazzo.
È solo che... Non riesco davvero ad accettarlo.

Da quel punto Toji si spostò sulla mia guancia, lasciandoci una serie di piccoli e lenti baci, seguendo un percorso immaginario che partiva da lì fino ad arrivare al mio orecchio. Lì sopra sentii pure la sua lingua inumidirmelo appena.
Brividi, brividi e brividi.

«Lasciati andare...» Sussurrò sul mio orecchio, baciandomelo con una coinvolgente quiete.

Lasciarmi andare...
È questo che vuole ed è quello che vuole anche il mio istinto, quello che rema contro la parte responsabile di me.
Ma devo dargli ascolto?

Le sue mani si abbassarono dal mio viso fino al mio collo, poi sulle mie spalle, arrivando infine sui miei fianchi.
La sua presa diventò così morbida da diventare paradisiaca e la sua calma mi influenzò tanto da lasciarmi cullare dal momento: chiusi appena le palpebre e girai il capo verso destra, lasciandogli la possibilità di continuare la sua scia di baci che iniziò a farsi strada sotto la mia mascella.
Dio... È sul serio come essere in paradiso.

Lasciai che scendesse ancora più giù, baciando piano tutto il mio collo e facendo passare le sue mani dietro la mia schiena per potermi stringere di più a sé.
Le sue labbra sulla mia pelle erano calde e ogni tanto anche umide, vista la lingua che ci faceva passare per farmi rabbrividire ancora di più al contatto con la sua saliva fredda sulla mia pelle bollente.
È così fottutamente piacevole, vorrei non finisse mai...

E se potessi scegliere di non farlo finire mai per davvero?
Basterebbe lasciarmi andare, come dice lui. Abbassare le difese e lasciare Toji entrare nella mia vita.

I suoi lenti baci sul mio collo erano diventati poi più vivaci, trasformandosi in veri e propri piccoli morsi.

Ero lì, preda del suo calore e delle sue labbra, del suo sensuale abbraccio, preda dei mille sentimenti che mi stavano facendo battere il cuore velocissimo e agitare qualcosa nella mia pancia come se dentro ci fosse una specie di uragano.
È l'effetto che mi fa... A che scopo continuare a non voler accettarlo?

Troublemaker; Toji FushiguroWhere stories live. Discover now