☩ OTTO ☩

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩VIIISpezzato

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩
VIII
Spezzato


E infatti, la sera dopo, Terence mantiene fede al patto, e Trevor si ritrova il letto ammassato di tutti i suoi vestiti: cammina da un lato all'altro della sua camera da letto, nervoso e agitato: non ha ancora trovato nulla da indossare, e cosa pi...

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E infatti, la sera dopo, Terence mantiene fede al patto, e Trevor si ritrova il letto ammassato di tutti i suoi vestiti: cammina da un lato all'altro della sua camera da letto, nervoso e agitato: non ha ancora trovato nulla da indossare, e cosa più importante non ha ancora trovato le parole. Prova a fermarsi più volte davanti lo specchio, prende coraggio per guardarsi nel riflesso e capire quale possa essere il modo migliore per chiedere scusa a Michelle per averla lasciata da un momento all'altro; puntualmente gli fa male la testa se si guarda allo specchio per troppo, e non gli esce una parola di bocca. Non può andare lì improvvisando, già dovrà andare lì con la vergogna ai piedi. Se solo ripensa al modo in cui l'ha trattata, prova schifo per sé stesso: cosa gli costava finire prima quel rapporto che li aveva uniti? Perché si è spinto fino al punto in cui poi se n'è andato senza troppe spiegazioni? Come le spiegherà che non aveva alcuna intenzione di andarsene, e che tutto è sfuggito al suo controllo? Come potrà spiegarle che lui porta caos ovunque, e distrugge ogni sua piccola gioia perché si sente non meritevole di averla? Allora ricomincia a camminare avanti e indietro, prende i suoi libri di filosofia, cerca tra quelle pagine il conforto, delle parole che possano aiutarlo a esprimersi al meglio – ma è tutto vano. Dovrà andare lì e sperare di biascicare delle misere scuse, è l'unica cosa che gli resta. Sa bene che si è accordato da subito con Michelle perché non ci fosse nulla di serio tra loro: ma questo non lo fa sentire meno in colpa per come si è comportato con lei. Allora cerca di tornare lucido, vede i vestiti ammassati sul letto e sospira, massaggiandosi gli angoli mediali degli occhi.

Un'ora dopo, può dirsi finalmente pronto: stringe per ultimi i lacci delle scarpette da pugilato nere, fissandole bene lungo il polpaccio, e può finalmente abbassare il tessuto ampio del pantalone nero che gli scende largo, nascondendogli le gambe allenate; si alza, stringendo i lacci del corsetto corto rosso; copre bene i capezzoli con il top nero che lascia una porzione di torso scoperto, e dopo aver sistemato le fasce rosse attorno agli avambracci e sulle mani risistema il trucco leggero, camminando avanti e indietro per testare se ha stretto troppo il corsetto. Quando si assicura di essere al completo sente il citofono suonare: Terence è arrivato, e la serata inizia.

𝐃𝐄𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐃𝐎Where stories live. Discover now