☩ TRENTUNO ☩

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩XXXITi sei inabissato, vero?

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☩ D E S P E R A D O - APOCALISSE ☩
XXXI
Ti sei inabissato, vero?

Si disfa veloce dei guantoni, aiutando David a rialzarsi: lo regge col suo corpo stanco ma ancora resistente, il suo avversario ribolle ancora di rabbia anche solo a pensare di essere stretto contro lui

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Si disfa veloce dei guantoni, aiutando David a rialzarsi: lo regge col suo corpo stanco ma ancora resistente, il suo avversario ribolle ancora di rabbia anche solo a pensare di essere stretto contro lui. Trevor lo guarda preoccupato, cerca di concentrarsi sul suo volto, il nero di quella lacrima gli arriva fino al collo.
-Cos'è questa lacrima? – chiede, e David gli sorride tra il sangue e la fatica.
-Non te l'hanno ancora detto pugile? Che ti sei maledetto per sempre entrando a Desperado? – l'altro lo guarda, confuso, aggrotta le sopracciglia e schiude le labbra, come a volergli dare del folle: evita, sa che David non sta ragionando al meglio per i colpi subiti, ma quella lacrima nera lo confonde. Vedendola sul viso di Michelle l'ha sempre confusa per il mascara che indossa: ma il volto del suo avversario, a parte il sangue, è pulito e puro, non conserva alcun trucco. Allora perché ha quella lacrima nera? Perché gli sembra così simile a quella della stripper? Lo regge, mentre l'arbitro porta le due medaglie.
-Reggo io il ragazzo. – Chris Nixon è alto e possente davanti ai due pugili, e Trevor gli affida silenzioso il corpo del suo avversario.
-Nixon, vede anche lei quella lacrima nera? Sa cosa potrebbe essere? I medici dovrebbero visitarlo. – chiede preoccupato il pugile, sotto lo sguardo torvo dell'avversario e quello confuso del suo secondo che gli asciuga subito la lacrima, portando il liquido sulle mani e mostrandolo a Ward.
-Che lacrima nera? È sangue Ward, l'hai pestato come una bestia.
-Ma- - eppure è opaco e rossiccio, confuso sulla pelle nera dell'allenatore, ora sul volto di David carminio. Trevor li guarda, ancora più confuso di prima, sicuro di quello che aveva visto fino a qualche secondo prima. L'arbitro però lo riscuote, porgendogli la medaglia dorata. Lui silenzioso prende quella in argento e la pone attorno al collo di David che lo guarda, sconcertato.

-È il codice: so che non mi apprezzi, ma vorrei che tu mi facessi indossare la mia medaglia. – pone tranquillo l'altro, e David guarda il suo allenatore che gli fa un cenno silenzioso. Nixon lo tiene dalla vita mentre lui prende tremante la medaglia in oro, facendola passare dal capo di Trevor fino a farla finire sul suo petto; l'arena esplode in applausi sotto il comportamento rispettoso dei due pugili che hanno appena finito l'incontro. Si scambiano una stretta veloce e Trevor saluta con i pugni l'allenatore, e Nixon porta David fino all'angolo viola per permettergli di scambiare il saluto con Michael, che gli fa auguri di pronta guarigione. Salutato anche l'arbitro e i giudici, Trevor e Michael si ricongiungono. Il pugile sta per avviarsi al corridoio, quando Michael lo sconvolge avvolgendogli le braccia attorno alla vita e alzandolo in un abbraccio, con tutti i tifosi che li acclamano. Lui lo stringe appena, sotto l'influenza del suo essere che ancora lo inabissa, che gli tiene la testa in quel liquido nero e viscoso, che lo fa rientrare nelle parti più nascoste di sé stesso: si guarda attorno, Michael stretto al petto, tutti che lo acclamano, festosi, mentre lui rivolge loro quel semplice sorrisetto: la provocazione della sua vittoria, la soddisfazione della sua riuscita, tutto il sangue che ha sputato e che lo fa sentire ancora più vivo, ancora più ancorato a quella realtà.

𝐃𝐄𝐒𝐏𝐄𝐑𝐀𝐃𝐎Where stories live. Discover now