☩ CINQUE ☩

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE ☩VAll'origine

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☩ D E S P E R A D O - CITTÀ D'OMBRE 
V
All'origine

A ormai una settimana da quel sogno, però, Trevor non riesce a scollarselo di dosso – e Sylvia si sta accorgendo che più passa il tempo, più c'è qualcosa in lui che non va

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A ormai una settimana da quel sogno, però, Trevor non riesce a scollarselo di dosso – e Sylvia si sta accorgendo che più passa il tempo, più c'è qualcosa in lui che non va. Prova a cercarlo, a sfiorarlo, a concedergli abbracci o anche solo timidi baci sulla guancia; ma lui le sfugge, si autoflagella nel continuo pensiero di quegli occhi azzurri, di quella donna che lo confonde, non sentendosi meritevole di essere toccato da Sylvia, dalla sua bontà d'animo, dai suoi occhi nocciolati che cercano di giudicarlo il meno possibile e di offrirgli un conforto. E allora Trevor Ward ricomincia a correre, si riempie di commissioni da fare, pur di non stare in quella casa, pur di sfuggire ai tocchi di Sylvia, obbligando sé stesso a dimenticarsi di quella donna misteriosa che in una notte qualunque è arrivata fin nei suoi sogni, stravolgendogli le giornate, il senso di realtà che ha di sé stesso. Il punto è che, tornato in quelle mura, torna a guardare il suo nome sul sito del IBF, e ci capisce ancora meno. Che nel posto in cui sia stato gli abbiano fatto il lavaggio del cervello? È impossibile dimenticarsi da un momento all'altro da dove si viene. Trevor Ward però non può negare possa essere così: non ha troppi ricordi collegati all'infanzia o all'adolescenza, i traumi che si porta sulle spalle sono più pesanti di qualunque pugno, e questo spiegherebbe il perché abbia dimenticato quegli ultimi sei mesi. Il modo brusco in cui ha lasciato Sylvia potrebbe averlo influenzato peggio di quanto crede, potrebbe avergli obnubilato la coscienza più di quello che la sua stessa mente ammette. Quella giustificazione però non ha impalcature che tengano nella sua mente, non nella sua logica: Trevor Ward non dimentica gli incontri, mai. Gli incontri sono ciò che lo fanno crescere, lo migliorano, lo rendono più forte e scaltro; quindi, no, non regge aver avuto un trauma più grande, ha avuto Rick Palmer come allenatore per anni e comunque non ha dimenticato i suoi incontri, e pensa non ci sia trauma peggiore di quello. Ora che è lì a Filadelfia non sa come muoversi: non sa dove ci sia la scappatoia, non sa dove ci sia un posto che gli permetta di recuperare i ricordi. E quando corre affina lo sguardo: cerca nelle donne che gli passano accanto quei capelli neri, quegli occhi azzurri, e puntualmente non ci ritrova mai nulla: quel tormento non lo lascia, e non riesce a trovarvi pace negli occhi di nessuno.

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