Capitolo 11 - Hai smesso - III

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Passo il polso sulla fronte per asciugare una goccia di sudore, divido in due le ultime ciliegie, tolgo il nocciolo e le sistemo negli spazi liberi. Ricordo quando questo lavoro lo faceva Elián. Io gli ordinavo come piazzare i frutti e lui eseguiva, più o meno. Il bello, o brutto, di avere a che fare con un artista era che aveva sempre da ridire sugli accostamenti di colori e forme, ma alla fine me la dava vinta purché finissimo e lui potesse mangiare la crostata.

Prendo una fragola e la posiziono al centro con la punta all'insù. Guardo il mio lavoro poggiando i dorsi delle mani sui fianchi. Bene, sono molto contenta!

«Sun». Alle spalle sento lo stridio delle ruote della sedia a rotelle. «Hai finito?»

«Quasi. Devo solo mettere la gelatina».

Ho un prurito assurdo al naso, che cerco di alleviare con una lieve pressione del polso, ma non posso ancora togliere la mascherina. Ormai persino sentire il profumo intenso dei frutti a cui sono allergica mi fa lacrimare gli occhi.

Sciacquo le mani guantate e procedo a completare la crostata. All'ottanta percento l'ho fatta alle ciliegie, poi ci ho messo qualche fragola e degli spicchi di arancia per spezzare il gusto troppo dolce. Esteticamente non è il massimo, potevo fare di meglio con più frutti a disposizione, ma a Elián non è mai importata la composizione del piatto, bensì il gusto.

«Non sei concentrata da troppo su questo dolce?» domanda mamma, avvicinandosi. «Hai gli occhi rossi e una chiazza sul collo». Allunga la mano per sfiorarmi.

«Quella è stata un piccolo incidente di percorso. Aprendo una ciliegia il succo mi è schizzato addosso, ma non mi dà molto fastidio. In ogni caso, ho finito». Poggio la ciotola con la gelatina restante sul tavolo e sorrido. Proprio un bel lavoro! Mi mancava preparare la crostata di frutta. Certo, farlo da sola non è la stessa cosa, ma sapere che la mangerà Elián mi rende felice.

Butto i guanti monouso nella pattumiera, per sicurezza lavo le mani e infilo subito il polsino bianco a sinistra. Ormai mi sento nuda se non lo porto. Con grande soddisfazione, tolgo la mascherina per prendere una lunga boccata d'aria fresca. Forse mi conviene assumere un antistaminico prima di uscire. Ho prurito in posti innominabili.

«È l'ultima volta, giusto?»

Sospiro e getto la mascherina nella pattumiera sotto il lavandino. «Sì, stai tranquilla» brontolo stizzita.

«Non voglio essere pesante, Sun, ma addirittura la crostata di frutta! Se qualcosa va storto rischi uno shock anafilattico, ti rendi conto? Avrei potuto aiutarti, ma hai insistito a...»

«Lo so!» la interrompo. «Ma non è successo niente, sono stata attenta. E poi non è la prima volta che faccio dolci alla frutta, so cosa fare per non avere problemi». L'espressione rammaricata di mamma mi fa sospirare. «Scusa, non dovevo alzare la voce, ma a volte...» Gratto un po' il collo, che adesso mi sta dando più fastidio.

«Sono solo preoccupata. Ti vedo impegnarti tanto per questa cosa che...»

«Mamma, lo so, davvero». Mi avvicino all'armadietto delle medicine e cerco l'antistaminico. «Non dico che non devi preoccuparti, ma lasciami respirare. Sto solo facendo quello che mi rende felice, sarebbe stato peggio se mi fossi chiusa in camera, no?» Prendo una pasticca e riempio un bicchiere con l'acqua corrente.

«Infatti sono molto felice di vederti così attiva. Sei andata oltre quel brutto crollo in poco tempo e questo mi fa capire quanto ti stai impegnando. Ma, tesoro», si avvicina e mi tocca una mano, «non strafare. Che tu voglia ammetterlo o no, avere a che fare con Elián ti turba e io vorrei solo vederti serena».

«Ti rendi conto che è stato lui a tirarmi fuori da quella specie di attacco psicotico?»

«Lo so benissimo e lo ringrazierò per il resto della vita per averti aiutata, ma è accaduto perché tu lo reputi ancora una parte molto importante della tua vita. Per questo dico che stargli vicino è pericoloso, perché in qualsiasi momento dalla persona che ti salva può trasformarsi nel tuo carnefice».

Chiamami per nome - Call me by name [Completa]Where stories live. Discover now