Capitolo 3 - Se fossi un'altra persona - I

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«Non posso credere che me lo stai dicendo ancora...» Se non stessi guidando, alzerei gli occhi al cielo.

«Lo sai che non mi piace saperti sulla strada. Certo, mi dispiacerà ancora di più non averti a casa ma se devo scegliere, preferisco così» replica mamma.

«Ma il punto è proprio questo: sono io a dover scegliere e per ora non m'interessa».

Supero l'entrata del campus e mi dirigo verso il padiglione A.

Sospira. «Senti, il Rettore ha detto che il posto per te c'è ancora. Quindi, se in qualsiasi momento ti venisse il desiderio di trasferirti nel dormitorio, lo avvisiamo e ci vai il giorno stesso. Capito?»

«Sì...» mormoro seccata. «Ora fammi chiudere, sono arrivata».

«Buona giornata, tesoro».

«Anche a te». Spingo l'icona rossa e libero un lungo sospiro.

Se fossi un'altra persona, penserei che non veda l'ora di liberarsi di me. A Mount Barker non ci sono college e tutti i ragazzi che vogliono proseguire gli studi si sparpagliano per l'Australia meridionale. Alcuni miei ex compagni frequentano l'università a Adelaide e si sono trasferiti in città nonostante sia così vicina al nostro paese.

Viaggiare non mi pesa – beh, forse un po' la sera quando ho il turno in spiaggia –, ma lei non vuole capirlo. La colpa è anche della dottoressa Howard che ha inizio anno mi ha proposto di trasferirmi in dormitorio per aumentare il numero dei posti che non mi fanno sentire in ansia.

Invece di aiutarmi, mi stressano.

Mentre cerco un posto nello spiazzo antistante l'edificio, vengo distratta da una figura che agita le braccia in aria. Con i capelli biondi vaporosi lunghi fino al seno e un vestito rosso scuro sbracciato e attillato, Aki mi fa segno di raggiungerla. Proseguo verso di lei, osservandola sollevare il medio verso il guidatore dell'auto che le ha gridato di spostarsi per permettergli di parcheggiare. Ma Aki non si muove di un millimetro e attende che la raggiunga.

«Hai appena perso un voto, Miss istituto» la canzono, scendendo dalla macchina.

«Vincerò lo stesso. Non ho bisogno del voto di un coglione» replica boriosa.

Prendo la borsa dal sedile di dietro e blocco le portiere. «Bellissima e aggressiva come sempre. Non ci si annoia mai con te» dico salendo sul marciapiede.

Aki sorride. «Mi piace quando mi aduli. Dovresti davvero permettermi di registrare la tua voce mentre mi fai i complimenti».

Ridacchio, incamminandomi verso l'istituto. «Ma se sei circondata da persone che te li fanno. A proposito, com'è andato l'appuntamento di ieri con quel tipo?»

Chiamami per nome - Call me by name [Completa]Where stories live. Discover now