Atto II - Capitolo 34 - Nessun Rimpianto

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Due hemn dopo.

L'Imperatore Argonidiano Kstumtraw Isperitz Tuytamn sedeva, privo di ogni velo ed iniziativa, sul bordo di quel fastoso letto a baldacchino. Le sue iridi rosse non indicavano alcuna direzione, poiché erano sprofondate in un intenso vorticare di pensieri.

L'universo sembrava che stesse andando a rotoli, aveva perso il Medaglione, aveva visto decine di morti e una tale devastazione in così poco tempo che sembrava essere tornato al Primo Assedio, quel cruento e apocalittico evento che aveva attanagliato tutta Argonida in una morsa quasi letale, in bilico fra la vita e l'estinzione, quand'era solamente un'élite, ma anche il neo-Principe dell'Impero, il ragazzo di Wary, prima che potesse svanire nel nulla, dandola per morta. In fondo, da un'altra prospettiva, si sarebbe potuto ben dire la medesima cosa, per due milioni di hakt non era altro che un'entità che viaggiava nello spazio profondo, trascinata via da una forza misteriosa, destinato a compiere la Congiunzione.

Eppure, ora gli sembrava tutto così distante, compresa la Piaga che aveva portato la civiltà terrestre al collasso e che gravava su chiunque fosse lassù, umano, argonidiano o zubeliano che fosse. Se avesse voluto sarebbe fuggito, disertando dai suoi doveri e riappropriandosi di tutto quel tempo perduto con la persona che aveva amato e che amava di più, finalmente e insperatamente ritrovata dopo un'eternità. Tuttavia, era consapevole che ciò non sarebbe mai accaduto e non l'avrebbe nemmeno rimpianto. Era il Sovrano di Argonida, aveva spedito il suo esercito a difendere quella razza così giovane, indifesa e inesperta. Sentiva gravare su di sé un pesante fardello, la responsabilità più grande, un dovere improrogabile. Concedersi due hemn era stato sufficiente.

Dietro di sé sentì lo stropicciarsi delle coperte, due braccia lo avvolsero intorno al collo e un respiro profondo gli aleggiava sul collo, seguito da un lento bacio.

«Buon hemn, amore» mormorò Kit, con la voce ancora diaframmata. Wary fece capolino dalla spalla di lui, affacciandosi. I simboli sui loro volti emanavano una luce tenue, fucsia per lei, verde acceso per lui, ad eccezione di una singola L, che si contraddistringueva perché era del colore opposto, segno dell'avvenuta Promessa fra i due argonidiani.

«Buon hemn, Imperatore» ricambiò lei, il cui tono era intenso e sensuale. Si avvinghiò più stretta, con la chioma arruffata che andava a coprirle parte del volto. Entrambi sorrisero, per poi baciarsi, lanciando andare un lungo sospiro.

Chiusero gli occhi e appoggiarono la fronte l'uno con l'altra, come per sostenersi a vicenda, quello che avrebbe dovuto essere da sempre.

«Il nostro tempo è scaduto, Kstu'» mormorò lei, guardandolo negli occhi.

«Affatto, Wary» replicò lui, scuotendo la testa e sistemandole la ciocca ribelle con una mano. «Lo abbiamo solamente messo in pausa, poi finiremo di riprendercelo.»

«Ti sento preoccupato, agitato.»

Lui si guardò la mano per un attimo. Tremava, anche se quasi impercettibilmente. Rimase stupito, era la prima volta che gli accadeva in maniera così "vistosa".

«Lo sono. Ci sono tante responsabilità che gravano su di me, dopotutto» disse.

«Sarò al tuo fianco, sempre, sappilo» lo confortò, guardandolo ancora negli occhi, accarezzandolo con una mano, per poi ribaciarlo ancora una volta.

˪┐╚˥˾̚

I due camminarono lungo un corridoio dalle pareti bianche e asettiche. Wary aveva richiamato la propria antica suit, un corpetto in cuoio retto da diverse cinghie ai lati e una al collo, con le maniche separate che le lasciavano le spalle scoperte. Dei pantaloni aderenti le coprivano le gambe, terminando in un paio di stivali di pelle. Kit invece, che aveva visto la propria suit dilaniata dagli abomini corrotti dalla Piaga, aveva adottato una nuova veste: un solido corpetto metallico dai lineamenti ergonomici, alle cui spalle vi erano due piastre decorate con della filigrana dorata da cui partiva un esteso mantello nero. Le braccia erano perlopiù scoperte, se non per delle fibbie anch'esse cromate che rivestivano gli avambracci dell'Argonidiano. Oltre la vita, Kit indossava un paio di larghi pantaloni scuri come il mantello.

Sorcerers Against - EndlessWhere stories live. Discover now