Atto I - Capitolo 13 - L'Ordine dei Saggi

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Phanial, Argonida

Il sole di quel sistema solare argonidiano era alto nel cielo, non lasciando ombre a nessuno, emanando un'intensa fonte di calore insolita dopo diversi giorni di pioggia.

Aggman e Ghoulding si erano già dileguati, rincorrendo quella miriade di obiettivi che avrebbero dovuto raggiungere nel minor tempo possibile. Il loro sovrano Kstumtraw Isperitz Tuytamn, invece, attendeva a braccia conserte all'interno della hall dell'accademia, compiendo dei lunghi passi, probabilmente frutto di una preoccupazione che si stava annidando nel suo subconscio e che desiderava delle risposte.

Poi, il portellone dell'ascensore si aprì, spezzando quell'attesa così nevrotica e asfissiante. Kstumtraw stava aspettando gli otto argonidiani aspiranti a diventare il futuro Ordine dei Saggi di Argonida.

Il giovane sovrano, guardandoli uscire da quell'ascensore, ebbe un attimo di nostalgia di quel passato ormai così remoto, a quando non era altro che un accademico, a quando ancora nessuno zubeliano era venuto a reclamare vendetta, mettendo a ferro e fuoco l'intera galassia, a quando ancora non sapeva nemmeno quale sarebbe stato il suo futuro, quel destino prima da principe di Argonida e poi da imperatore. Ma il tempo, veloce come sempre nel consumare momenti e ricordi, e il fato, crudele e imprevedibile, avevano dato sentenze ben diverse da quello che si aspettava.

Alla fine, era lì, a braccia conserte, in piedi, con gli occhi puntati verso quegli otto giovani argonidiani così pieni di forza, vitalità e speranze, proprio come lo era lui, insieme ai suoi compagni, molto tempo prima.

Quegli otto ambiziosi ragazzi sarebbero diventati la nuova punta di diamante dell'Impero, allo stesso modo di come avrebbe dovuto essere la sua élite, ma, a differenza di quest'ultima, il futuro Ordine dei Saggi di Argonida avrebbero ricoperto un ruolo decisamente più ampio.

Per quanto Kstumtraw avesse saputo dal Diario del padre, le annotazioni si concludevano alla numero 25147, con l'ultima scritta a distanza di decine di hakt dalla precedente. Infatti, Phantalosius aveva deciso di concludere la Operazione Atid, dando così una fine a quei viaggi e a quelle visite assidue verso il pianeta blu appartenente alla Galassia Zubel, ristabilendosi nuovamente su Phanial e riprendendo a tutti gli effetti il suo ruolo di amministratore generale dell'impero argonidiano, per cui aveva lasciato un grosso ammontare di deleghe.

Fra le numerose azioni burocratiche che ne seguirono, pensò che l'ambito militare argonidiano, ovvero la flotta e l'esercito, avessero bisogno di qualcosa in più che si aggiungesse ai soldati cresciuti, allenati e specializzati all'interno delle accademie disperse nella Galassia, magari qualcuno che potesse essere un esempio per tutti coloro che facessero parte dell'Arma, a partire dagli ufficiali del rango più alto fino alle reclute più fresche.

Phantalosius, però, aveva pensato a qualcosa di più in grande, che andasse oltre all'élite o un paio di Consiglieri, fondando così l'idea di un intero Ordine che avrebbe potuto gestire entrambe le cose, rappresentando tutti i militari e burocratici argonidiani nel miglior modo possibile, dando il via ad un immenso concorso esteso all'intero impero, da cui soltanto otto ambiziosi e straordinari argonidiani si sarebbero eretti a Saggi di Argonida.

Per diventare tali, comunque, bisognava nascerci. Non tutti gli argonidiani erano capaci di poter usufruire della propria energia intrinseca. Nonostante alcuni riuscivano comunque a sbloccarne il potenziale in seguito ad allenamenti e sforzi estremi, i limiti di quegli individui sarebbero comunque giunti quanto prima. Per tutte quelle decine di hakt, fino a qualcuno prima del ritorno dei due Principi su Phanial, nessun aspirante accademico era riuscito a mostrare abbastanza qualità da poter proseguire il cammino verso l'ascesa a Saggio Argonidiano.

Quando Kstumtraw salì al trono e iniziò a districarsi fra le vie da sovrano, si imbatté anche in quel progetto, constatando che, dopo hakt di vuoto, erano iniziati ad apparire dei diamanti grezzi, delle gemme intrise di potere e capacità che dovevano essere modellate e aiutate nel loro percorso, alla loro crescita, verso la loro ascesa.

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