Atto III - Capitolo 53 - Scontri di Prospettive

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Quella non sarebbe stata una semplice battaglia, una ridicola scazzottata fra individui capaci di imbrigliare e scagliare la più pura forma d'energia addosso a chi si trovavano contro. Era un vero e proprio scontro fra prospettive, fra visioni e ideali agli antipodi fra loro, impossibili da paragonare.

Il paesaggio intorno ai cinque era in continua mutazione, la realtà veniva risucchiata sempre più in un oblio fuori da ogni logica e dimensione. Tutto era così dinamico, tranne loro. Era quella nuova ma brevissima quiete prima dell'ennesima tempesta che, a seconda del risultato finale, avrebbe potuto essere l'ultimo cataclisma ad abbattersi nel mondo e non solo.

Infine, dopo estenuanti attimi di silenzi e di sguardi, cominciò.

Adriano Soares Silva strinse la lancia fra le mani, guaendo furiosamente e lanciandosi addosso al Mascherato con un poderoso balzo, mirando il petto di quest'ultimo con la punta dell'arma appartenente all'entità del defunto guerriero d'élite argonidiano Jetar.

Quella maschera dorata non lasciò trasparire alcuna emozione, nessuna esclamazione o imprecazione di sorpresa. Si mosse semplicemente di lato, schivando il colpo e ridicolizzando l'assalto del ragazzo.

Nello stesso momento, Dimitri Tolarov impugnò l'energia di Cyaner, attaccando l'essere con i gladi energetici, menando un fendente dopo l'altro, ma il Mascherato non faceva che evitare i colpi con assurda facilità.

Nelle retrovie, i due consiglieri della Generalessa, Dial e Togar, si scambiarono un cenno e attinsero potere dalla loro energia intrinseca, dando apparentemente il via ad un qualche tipo di strategia per mettere in difficoltà il nemico.

Adriano riprese la rincorsa e si fiondò nuovamente all'attacco. Dimitri approfittò del momento e tentò di agire non appena il Mascherato gli avesse dato le spalle. Quest'ultimo emise una flebile risata metallica di scherno, indietreggiando ed evitando i colpi come se stesse giocando con un bambino. Percepì l'affondo di Dimitri e si scansò ancora, ma al secondo tentativo, sentì qualcosa che impediva i suoi movimenti, come se si fosse appena appoggiato ad un muro invisibile. Senza pensare ad ulteriori soluzioni, si tuffò nell'obliò delle dimensioni, scomparendo alla vista per un istante, per poi riapparire due metri più in alto, colpendo in volo, con lo stesso calcio, sia Adriano che Dimitri, il quale, subendo la botta in pieno volto, fece un volo di una decina di metri, cadendo rovinosamente a terra.

Il Mascherato scese lentamente di quota, toccando il suolo con grazia e osservando i quattro con disgusto.

«Siete limitati, indisciplinati... impulsivi come bestie. Siete senza speranza» sibilò. «E voi credete veramente di esser all'altezza per una missione del genere, patetici

«Abbiamo bisogno di un piano» mormorò Dial al collega.

«E in fretta, prima di dar davvero ragione a questo stronzo» replicò Togar.

Il russo si rialzò lentamente in piedi, sputando a terra e pulendosi la bocca insanguinata con una mano. I suoi occhi erano fissi in avanti, verso quell'individuo nascosto da un mantello di stralci e una placca di metallo al posto della faccia. Lo considerava come uno di quegli idioti bellicosi che ogni tanto facevano visita e casino al night club per cui lavorava, che finivano per essere presi a calci sul retro del locale. Notti roventi di botte e teste fracassate, di cubiste eccitanti e di clienti ubriachi o mangiati dalla cocaina. Dimitri sospirò, rimpiangendo come non mai quello squallore con cui aveva avuto a che fare una vita fa.

Nel frattempo, Adriano era ormai in preda alla furia. Non faceva altro che ripensare alla sua famiglia, a tutte quelle persone che, davanti ai suoi occhi, si erano trasformate in quegli abomini privi di ragione. Pensava a Raul, suo fratello, l'ultima persona cara che gli era rimasta in questo universo. Quel che era successo non poteva essere cambiato. Non avrebbe riottenuto nulla - e Adriano in cuor suo ne era pienamente consapevole - ma aveva bisogno di quello sfogo. Aveva davanti il responsabile di quella tragedia ed era convinto più che mai che avrebbe dovuto pagarla, a qualsiasi costo. La sua testa continuava a rimbombare di quelle parole ricolme d'odio, assetate di vendetta, accecate dalla rabbia, carburante d'energia e per infiammare quella intrinseca dell'alieno dentro di lui. Quel senso di ingiustizia aveva innescato i poteri più misteriosi che la Congiunzione potesse celare dietro una semplice unione fra vivi ed entità di esseri geneticamente avanzati.

Sorcerers Against - EndlessWhere stories live. Discover now