123.

843 40 21
                                    

Ero confuso e combattuto. Non credevo che mi sarei sentito mai così. Speravo che la gravidanza ci portasse ad essere più uniti. Che avremmo condiviso i momenti insieme invece alla prima occasione lei decide di fare come le pare. Ho deciso di dormire sul divano per farle capire che non è sempre come dice lei. Abbiamo rischiato di perdere nostra figlia. È stata riposo il tempo che ci sono stati i nostri genitori. Poi ha iniziato a fare come voleva, pulire, lavare, cucinare quando non c'ero per gli amici. A cercare ogni minimo dettaglio senza nemmeno consultarmi per la cameretta.
“Simo” mi scuote un po'. Sono al buio nel salotto.
“ che c'è?” chiedo non troppo freddo mi preoccupo lo stesso.
“ senza di te non si calmano”
“ mi dispiace ma la loro mamma mi ha tagliato fuori strada.”
“Simone non è vero. Mi dispiace ok. Sono nervosa. Ho mille cose a cui pensare tu neanche te lo immagini” continuava a mettere se stessa davanti e mai noi. Anche adesso. Io. Io. Io. Solamente io.
“ non li hai solo tu i pensieri Emma. Senti lascia stare non ho voglia di litigare anche stanotte. Sdraiati a letto. Le bambine si calmeranno. ” le rispondo.
“ lo sai benissimo che non è vero”
“ non puoi usarmi come cazzo vuoi tu. Oggi decidi di avermi con te. Domani esci con le tue amiche e compri le cose. Prepari tu la stanza. Mi tagli da ogni particolare. Mi sono rotto le palle ok? ” rispondo duramente “ pensavo che le bambine ci avrebbero unito. Invece tu pensi sempre solo a te stessa. Io sto male. Io le sento muovere. Io devo proteggerle. Io ho pensiero. Io così. Io co la. Emma cazzo, puoi pensare una buona volta che esisto anche io. Che ti sono vicino da sempre e non mi vedi. Puoi pensare che anche io posso avere paura di non farcela. Di non essere un buon padre. Puoi pensare una buona volta a NOI e non solo a te stessa. Cazzo in queste settimane ti sono stato vicino. Non ti sto riffacciando nulla. L'ho fatto perché ti amo. Ma non hai detto nemmeno grazie. Non hai nemmeno stretto per un secondo la mia mano Emma. Da quando seiuscita dall'ospedale hai solo pensato che tutte le attenzioni ti erano dovute giustamente ma io non sono esistito più. Da quando i tuoi amici sono qua non abbiamo più un momento per noi. Anche una sola coccola sul divano. Un film. Un abbraccio. Niente. Cosa devo pensare eh? Che non mi ami più? Che non mi vuoi più? Dimmelo. Almeno così mi metto il cuore in pace” non volevo sputare la verità così di punto in bianco. Ho tenuto dentro fin troppo. Non posso continuare ad andare avanti facendo finta che tutto vada bene. Si siede sul pezzo del divano vuoto per non farla stare scomoda mi sposto leggermente.
“ non mi ero accorta di tutto questo. Io sto cercando di non far capire nulla alle nostre figlie. Non è vero che ti ho ascoltato solamente perché c'erano i miei genitori e anche i tuoi. Sono davvero agitata simo. Non so più come comportarmi. Ogni cosa che faccio la sbaglio. Tu sei nervoso. Io pure. Ci scontriamo su cose futili. Non volevo metterti da parte. ”
“ Emma lo hai fatto ”
“ mi dispiace Simo. Non era mia intenzione. Volevo solamente che tutto fosse perfetto. ” si tira su la bretella del pigiama che era calata sul braccio. “ È difficile gestire una situazione complicata. ”
“ lo vuoi tu a fare da sola. Io sono sempre stato vicino a te ma puntualmente non mi vedi”
“ stai dicendo cazzate. Io lo so che sei qua con me tutti giorni. E poi che cavolo dici che non ti amo più. Cavolo Simo quando non ci sei mi manchi tantissimo e non vedo l'ora che torni. Non puoi nemmeno pensarlo per scherzo”
“ non sto nemmeno scherzando! Sono abbastanza serio. Ti rendi conto che non abbiamo più un po' di tempo per noi? ” so che stavo veramente nervoso e che le stavo chiedendo di cercare di capirmi il più possibile. Ma non volevo stare ancora in questa maniera. Ho passato giorni a dirmi che erano gli ormoni della gravidanza. A dirmi che sicuramente certe cose non le pensava ma adesso è troppo. Tagliarmi fuori in questa maniera.
Si avvicina appoggiando per un secondo la testa sul mio petto. Non mi muovo.
“Simo io e le bambine senza di te non vivremo per niente al mondo. Io sono sicura che sarai il papà migliore del mondo con loro. Io ti amo tanto. ” sussurra lasciando poi cadere una lacrima. Odiavo vederla piangere. Il mio cuore si faceva in mille pezzi.
“ vieni qua dai!” le dico per farla avvicinare ancora di più.
“ voglio che vieni con me a scegliere la valigia per le gemelle. Se non vieni non vado da nessuna parte” non volevo l'accontentino. Respiro. Non rispondo “Simo perché non dici nulla”
“ perché non devo dire niente. Vorrei solo essere più partecipe oltre ad accompagnarti dalla ginecologa come ogni mese. ”
“ ti chiedo scusa sono sempre nervosa e...” la bacio a stampo.
“ e lascia stare. Andiamo a letto. ”
“ non lascio perdere. Ti sei sentito messo da parte non è giusto. ” annuisco. Mi accarezza una guancia. Non sa quanto mi erano mancate queste cose.

Mille passi con te ♥️Where stories live. Discover now