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Roma

“ grazie mille” dice Simone al taxi che ci portato sotto casa sua dall'aeroporto. Abbiamo preso l'aereo questa mattina per non farmi stancare troppo in treno secondo Simone. Tira giù le valigie dopo aver pagato.
“ sei pronto?” gli chiedo mentre arriviamo davanti al suo portone.
“ non lo so ma andiamo” gira la chiave ed entriamo nel palazzo. Saliamo le scale e arriviamo al suo piano. Una volta aperta casa.
“ sono a casa” urla come se non lo sentisse nessuno. Vedo Sara precitarsi in salotto e travolgerci in un abbraccio collettivo.
“ ciao amori”
“ ciao Saré” simo gli scompiglia i capelli facendola innervosire. Gli sposta infatti le braccia è poco dopo ride.
“ ciao Sara ” le dico sorridendo le. Poco dopo arrivano i genitori di Simone che ci salutano.
“ ma come siete in forma ragazzi”
“ papà ti prego non iniziare eh!” gli dice Simone. Il padre scoppia a ridere.
“ come state?” chiede Maria.
“ noi benissimo. Abbiamo preso casa nuova” dico subito felice.
“ ma come ? Di nuovo?”
“ eh sì. Diciamo che sono saliti su i miei e ci siamo resi conto che non ci stavano per niente. Nonostante casa sembri grande non è cosi” dico ancora cercando di non arrivare dritta al punto.
“ pensavo l'avreste tenuta ancora un po' ”
“ no papà. In realtà è veramente piccola abbiamo bisogno un po' di spazio. "
“ ci abbiamo messo un po' a trovarla eh. Più o meno due mesi” ridacchiò.
“ si perché Emma non si accontenta mai”
“ ehi...” gli do una botta sulla spalla “ anche tu volevi il salotto più grande non dare tutte le colpe a me”
“ no no sia mai” i genitori e sarà ci guardano come se avessero capito che dobbiamo dire qualcosa. Volevamo aspettare dopo il pranzo. Ma mi sa che è il caso di dirlo. Simone mi guarda implorante di aiutarlo.
“ noi in realtà volevamo dirvi una cosa”
“ lo sapevo” urla Sara facendo saltare in aria sua madre che la colpisce. Rido per un secondo. “ quindi vi sposate? Ditemi di si”
“Sara te lo già detto quando ci sposiamo sarai la prima a saperlo.”
“ quindi? Che devi dirci?" Continua.
“ non so se sarete contenti di questa notizia. Forse vi deluderò e crederete che io stia correrendo troppo velocemente. ”
“ ragazzi non vi state lasciando di nuovo?” chiede il papà di Simone allarmato. Il figlio scuote la testa e sembra che la tensione cada in salotto. Simone mi prende la mano. Gli trema.
“ io ed Emma... Ecco... ” gli trema anche la voce. Gli accarezzò una guancia e intervengo.
“ sono incinta di due gemelli” dico subito. Sara si alza dalla poltrona e si butta addosso a me. Reazione che ci aspettavamo. I suoi ci guardano esattamente come ci hanno guardato i miei. Il silenzio cade per alcuni minuti.
“ lo so che potrei avervi deluso. Dopo che Emma ha perso il bambino mi sono quasi sentito inutile - lo fissò sta dicendo cose che io non sapevo - ogni giorno che passava la mia vita si risvegliava dalle parole del medico. Tutto mi rimbombava nelle orecchie. Nella testa sentivo solo: Non c'è più. Vostro figlio non c'è più. Lei sta bene però. Ero felice perdere anche lei sarebbe stato doloroso più di quello che provavo. Il senso di vuoto però non mi aiutava. Lei non mi voleva vedere è tutto diventava nero.
Passavano le settimane è non riescono a capire perché fosse successo a noi. Perché doveva accadere. Mi sono solo detto che doveva andare così. Ho accantonato il dolore che ogni tanto si fa vivo. Ho cercato di andare avanti per la nostra relazione. Volevo che tutto stavolta andasse per il meglio. Quando mi ha detto del ritardo una morsa nello stomaco si è subito fatta viva. Ho pensato a quel bambino che non c'è più. Ho pensato è giusto voler bene a loro e non a lui che non verrà mai al mondo?
Mi sono promesso che sarei preso cura di loro come avrei fatto con lui. Che mi sarei fatto forza per amare lui o lei e la loro mamma. Nonostante io sia giovane e ho ancora da imparare. ” Maria si alza con le lacrime agli occhi peggio di me e stringe suo figlio. Suo padre ci sorride poco dopo e raggiunge sia moglie. Sapevo che sarebbe andata cosi.
“ non ci hai deluso Simo. Non lo hai mai fatto. Siamo contenti per voi. Felici se tu sei felice per questa cosa. Se ci avresti detto di questo tuo malessere ti saremo stati più vicini” gli dice suo padre.
“ lei è mia forza. Ce lo fatta solo con lei. ” sorrido.
“ quindi devo comprare per doppio?” chiede Sara smorzando la situazione. Simone annuisce felice. “ non vedo l'ora di fare shopping” ci dice facendoci ridere.
“ Sara ti prego non casa piena di giochi”
“ peggio paparino. Vedrai che ti combino” ci battiamo una mano sulla fronte io e Simone è ridiamo.

*spazio autrice: ciao ragazze, scusate il ritardo per il capitolo. Ho un mal di testa che non fa. Non so se riesco a pubblicarne un altro stasera. Dipende se non impazzisco di dolore. 😂 Vi voglio bene grazie sempre*

Mille passi con te ♥️Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz