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Non doveva dire quelle parole. Avevo pensato fosse tutto passato che avesse almeno dimenticato determinate cose. Non pensavo che il fatto di aver provato a viverla di più fuori dal nasconderci le fosse pesato così tanto.
Ho esposto solamente il mio pensiero e mi sono sentito attaccato. Che senso ha stare insieme se poi ce la si lega al dito? Cammino da un ora sotto in albergo. Domani torniamo a Malta, a sto punto non so nemmeno se restare, non so cosa vuole più dalla sua vita. Credevo mi amasse. Credevo che avesse il coraggio di affrontare gli ostacoli. Credevo tante cose che sono crollate tutte insieme. Decido di tornare in camera e la trovo sul letto. Ranicchiata su se stessa. Appena sente la porta aprire apre gli occhi. Non dico niente. Non mi va di parlare adesso.
“Simo”
“ torna a dormire” si alza avvicinandosi. C'è buio in camera entra solo la luce della città quindi ci vediamo.
“ dove sei stato?”
“ non ti deve importare” rispondo duro. “ tu dormi sul letto che io mi appoggio qua sulla poltrona”
“ ma che stai dicendo Simone?” inizia ad agitarsi. La guardo che si impunta su di me “ non esiste questa cosa! Dormi con me tu come hai sempre fatto”
“ non credo proprio”
“ sei solo un bambino” sbraita con gli occhi grandi.
“ sono un bambino che si è preoccupato di farti stare bene e poi mi viene rinfacciato tutto” dico arrabbiato. “ io non voglio obbligare nessuno, avrei aspettato di uscire allo scoperto se ne avevi bisogno” dico ancora.
“ ma se ti pesava la cosa! Non dire che non è vero” alzo gli occhi al cielo. Odiavo chi mi raggirava la frittata.
“ lo ripeto non voglio obbligare nessuno tanto a stare con me. Tanto meno a te”
“ stai dicendo cazzate Simo adesso. Non ho detto che non voglio stare con te. Credo soltanto che sia affrettato andare a vivere di nuovo insieme e che io mi debba trasferire qui per te”
“ non ho bisogno che lo fai per me tranquilla” stava peggiorando la situazione. La sposto leggermente, se stavo ancora a sentire sarei scappato di nuovo. Non poteva dire queste ultime parole. Se non si sente pronta non sono nessuno per dire di fare e non fare. Ma non mi venisse a dire che deve venire a Milano per me... Non esiste. Se vuole farlo lo fa perché le va.
“ dove vai? Non scappare”
“Emma una cosa dovevi fare..  una... Chiedermi scusa per le parole dette e non lo stai facendo. Non mi va di peggiorare la cosa. Domani torniamo a casa tua e io torno a casa mia. Dopotutto ognuno fa ciò che vuole no. Io voglio andare dai miei. ” urlo. La vedo spaventata. Di nuovo come l'ultima volta. Non è così che doveva finire questa vacanza.
“ non andrai da nessuna parte”
“ perché? Tu hai deciso che a Milano ci verrai quando vuoi. Io decido oggi di annullare tutto e tornare dai miei. ” rispondo ancora una volta arrabbiato. Non stava capendo perché stavo così imbestialito. Avrebbe potuto solamente dire mi dispiace. Avrei capito la sua posizione. Sono scelte sue ovviamente. Ma ora sta correndo troppo con le parole. Si siede sul bordo del letto.
“Simo non voglio litigare. Non mi va. Ho capito che sei arrabbiato per le parole di prima”
“ sono arrabbiato per le parole di adesso Emma. Sembra che tu debba farmi un favore a venire a stare a Milano. Non ho bisogno di una persona che vuole vivere due giorni con me trenta no. Non stavolta. Abbiamo già passato quella fase e a me non basta!” dico più calmo anche se sono molto nervoso.
“ ti ho già detto che non mi sento pronta”
“ e io ti avevo detto che non ti stavo obbligando. Che avremmo trovato poi una soluzione per vederci nelle settimane che abbiamo il lavoro ma a te le cose entra ed escono. ” esco in balcone a fumarmi una sigaretta. Non sento più niente. Penso che sia andata a dormire quando mi volto sta piangendo. È sullo sdraio.
“ non c'è bisogno di piangere Emma” gli dico. Sa quanto mi fa male vederla così.
“ non ci capiamo più!”
“ non vuoi capire che è diverso Emma. Io ti amo e vorrei passare tanto tempo con te. ” mi abbasso alla sua terza tenendo la sigaretta lontano da lei. “ mi taglierei un braccio per dividere lavoro e tempo per stare insieme. Tu lo sai quanto sto e stiamo male quando siamo lontani. Ma frenare sempre sugli ostacoli davanti a noi anziché affrontarli non si va da nessuna parte. ”

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