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Simone ancora non mi ha chiamato. Inizio a preoccuparmi che il volo non sia ancora arrivato o gli è successo qualcosa. Di solito non ci mette così tanto per arrivare a casa. Mamma mi ha detto di stare a letto che la febbre sarebbe scesa. Così ho fatto. Ma ho sempre freddo. Sicuramente non è passata del tutto. Mio padre è uscito con mio fratello per fare una commissione ma non mi hanno voluto dire cosa.
Provo a chiamare il mio ragazzo ma il telefono risulta irraggiungibile.
“ mammaaaaa” urlo dalla mia stanza. Un capogiro mi avvolge per il troppo movimento.
“ Emma che succede?”
“ dove sono finiti quei due”
“ io cosa ne so. Non mi hanno detto nulla. Sono usciti anche di fretta”
“ ma come? Mamma ma ti devo spiegare sempre come devi fare per scoprire le cose!” le dico mentre lei ride.
“Emma saranno andati dai nonni o a comprare qualcosa. Non lo so davvero li conosci sai come sono fatti!”
“ Simone non mi risponde e tra poco ce lo mando”
“ma smettila! ” mi dice a modo di battuta. Mi sistemo a letto e vedo poi Kurt entrare in camera.
“ ecco vedi! Sano e salvo”
“ ma dove stavi ?” mi passa un pacco rosso con un fiocco grande manco quello di amici era cosi. Respiro. “ che sta succedendo?” chiedo. Lui non risponde mi passa una bustina bianca ed esce con mia madre lasciandomi sola. Apro e trovo un foglio.
Ciao amore mio,
È proprio bello chiamarti ancora così.
Quando ci siamo lasciati ho iniziato a sentire un vuoto dentro di me. Era incolmabile. Non sapevo dove sbattere la testa. Ad ogni evento speravo di riniziare tutto da capo, di dirti che non volevo essere tuo amico, dirti che ti amavo. Poi lasciavo perdere. Non volevo rovinare ciò che ci era rimasto. Ciò che siamo stati. Dopo gli eventi mi sono allontanato, perché volevo che tu cercassi la tua dimensione lontano da me. Volevo che tu fossi felice con chiunque tu volessi. Ogni pezzetto di me era incastrato dentro di te. Ti sentivo sempre più lontano. Ogni pezzo di casa mi ricordava cosa facevi tu. Non riuscivo più nemmeno a guardare le tue storie.
Il cuore non lo sentivo veramente più. Non sapevo neppure cosa volesse dire sentire il cuore battere. Anestetizzato. Assente.
Filippo mi diceva che non potevo andare avanti così, ma tornare da te era come farti del male ancora. Non sopportavo l'idea che piangevi per me. Io potevo stare male ma non tu. Ho lasciato che i mostri prendessero posto durante la notte. Ho lasciato andare una parte di me.
Quelle che incontravo non erano te. Non avevano il tuo sorriso che mi fa girare la testa. Non avevano i tuoi occhi dove mi ci perdo ogni volta. Non avevano la tua pelle morbida. La tua voce fantastica. Il tuo accento. Nessuna era te. Mi faceva male quella cosa. Ho sperato fino all'ultimo che il giorno del mio compleanno tornassi non è stato così.
Tutto è cambiato adesso. Stiamo di nuovo insieme. Io sono di nuovo felice perché ti vedo felice.
Ti amo Emma come non ho mai amato nessuna. Sei la donna più importante della mia vita e ti prometto che stavolta troverò il coraggio di correggere i miei errori e di far funzionare al meglio la nostra storia.
Oggi è 13 💔 questo è il nostro giorno è resterà tale per sempre. Quel 13 febbraio ho faticato per chiederti di diventare la mia fidanzata non sapevo che anche tu ti fossi innamorata di me.
Ricorda: io sorrido se sorridi anche tu.
Indossa questo vestito è raggiungimi.
Tuo Biondino”
Non sapevo cosa dire ero in un mare di lacrime. Non mi aspettavo niente di tutto questo. Kurt e mio padre erano suoi complici. È qui a Malta. Apro un po' più la busta e c'è un pezzetto di carta
«P.s avevo organizzato qualcosa per te oggi nella tua piccola isola ma visto che hai la febbre mi sono sistemato con tuo padre. Sbrigati che non vedo l'ora di vederti»
Rido da sola in stanza. È pazzo sul serio. Apro la busta. Quel vestito è magnifico. Ecco cosa doveva fare a Roma e con sua sorella pure. Gli sarà costato un botto.
“Emma ti aspettiamo in salotto” urla Kurt fuori dalla porta. Mi asciugo le lacrime e mi alzo lentamente. Metto il vestito che era giusto per me e le scarpe. Mi trucco lascio i capelli sciolti sulle spalle. Stavo amando tutto questo. Respiro.
Simone si era trasformato in un vero e proprio principe. Esco dalla stanza e raggiungo il resto della famiglia.
“wow" mio padre commenta subito. “ biondino poi mi sente è un po' corto. Ma stai una favola”
“ mi portate da lui?” annuiscono. Non sapevo cosa mi avrebbe riservato questo fine serata ma sentivo che sarebbe stato tutto perfetto perché era organizzato da lui.
Mi fidavo di Simone.

*Spazio autrice: questo è l'ultimo capitolo della giornata. Grazie veramente a tutte come sempre. Oggi è stata una giornata un po' così ed è stata anche dura scrivere questi capitoli perché mi mancano tanto.
Buonanotte.
Vi voglio bene.
Jessi ♥️*

Mille passi con te ♥️Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ