82.

813 36 15
                                    

“Vorrei illuminarti l'anima. Nel blu dei giorni tuoi piu fragili io ci sarò. Come una musica. Come domenica. Di sole e d'azzurro” sentivo Emma cantare sotto la doccia. In realtà le avevo chiesto se aveva bisogno d'aiuto visto che ha ancora il gesso. Mi ha detto che avremmo fatto tardi dal medico è che avrebbe messo una protezione. Mi sto finendo di cambiare mentre lei sta ancora in bagno. Sono passati ormai cinque giorni da quando abbiamo fatto pace, le cose tra noi sono finalmente tornare a posto, Emma mi parla di quello che le passa per la testa e io faccio lo stesso. Ogni tanto sogno di poter avere quel bambino tra le braccia forse me la porterò sempre dietro questa cosa.
“Simooo” sento che mi chiama quasi urlando. Scendo al piano di sotto in velocità. La trovo seduta sul bidè che si tiene la testa.
“ oh che succede?”
“ mi gira tutto”
“ ok respira per favore. Stai seduta ti porto un po' di acqua e zucchero”
“ grazie ” le bacio la fronte uscendo dal bagno. Vado in cucina prendo un di acqua e ci metto dentro due cucchiaini di zucchero. Glielo porto. Ne beve qualche sorso. Passo la mano tra i suoi capelli bagnati  Sta in accappatoio. Credo sia uscita da poco dalla doccia perché gocciola di acqua.
“ come ti senti?”
“ meglio Simo. Mi girava tutto e per un po' mi è mancata la vista”
“ oggi glielo diciamo al dottore. Non puoi stare cosi. Anche ieri.”
“ sarà stanchezza amore” cerca di tranquillizzarmi.
“ può essere. Ma non voglio stare con il pensiero che magari mentre sto via stai male. ”
“ d'accordo. Mi daresti una mano ?” mi chiede indicandomi la sua roba.
“ certo. Prima ti asciugi un po'. Ci hai messo una busta a sta gamba?” rido per come sta conciata.
“ non prendermi in giro. Guarda che ti lascio fuori di casa”
“ ah quindi questa è casa tua?” alzo il sopracciglio. Emma ormai stava più da me che nella casa che aveva affittato. Le avevo detto di lasciarla perdere ormai tanto non ci andava mai. Ma non ne aveva nessuna intenzione.
“ beh sì ” abbassa lo sguardo. Pensa di aver detto qualcosa di sbagliato. Prendo il suo viso tra le mie mani e la costringo a guardarci.
“ amore. Ehi non è successo nulla. Questa è casa mia ma ormai ci stai anche tu. ”
“ si lo so. Ma ho sbagliato a dire....” faccio combaciare le nostre labbra.
“ non hai sbagliato nulla. Anzi aspettavo a sentire questa cosa.... È da tempo che ti dico di stare qui con me mentre stiamo a Milano insieme. Mi ha sempre detto che ti sembrava affrettato ”
“ si hai ragione. ” sorrido “ appena mi rimetto mi aiuti a portare qui i vecchi cartoni? ” non posso fare altro che annuire. Sono veramente sorpreso. Aspettavo tanto questo momento. Ero riuscito piano piano a farle cambiare idea. Mancava solo il fatto della convivenza definitiva. Si alza leggermente con il mio aiuto. Si cambia lentamente visto che le fa male la caviglia e poi la faccio sedere di nuovo su bidè. Le asciugo i capelli piano senza farle male.
“ mi era mancato tutto questo. ” sussurra come per non farsi sentire. Le bacio una guancia. Finisco di asciugare i capelli lunghi e biondi. Usciamo dal bagno insieme.
Siamo pronti per andare dal medico.
Forza e coraggio.
Ho più ansia io di lei sicuramente.

Mille passi con te ♥️Where stories live. Discover now