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Qualcosa nella mia vita era cambiata. Stavo spesso a Malta e tornavo poche volte a Milano se non per andare in Warner.  La casa che avevo affitatto c'era ancora, ci stavo veramente poco visto i ricordi che Milano aveva addosso. Non riuscivo a stare in minuto di più in quella città. Sapere di essere nello stesso quartiere di avere quasi la paura di vederlo e non poterci stare un secondo mi faceva stare male. C'era stato un periodo in cui ho pensato che era meglio non tenerla più eppure poi ho lasciato perdere l'idea.
Io e Simone dopo l'estate avevamo iniziato a sentirci poco e lentamente ci perdevamo. Era una cosa che non volevo. È stato successo così in fretta. Che ho realizzato solo con il tempo che lo avevo perso per sempre.  È passato quasi un anno da quando ci siamo lasciati e in tanti momenti ci penso a cosa saremo potuti diventare. La mia famiglia era legata tantissimo a Simone come io ero legata alla sua. Mi capita di sentire Sara, chiacchieriamo e poi mi scappa da piangere. Non posso nascondere che mi manca. Che continua a mancarmi. Ero riuscita quasi a farmi bastare quelle poche ore tra le prove la cena e le esibizioni.
Spingo via il letto per finire di sistemare le coperte. La porta della camera si apre e vedo mio fratello con una lettera nelle mani.
“Emma la Warner ti cerca” lo ringrazio e prendo la busta bianca nelle mie mani. Prendo il taglia carta e decido di aprirla. Ero in dirittura finale, dovevo finire il terzo disco e da un mese che non salivo a Milano. Di solito mi chiamavano per avvisarmi di qualcosa. Apro il foglio «Alla signorina muscat inviamo l'invito per la festa della casa discografica. Saremo lieti di averla tra noi, il giorno 13 febbraio 2020 a Milano.
Tutta Warner»
Proprio quel giorno lì!
Quel giorno avremmo dovuto fare due anni di fidanzamento. Come potevo presentarmi a Milano quel giorno li, per una festa oltretutto? Con quale coraggio mi sarei fatta trovare tutta vestita per bene in un ambiente che diciamola tutta non mi aveva mai appartenuto. Rivedere poi certa gente ero convinta che mi avrebbe fatto male.
Decido di chiamare Luke magari lui mi poteva consigliare su cosa fare.
“Ehi emzi ”
“luke ho bisogno di vederti! Tra 5 minuti sotto casa! ”
“ ok d'accordo amica. Devo preoccuparmi? E successo qualcosa?”
“ appena ci vediamo ti spiego. ” sento che dice ok e chiudo la telefonata. Mi sistemo per uscire e saluto i miei. Prendo l'ascensore. Ero agitata. Sapevo che a quella festa molto probabilmente poteva essere stato invitato pure lui, dopotutto era una festa tra case discografiche, e conosceva molte persone della Warner.
Una volta arrivata di sotto vedo il mio amico avvicinarsi. Lo abbracciò una volta che siamo vicini.
“ che hai? Sei bianca? ” gli mostrò la lettera.
“ leggi. Mi hanno invitato a questa festa. Non so cosa fare!” i suoi occhi cadono sulle scritte. Legge attentamente e poi mi guarda. .
“ perché non dovresti andare Emma?”
“ hai letto la data? Luke io...”
“Emma è passato quasi un anno non puoi continuare cosi”
“ i sentimenti non spariscono così come volete voi”
“ nessuno ha detto questo. Ma non lo vedi da settembre. Gli hai mandato gli auguri per il compleanno è a stento quasi ti ha risposto. Vuoi stare ancora male Emma? Siamo a gennaio. ”
“ non capisci”
“ dimmi cosa non capisco. Emma io sono il tuo migliore amico. Sono stato con te ad ogni tappa quest'estate e lui stava bene quando stavate insieme esattamente come lo sei stata tu. Ma le cose cambiano. Voi cambiate. Non state più insieme vi siete persi. ”
“ non riesco a lasciarlo andare definitivamente. Per molti non ci vediamo e quindi va tutto bene ma per me no. ”
“ e allora perché non gli parli?” scuoto la testa. Non ci avrei pensato minimamente a fare una cosa del genere. Avevamo deciso di restare amici, di non rovinare il nostro rapporto ma niente di tutto quello era successo. Le chiacchiere avevano forse creato solo del casino dentro di noi. Magari entrambi dubitavamo di tante cose e mai ci siamo chiesti se fossero veri i pensieri che avevamo. Andavano avanti come se niente fosse successo.
“ Emma devi andare a questa festa. La tua casa discografica vuole che tu ci sia. ”
“ non lo so Luke!”
“Emma non puoi scappare da lui. ”
“ è già successo. Ma non perché lui è un mostro. Simone mi ha veramente amata. Sono scappata dalla nostra storia. Da Milano. Dai nostri ricordi che mi facevano tanto male. ”
“ è arrivato il momento di non farlo più Emma. Devi affrontare questa cosa. Adesso più che mai. ”
“ non ce la faccio!”
“ se vuoi ti accompagno”
“ no Luke. Non ce ne sarà bisogno. ” mi accarezza un braccio. Si avvicina al mio viso facendo incontrare i nostri occhi.
“Emma ti posso chiedere una cosa?” annuisco senza problemi. “ sei ancora innamorata di Simone?” la domanda mi spiazza perché non saprei nemmeno come rispondere. Forse si forse no. Sono stata male e se solo ci penso succede ancora. Forse lo amo o forse gli voglio solo bene.
Lui è speciale per me. C'è sempre stato in ogni momento da quando l'ho conosciuto, ha fatto uscire lati di me che nessuno era riuscito di scoprire, grazie a simone io mi sono sciolta. Mi faccio spesso più una risata. Sul palco mi muovo di più. Sono sempre me stessa.
Luke mi chiede andare a fare un aperitivo insieme e accetto.

Flashback
“Emmina pupa” Simone richiamava Emma in albergo prima della loro esibizione.
“dimmi simo”
“dove scappi? ”
“ in camera a prendere una cosa. Ti è successo qualcosa?”
“no no. Ti ho vista fuggire dal tavolo e mi sono preoccupato” Emma sorride al suo ex fidanzato, gli accarezza una guancia accorgendosi che chiuse gli occhi come per bearsi del contatto. I mesi erano passati da quando si erano lasciati e sembravano un eternità quasi.
“ non ti preoccupare! Non sono scappata da te o da altro. Ho detto anche a Luke che avevo dimenticato una cosa e salivo in camera. ”
“ va bene. Ti accompagno se vuoi però..” Emma annuisce. Non voleva assolutamente che Simone si allontanasse da lei ormai era la e non poteva mandarlo via. Per cosa poi? La sua presenza le faceva bene.
“ le prove sono comunque venute una bomba ”
“ hai ragione Simo! Forse dovremmo fare un pochino di più!”
“ dobbiamo sempre dare un pochino di più Emma. Vedrai però che tutto andrà bene”
“Simo” Emma si voltò a guardare il ragazzo davanti a lei poco dopo aver raggiunto la camera. “ credo sia una cosa normale ma un po' mi manchi”
Simone sorrise perché era ciò che sperava. Pensava che lei non sentisse lo stesso.
“ anche tu a me. Sarà difficile quando finiremo di fare gli eventi. Io però non voglio perderti.”
“ neanche io ” sussurrò mentre entro in camera per prendere ciò che serviva. Uscì poco dopo sorride a Simone e gli prese la mano.
“ sei la parte migliore di me” disse il ragazzo all'orecchio di quella che ora reputava sua amica. Anche se il cuore a volte diceva altro.

Mille passi con te ♥️Where stories live. Discover now