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Christian mi raggiunge in meno di due minuti, ed io non ho voglia di parlare con lui, non ho voglia di parlare e basta.
Non sono neanche arrabbiata, ho solo bisogno di riflettere, di capire il motivo per il quale mi sveglio il mattino con un'ombra di sorriso in bocca.
Se mi fossi trovata davanti ad un ragazzo come Christian, mesi fa, avrei sicuramente fatto di tutto perché mi notasse, mi sarebbe bastata la sua bellezza e non avrei chiesto altro.
Ma so come sarebbe andata a finire, ed il solo pensiero di ciò che è successo mi mette ancora i brividi e un'ansia particolare, che si insinua sotto la mia pelle, scende nelle vene e le fa vibrare.
Non voglio più pensare al male del mio passato.
E non voglio commettere gli stessi errori.
Per affezionarmi ad una persona, allora, forse, dovrei chiederle di più, molto di più.
Ma poi?
Voglio davvero affezionarmi ad una persona?
A cosa porterebbe?
Non so neanche se esiste l'amore!

Credevo di averlo visto nei miei genitori, ma ora inizio a pensare che fosse solo arrivismo.
Mia madre era attaccata a mio padre per il mare d'oro in cui la faceva vivere.
Mio padre era attaccato a mia madre per la sua innegabile bellezza e per il fatto che non riuscisse a vivere senza di lui.
Ma io?
Perché dovrei amare qualcuno?
Non potrei vivere per il resto della mia vita da sola?
Cosa ci sarebbe di così sbagliato?
Chi dice che l'amore sia obbligatorio, che faccia stare meglio?
E chi dice che la solitudine non regali dolcezza e serenità?
Io non voglio più pensarci, non riuscendo a trovare una soluzione.

Starò però più attenta, e cercherò negli altri un impegno profondo e sincero, prima di poter dire di esserci affezionata.
Attenderò allora che le cose accadano, e solo quando saranno accadute, deciderò cosa farne.

«Cosa c'è?», domanda Christian, preoccupato.
La sua figura troneggia su di me, coprendomi la luce del sole.
Lo osservo e la sua bellezza mi colpisce ancora.
Così semplice, così sincera e naturale...
Non rispondo.
«Hei... ho fatto qualcosa di sbagliato?», si inginocchia accanto a me, e continua a cercare nel mio viso una risposta, ma io non voglio che la trovi, e so bene dove nascondere le cose che non voglio vengano trovate.
Le so nascondere così bene, che a volte ho il timore di non riuscire a ritrovarle io stessa.
«No, non hai fatto niente tu», affermo, guardando dritto verso il cielo, ed evitando i suoi occhi.
«Allora cosa c'è?», domanda, allunga una mano verso di me, pronto ad accarezzarmi il viso, ma non voglio.
Mi volto dall'altra parte e poi me ne pento non appena scorgo la sua espressione impietrita e la sua mano sospesa a mezz'aria.
«Se ho fatto qualcosa che non va, dimmelo, sono pronto a cambiare», continua, senza capire, senza mai averlo capito, che il problema sono io.
Sono sempre stata io il problema, e mi domando come faccia a non capirlo!
«No, tu non hai fatto niente!», dico di nuovo, alzando il tono della voce.
«Ma allora perché ti comporti così?», la sua voce è calma e scorgo in essa un interesse di cui non vorrei accorgermi.
Spinge le mie parole, anche le più profonde, le più nascoste, ad uscire dalla mia bocca, ed io non voglio.
Non voglio e non gli risponderò.
«Dimmi almeno se posso fare qualcosa, o se starai bene», o se starò bene...
Chi può dirmi come starò?!
Forse dopo di oggi non vorrò più vedere nessuno, o forse sarà proprio lui a mancarmi.
Non lo so, non so più nulla, ma lui non si merita i miei dubbi.
«Starò bene, ma voglio rimanere sola», dico, decisa.
Christian mi osserva ancora per un po', nel tentativo di trovare qualcosa, ma credo che non ci riesca, perché alla fine si alza con in volto la stessa espressione preoccupata che aveva all'inizio.
«Vieni a pranzo, ti prego... io ti aspetto nel mio ufficio, così andiamo insieme», la sua voce è così calda ed invitante che sarei disposta ad alzarmi e seguirlo adesso, ma non voglio, non posso dopo quello che ho pensato fino a poco fa, devo prima far chiarezza dentro di me, e poi cercare di far chiarezza negli altri.
Christian mi rivolge l'ultimo sguardo e poi vedo la sua figura allontanarsi.

Forse dovrei considerarlo un amico, in fondo ci sono mille emozioni tra l'indifferenza e quello che vorrei fosse amore.
Sempre se esiste.
Non voglio riprendere a pensarci, così chiudo gli occhi e lascio che il sole mi accarezzi.
È bello stare soli e sapere di non poter esserlo a lungo.
Si, è proprio bello...

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Golden andrà a pranzo? Accetterà l'invito di Christian?❤
Vi avviso che mancano una ventina di capitoli alla fine😅 quindi potrei anche non avvisarvi, considerato che sono molti, però contando sono una ventina di giorni, e quindi resteremo insieme per tutto giugno almeno, poi credo prenderò a revisionare la mia storia JUNIPER.
Nel mentre, come già sapete, sto scrivendo una nuova storia, mi mancano gli ultimi capitoli, ma prima di pubblicarla vorrei aspettare un po', così da avere il tempo di rifletterci e revisionarla a dovere. Ma prima o poi arriverà💪
Intanto vi lascio 900 baci parolosi DREAMERS😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘 per il supporto che ogni volta mi date❤

GOLDEN-quella sera le nuvole trattennero le lacrime.         WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora