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Con le parole di Fred la paura non è scomparsa, ma almeno so che, se ne avessi bisogno, lui sarebbe accanto me, e mi aiuterebbe a combatterla.
È per questo che non mi preoccupo di cosa accadrà domani, quando dovremo andare a quella specie di riunione all'aperto, alla quale ci sarà anche Christian.
Ed è per questo che desidero il sonno sopra ogni altra cosa e riesco finalmente ad ottenerlo.

Fred è accanto a me che guida l'auto, diretti verso quella collina sulla quale si terrà questo picnic gigante, con tutti gli operai dell'azienda.
Fortunatamente è una bella giornata, anzi, stupenda.
Non sembra neanche di essere a Febbraio.
Il sole picchia e le nuvole sembrano scomparse dalla faccia della terra.
C'è solo un po' di vento a ricordare che non siamo ancora in primavera.
Non dico nulla e osservo il cruscotto davanti a me, stringendomi nel cappotto arancione che Fred mi ha acquistato in una di quelle settimane nelle quali mi ostinavo a rimanere chiusa nella mia stanza.
Sotto indosso dei pantaloni abbastanza larghi neri ed una camicia azzurrina sopra alla quale ho messo un gilet di lana grigio.
Tra le dita mi sto impegnando a stritolare la sciarpa azzurra, un altro regalo di Fred.
In effetti, sono tutti doni di Fred... questo pensiero mi fa stringere il cuore.
«Non ti preoccupare, ti divertirai», mi assicura, prima di spegnere l'auto.

Siamo in un parcheggio all'aperto circondato da un'immensa distesa di erba.
Intorno a noi solo alberi, cielo e gli odori della natura.
In lontananza vedo altre persone e credo siano i dipendenti di Fred, infatti ci dirigiamo verso di loro.
Sono tre donne sulla mezza età e due uomini, anche loro con la stessa età di Fred, su per giù.
Vengo presentata e stringo loro la mano, ma non appena i nostri sguardi si allontanano dimentico i loro nomi.
Fred mi prende sotto braccio e mi porta in un altro lato della distesa.
Scorgo altre persone, ed un chiosco.
C'è Vanessa, e Christian.
Christian, al solo pensiero sento il cuore stingersi e mordermi i polmoni.
«Siete arrivati alla fine, temevamo fosse accaduto qualcosa», afferma Christian, venendoci in contro.
Sorride, immerso nella sua stessa luce.
Gli occhi più straordinari di sempre e, anche oggi, elegante come ogni altro giorno.
«Fred, Golden», ci saluta, senza smettere di sorridere.
«Dove sono gli altri?», domanda Fred.
«Alcuni sono già partiti, altri invece hanno deciso di non venire, rimangono qui e ordinano qualcosa da mangiare», spiega Christian, indicando la piccola casetta a pochi metri da noi.
«Nulla di nuovo dagli anni passati allora», constata Fred, riprendendo a camminare e conducendomi fino a Vanessa.
«Noi cosa facciamo? Andiamo?», domanda poi.
Vanessa sorride a mo' di saluto e poi annuisce.
«Ho proprio bisogno di una bella passeggiata oggi», risponde, inspirando a fondo con il naso, come se l'aria qui avesse poteri magici ed andasse trattata in modo diverso da quella degli altri luoghi.

«Bene, allora direi che si può patire», conclude Fred, iniziando a camminare verso la direzione dalla quale siamo venuti, trascinandomi con sé.
Christian e Vanessa ci seguono a ruota, e così partiamo, in quattro, per raggiungere un posto il cui nome ancora mi sfugge.
«Dove stiamo andando?», domando, mentre entriamo in un sentiero.
«In cima alla collina, lì dove si vede il lago e le montagne che ci si riflettono, e siamo proprio fortunati, una giornata del genere non capitava da anni», mi spiega.
«È tutto merito tuo, sarei pronto a scommetterci, il mondo gioisce quando un suo figlio torna ad ammirarlo, e tu sei finalmente uscita da quella stanza, e hai ripreso a meravigliarti della bellezza», continua, avvicinandosi al mio orecchio, come se mi stesse parlando di segreti.
«E la natura è molto permalosa, ha bisogno, come ogni altro essere, di ricevere apprezzamento e comprensione... Si deve sentire amata», i suoi sono solo bisbigli, ed a volte bastano anche solo dei sospiri, per far sì che le parole ti entrino dentro e cambino ogni cosa.
Come la mano prudente e precisa della donna che sistema la propria casa, lo fa in silenzio, con gesti delicati, ed ogni oggetto sembra ritrovare il proprio posto, e tornano a ricordare.
Il sole riesce a brillare di nuovo, ogni cosa si illumina con i suoi raggi, non più schermati dalla polvere.
«E smettila di preoccuparti, almeno oggi, sarà una bella giornata», tutto suona così giusto...

«Fred, dovremmo andare un po' più velocemente, se non vogliamo che arrivi notte prima ancora di aver raggiunto la cima», dice Cristian, passandoci accanto.
Il sorriso in bocca e un paio di occhiali da sole calzati in modo troppo affascinante.
«Non sono più giovane come voi», confessa, rivolgendosi ad entrambi.
«Credo sarà meglio che mi precediate», si allontana e mi lascia accanto a Christian, facendosi vicino a Vanessa.
Mi sento in imbarazzo, continuo a camminare con i piedi più pesanti ad ogni passo, ed il battito del cuore ogni secondo più forte.
Io e Christian abbiamo un'infinità di momenti inconclusi e sospesi.
Il nostro primo incontro è finito male, il secondo è stato uno scontro e i seguenti non sono mai stati troppo pieni di parole.
Un leggero vento muove le foglie degli alberi e il cielo asseconda ogni cosa.
Christian cammina con me.
«Mi dispiace... Golden», il gelo contrae i miei muscoli, tutto si fa immobile.
Non può saperlo.
Non può saperlo.
Non può saperlo.
Neanche Fred lo sa, chi può averglielo detto?
Ma per quale altro motivo dovrebbe dispiacersi?
Osservo il terreno scuro sul quale camminiamo e non ho il coraggio di alzare gli occhi.
Mi sento male.
Come se qualcuno mi avesse ricoperta di carbone, mi avesse imbrattata con il più indelebile dei colori e poi abbandonata, nuda, in mezzo al mondo, così che ognuno possa vedere la mia vergogna.
«Per il servizio fotografico, per qualsiasi cosa io abbia fatto...», continua, e delle bombe esplodono in lontananza.
Missili colpiscono la terra ed il fango macchia ogni cosa.
Nuvole stracolme di pioggia riversano le loro lacrime in un mondo ogni giorno più crudele, ed ogni giorno in più cercano di curarlo, di lavarlo, di redimerlo.
Bombe nuove cadono accanto a me, distruggono ogni mura, ogni parete, ogni mattone.
Ogni brandello di me si sente rinato.
E forse non sempre le cose accadono solo per ferirci.
E forse non sempre ciò che abbiamo nella testa è ciò che il mondo realmente è.
«Io...», mi vergogno talmente tanto che non so cosa dire.
Crede che io mi comporti così male con lui perché mi sento offesa da un suo comportamento, e non so come spiegargli il contrario.
«Fred mi ha detto che hai avuto dei problemi, negli ultimi mesi... Non volevo che si ripresentassero».
«Non hai fatto niente», la mia voce è fredda.
Ho paura.
Chiudo il discorso velocemente, non voglio andare avanti, non voglio che scavi nel mio passato, non voglio che venga a conoscenza del terribile orrore che è la mia vita.
«Perché sei scappata in quel...?», continua, ma non voglio che finisca.
Voglio che smetta di domandare.
Voglio che se ne vada.
Voglio che mi lasci sola.
Voglio avere il tempo.
Il tempo per abituarmi alle cose, per rendermi conto, ed accettare il fatto che gli eventi non hanno un significato.
E che se non sei il primo a cambiare rischi di morire, perché le cose non cambiano.
Ed io voglio un po' di tempo, proprio quel tempo che non ci verrà mai concesso...

«Hei, cosa si dice qui?», domanda Vanessa, saltando sulle spalle di Christian.
Sospiro, sollevata, ed inizio a camminare più lentamente, così da lasciarli soli.
«Mi ucciderai uno di questi giorni», risponde Christian, spostandola, così da averla al proprio fianco.
«Peso pochissimo per tua fortuna», risponde lei, ed io mi sento di troppo.
Christian si volta a guardarmi ma non so cosa significa il suo sguardo, e non voglio neanche saperlo.
Mi faccio vicina a Fred e continuo a camminare con lui, fino a quando non raggiungiamo la vetta, e da qui il mondo davvero cambia...

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Finalmente Christian è riuscito a scambiare due parole sincere con Golden, ma le cose tra i due non si sono ancora sistemate... e Vanessa? Chi è?
Ditemelo nei commenti DREAMERS!!! Mentre io vi lascio i miei 1370 baci parolosi😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘

GOLDEN-quella sera le nuvole trattennero le lacrime.         WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora