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È febbraio, ancora inverno, e negli ultimi giorni la pioggia è stata davvero onnipresente.
Mi è accanto nel risveglio, mi accompagna al lavoro e prima di addormentarmi mi canta una ninna nanna.
La pioggia ha sempre esercitato un certo fascino su di me, qualcosa di terribilmente forte e devastante, tanto quanto un uragano.
Eventi prevedibili, si, ma ogni volta sconvolgenti, perché a volte la previsione non basta ad evitare il danno.
Non serve a curarlo, né ad affrontarlo.
Ti informa, fa solo quello, e ti ritrovi a sapere come andrà, con la consapevolezza, però, di non poter fare nulla.
Ed è la vita.
Ed è la morte.
So della morte fin dalla nascita, eppure saperlo non cambia le cose, non toglie la morte, né la rende più dolce.
Ma non si può paragonare la morte alla pioggia di una giornata invernale
La pioggia è molto più intensa.
La morte è fine.
La pioggia è fine e al contempo inizio, risana e purifica.
Anche adesso, mentre le lacrime di un cielo sempre più grigio scivolano sui vetri delle finestre nella mia camera.
È tutto così tranquillo in questa stanza che è quasi impossibile credere al fatto che fuori imperi la tempesta, eppure è così.
Le fronde delle piante in giardino oscillano a causa del vento ed un ululato penetra le pareti.
Fred non è a casa e Rosalinda è da qualche parte che canta in un modo straziante.
I gorgheggi arrivano a me per non so quale via, ma sono ugualmente insopportabili.
Volevo scrivere una cosa, quando mi sono richiusa qui dentro, ma poi l'ho dimenticata.
Avevo pensato a Dafne, e a quanto il suo diario mi fosse stato utile, volevo farne uno anche io, ed iniziare con una bella frase, ma non appena Rosalinda ha iniziato a cantare ho perso ogni idea.
Mi rassegno al fatto di non riuscire a ricordare cosa dovevo scrivere e continuo ad osservare fuori dalla finestra.

Anime trasparenti,
fresche e umide,
angeli senza ali dalle corone dorate,
una pioggia fine
scende silenziosa e intensa
scioglie ogni conflitto
purifica ogni ferita
gioisce il bambino
nell'abbraccio materno
e sorride il sole,
al di sopra di tutto,
nascosto in una nuvola di vapore.

Ritrovo la mia mano a scorrere sul foglio di carta quasi senza accorgermene, le parole sembrano già nate, già pensate, già scritte, hanno solo il bisogno di essere viste.
Mi piace ciò che ho scritto, mi piace come suona, e l'immagine del sole è qualcosa che mi mette gioia e ansia allo stesso tempo.
So che il sole esiste, e questo è fonte di gioia, ma se esiste perché si nasconde? E questo è fonte di ansia.

Sono seduta sul divano della sala, con in mano il mio libro di poesie, quando Fred torna a casa completamente inzuppato.
Sembra aver passato l'intero pomeriggio all'aperto, senza un ombrello, o un minimo di riparo.
Qualcuno deve averlo immerso nell'oceano e poi essersi accorto che non era un pesce.
«Fred!», esclamo, non appena lo vedo rientrare.
«Sto bene», afferma, togliendosi il cappotto grondante acqua.
Prendo la coperta ripiegata sul bracciolo del divano e gli vado in contro.
La apro e la avvolgo intorno alle sue spalle.
«Grazie, Golden, ma non credo basterà...», osserva, sorridente.
«Ma cosa è successo?».
«Non ha funzionato il telecomando del cancello, sono dovuto rientrare a piedi...», spiega, stringendosi dentro la coperta.
«Credo sia meglio che vada a farmi una bella doccia calda, anche se di acqua credo di averne vista fin troppa...», continua, prima di accarezzarmi il capo.
«Tu invece? Cosa stavi facendo?», domanda, avvicinandosi alle scale.
«Leggevo», rispondo.
«Sono felice che tu stia meglio», mi informa, sorridendomi in un modo sconosciuto a mio padre.
«Grazie», rispondo, in imbarazzo.
È merito suo se ora sto meglio.
«Vado, ci vediamo a cena», conclude, iniziando a salire le scale, dopo avermi riservato un ultimo sguardo amorevole.
È tutto così semplice quando si sta bene.
Nulla ha importanza.
Le cose non hanno bisogno di avere un senso, ed anche il mondo inizia a sembrare una meraviglia.

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Capitolo breve, di passaggio, ma che si rivelerà importante per più di un motivo😏
Ci sentiamo domani DREAMERS! Intanto 700 baci😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘

GOLDEN-quella sera le nuvole trattennero le lacrime.         WATTYS2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora