Capitolo 76

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Ci fu silenzio per alcuni secondi, rotti solo da qualche singhiozzo di Cassandra, che cercavo di attutire con la mia spalla. Se Dimitri non avesse sentito Cassandra, forse non sarebbe entrato nella stanza.
James non sarebbe entrato.
Il problema non era Dimitri, il problema era James. Era ingenuo, non sarebbe riuscito a formulare piani complicati come quelli di Dimitri.
Sentii dei passi.
Spalancai gli occhi e guardai attentamente la porta, sperando che non si aprisse.
Se sei Dimitri, non entrare. Se sei James, non entrare.
Serrai la mascella, fino a farmi male alla mandibola.
I passi si fermarono. Qualcuno stava parlando, nel corridoio. Le voci passavano attraverso le grandi porte davanti a me.
Non entrate. Non entrate.
Qualcuno parló. Poi, ci fu silenzio.
Il silenzio continuava ad assordarmi. Tentavo di coprire i singhiozzi di Cassandra stringendola a me, ma non riuscivo a fare tanto contro il pianto di una bambina.
Non entrate. Non entrate.
Sentivo il cuore battermi, nel petto. Era veloce. Sentivo il battito anche nelle orecchie. Il respiro era corto.
Il silenzio continuava.
In un angolo della mia mente, per un attimo, comparve un piccolo barlume, la speranza che, forse, chiunque fosse stato, fuori da quella porta, se ne fosse andato.
Allentai appena la presa su Cassandra, sentendo che anche il suo pianto era debole.
Mi guardai attorno: le guardie di Rowena erano ancora all'erta.
Alzai la testa. Anche Rowena era all'erta.
Tenevano tutti gli occhi fissi sulla porta.
Cassandra si strofinó il naso sulla mia spalla. Mi voltai verso di lei.
E mi fischiarono le orecchie, quando le grandi porte della stanza si spalancarono improvvisamente, con un colpo. Rimbalzarono sul muro e rimasero a metà strada tra il chiuso e l'aperto.
Ora, le porte erano perpendicolari alla parete: nè i licantropi nè gli eventuali vampiri avrebbero potuto vedere l'avversario.
Qualcuno avanzó, lentamente, con un'arma in mano, scintillante: una pistola. Muoveva un passo dietro l'altro, dosandoli, tenendo le braccia tese, davanti a sè, la pistola puntata alla parete dietro di me. La figura era in ombra, perció non riuscii a distinguerla subito.
Quando entró in penombra, peró, osservai la figura: aveva vestiti eleganti, intatti, appena impolverati, ed una spilla appuntata al petto. La spilla era rossa, scarlatta. I suoi capelli erano corti, era un uomo.
Tuttavia, non arrivó al centro della stanza. Si fermó prima.
I licantropi stavano in all'erta, in attesa dell'entrata di James. Che non arrivava.
La figura si guardó attorno, abbassando appena la pistola.
Aveva abbassato la guardia.
Si voltó.
Non farlo.
L'avrebbero attaccato. L'avrebbero ucciso. Non l'avevo ancora riconosciuto, ma aveva una pistola in mano. Ció significava che era un vampiro.
Avanzó di un passo. Nessuno, nella stanza, si mosse. Non ci fu nemmeno un lamento di Cassandra.
Avevo il fiato sospeso, non riuscivo a respirare.
L'uomo si avvió verso l'uscita.
Camminava come se non fosse in mezzo ad una guerra.
Arrivó alla soglia delle porte. Si fermó.
Rimase lí, fermo.
Non capivo cosa volesse o cosa volesse fare.
Poi, di scatto, si voltó. Puntó la pistola contro il balconcino. E sparó.
Spalancai gli occhi per la sorpresa. Aveva sparato direttamente a Rowena, l'aveva trovata, nonostante lei fosse in ombra. Rowena aveva già organizzato la sua trappola, convinta che il primo che sarebbe entrato nella stanza sarebbe stato Dimitri, con James.
Che si fosse sbagliata? Rowena aveva sbagliato, nell'organizzare un attacco?
Nella stanza, caló il silenzio. L'uomo teneva lo sguardo ed il braccio tesi verso il balconcino.

"Ribelli?!" urló la ragazza sul balconcino: Rowena era sopravvissuta.
Un lupo si staccó dal muro, alla mia destra, e, senza alcun preavviso e senza attenersi ai piani di Rowena, attaccó l'uomo.
L'uomo lo schivó e gettó a terra, fuori dalla stanza, la pistola. Si allentó la cravatta. E si trasformó, davanti ai miei occhi.
I vestiti si strapparono completamente, ridotti a brandelli a terra. Al posto dell'uomo elegante si trovó, in un attimo, un lupo grigio, le zampe ben piantate a terra.
Dopo un piccolo ringhio, attaccó l'altro lupo, piú scuro, cominciando a rotolare sul pavimento avvinghiato all'altro lupo e cercando di azzannarlo.
Non capivo cosa stesse succedendo: era successo quello che era successo anche con Nick. Due licantropi si erano scontrati, Olly per proteggere il regno di Rowena, Nick per proteggere Dimitri.
E, se anche in questo caso,...?
Mi portai una mano alla bocca, quando il corridoio si riempí di ringhi ed urla.
In un attimo, una folla di licantropi e vampiri, armati di pistole, fece irruzione nella stanza, entró con forza, correndo e mostrando le fauci, le pistole e i coltelli d'argento.
Non ci volle alcun altro segnale: anche i licantropi alle pareti, alleati di Rowena, uscirono dall'ombra. E si gettarono tra i nemici.
"Ribelli! Capitano!" sentí, prima che anche quella sala venisse invasa da urla e colpi di pistola.
I licantropi si azzannavano a vicenda,  alcuni coprivano persino le spalle ai vampiri, che eliminavano qualsiasi minaccia gli si presentasse davanti.
Cassandra ricominció a piangere e si strinse a me. E io mi strinsi a lei: quello scenario era molto peggiore rispetto a quello previsto da Rowena: membri dello stesso popolo si stavano attaccando, non si riusciva piú a capire chi fosse dalla parte di chi.
Gli urli dei vampiri e di Cassandra mi perforavano le orecchie, le prime teste cominciavano ad essere staccate, i primi petti ad essere perforati da armi.
Chiusi gli occhi, li strinsi, travolta dalla paura: Rowena era cosí sicura del suo piano. Ma qualcosa era cambiato, in mezzo ai combattimenti: probabilmente, qualche licantropo, negli scontri, aveva deciso di passare dalla parte di Dimitri. E Dimitri glielo aveva concesso.
Quando qualcosa mi toccó il braccio, sussultai e spalancai gli occhi, terrorizzata. Mi guardai attorno, cercando di capire cosa mi avesse toccato.
Accanto a me, c'era una donna, con i capelli ed il vestito scuri, accucciata, accanto a me, con una mano sul mio braccio.
Tentai di allontanarmi da lei, divincolandomi, ma lei mi sorprese, abbracciandomi.

"Non temere, principessa. Vede le persone con una spilla a forma di rosa sul petto? La proteggeranno da Rowena e la porteranno da Dimitri." mormoró.

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