Capitolo 53

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Il corpetto era stretto. La gonna era molto piú ampia di quanto pensassi. Era difficile camminare con i tacchi con un vestito normale, figurarsi con un palloncino gigante.
Sembravo una donna dell'800 in piena regola e quello che mi preoccupava era il fatto che l'avesse scelto Sylver: i suoi gusti dovevano essere cambiati, da quando era arrivata nella struttura. Il vestito rosa che avevo indossato con Dimitri era tutta un'altra cosa.
Non che questo fosse brutto, ma un po' troppo all'antica per me.
Sylver mi aiutó a scendere lentamente le scale che davano sul corridoio illuminato.
Fuori dalla porta della mia camera, non c'era nemmeno Nick. Mi chiesi se c'era stata un'emergenza.
Sylver mi teneva la mano, cauta.
In quel momento, mentre scendeva anche lei le scale, all'indietro, per aiutarmi, mi accorsi di un piccolo particolare.

"Sylver, Rowena ti scoprirà." sibilai alla mia migliore amica, che, peró, non fece una piega.
Anzi, sorrise, quasi divertita. La sua sfacciataggine, a volte, mi dava sui nervi.
"Sylver." la richiamai e mi guardai intorno, per controllare che nessuno l'avesse vista.

"Ringrazia il Capitano." mi rispose solo, lei, continuando a camminare all'indietro.
Arrivammo presto nella parte illuminata del corridoio, ma io mi fermai.
Ringraziare il Capitano?! Per cosa?
"È stato lui ad ideare la festa. Ovviamente, Rowena era contraria, cosí il Capitano ha dovuto trovare un compromesso. Infatti, fare una festa significa che tu puoi vedere chiunque, compresa me, compresa Stacey.
A proposito, non so piú dove sia. Tu l'hai vista?" si giró a guardarmi.
Effettivamente, era dal processo di Mike che non la vedevo.
Avvertii un tuffo al cuore al ricordo del sangue di Mike che sgorgava dalla sua testa.
Sylver si strinse nelle spalle e tornó a guardare davanti a sè.
"Sicuramente, è al sicuro, sotto l'ala protettiva di Rowena.
Quindi, Rowena era contraria alla festa, cosí il Capitano ha assicurato a Rowena che, mentre venivi celebrata, durante tutta questa giornata, non avresti potuto vedere Dimitri.
Lei sapeva che Dimitri avrebbe approfittato di questa occasione per intrufolarsi tra i sudditi di Rowena e raggiungerti, ma il Capitano ha garantito a Rowena la vostra lontananza.
Se Rowena dovesse scoprire Dimitri con te da qualche parte, non ci penserebbe due volte, prima di ucciderlo. E, questa volta, sarebbe per davvero e per sempre.
Ma noi abbiamo promesso a Dimitri che l'avremmo aiutato tutti, compresa te. Perció, levati quella faccia stupita e tieni gli occhi aperti.".
Aprii e chiusi la bocca piú volte, incapace di parlare.
Poi, finalmente, trovai le parole.

"Sylver, come fai a sapere tutte queste cose?" chiesi, stupita.
Lei mi sorrise maliziosamente, ma non si fermó. Ormai, eravamo quasi arrivati alla sala da pranzo.

"Questo è uno dei vantaggi dell'essere la serva personale di Rowena. Lei e il Capitano parlano davanti a me, dando per scontato che io non faró niente, per ostacolarli, solo perchè, altrimenti, mi ucciderebbero.
Quello che non sanno è che sono molto piú fedele a Dimitri di quel che pensano.".
Sylver si fermó di fronte alle grandi porte della sala da pranzo, dalla quale si sentivano dei rumori, come una musica di sottofondo.
Non ero pronta a vedere cosa mi aveva preparato il Capitano, nè perchè l'avesse fatto.
Il suo comportamento era strano.
Mi voltai verso Sylver, per chiederle se sapesse il perchè delle azioni del Capitano, ma lei era già scomparsa. Le porte della sala erano aperte e Sylver passava da una persona all'altra con un vassoio in mano, a raccogliere bicchieri vuoti e a sistemare dei tavoli, posizionati al centro della stanza. In poco tempo, l'avevo persa di vista.
Ok. Sembra una festa normale. Sei la principessa, Lilith.
Alzai il mento, per assumere una posa autoritaria. Ma non serví.
Decisi, quindi, di abbandonare il tentativo di sembrare a mio agio, tra tutti quei licantropi, umani ed una vampira, ed entrai nella sala.
Tutti parlavano allegramente tra di loro, non si sarebbero accorti di me.

"Oh, Lilith!".
Mi bloccai.
Girai lentamente la testa verso Rowena, che si stava avvicinando a me.
Non c'era l'ombra di un sorriso sul suo volto. Sembrava quasi preoccupata.
"Si puó sapere perchè ci hai messo cosí tanto?" mi rimproveró.
Sí, grazie per gli auguri.
Mi strinsi nelle spalle. Probabilmente, sapeva che ero rimasta a dormire, perchè avrei dovuto dirglielo?
"Adesso, non importa.
Devi fare il tuo discorso al popolo." Rowena mi prese per il gomito e mi trascinó verso il palco, sopra il quale, di solito, ci sedevamo per mangiare.
Opposi resistenza, ma inutilmente. Provai a staccare le dita di Rowena da me, ma lei voleva che parlassi.
L'unico modo che avevo per fermarla era parlare.

"Compio gli anni e tu non mi fai gli auguri!" sbottai.
Lei si voltó e mi fulminó con lo sguardo.

"Ho fatto questa festa per te." sibiló.

"Ma non te l'ho chiesta io! E non centra nulla! E ho saputo che è stato qualcun'altro a chiederti di farla.".
Rowena spalancó gli occhi. E io avrei voluto tirarmi un vero schiaffo mentale. Non avrei dovuto dire quelle cose.

"La sgualdrina ha parlato." Sibiló Rowena, con un sorriso malizioso sul volto. "Cos'altro ti ha detto quella servetta?".
Presa alla sprovvista da quella domanda, mi strinsi nelle spalle.

"Che importa ha?-".

"Ti ha detto anche le condizioni per cui ho accettato che venisse fatta questa festa?
Se non te le ha dette lei, te le dico io: tu, per tutto il giorno, non potrai vedere, per nessun motivo, Dimitri. Altrimenti...." Con il dito, simuló il gesto di tagliarsi la gola. "Anzi, se tu decidessi, ora, di non parlare qui, davanti a tutti, potrei anche decidere di ucciderlo adesso, seduta stante.".
Sorrise, subdola.
"Allora, vuoi venire a parlare?" chiese.
Sapevo che, quasi, sperava le dicessi di no, che non sarei andata, e anch'io avrei voluto farlo. Ma avevo stretto un accordo con Dimitri. E, in fondo, non volevo che morisse, che mi abbandonasse anche lui.
Alzai il mento, assumendo la posa regale di poco prima.

"Certo. Dimmi dove devo andare e posso cominciare il mio discorso." simulai una riverenza, prendendo i lembi del vestito ed abbassando la testa, sorridendo.

Sangue regaleWhere stories live. Discover now