Capitolo 61

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Il proiettile passó proprio sopra alla mia testa. Avvertii lo spostamento d'aria, di questo ne ero sicura.

"Capitano!" gridó Rowena.
Accanto a me, non si mosse nessuno, perció cominciai a pensare che fosse stato colpito il Capitano. E se era stato colpito il Capitano, chi avrebbe potuto proteggerci?
Cercai di vedere nell'oscurità. Poi, avvertii dei passi.
Un altro sparo.
Abbassai immediatamente la testa e mi coprii le orecchie. Nonostante non vedessi nulla, strizzai gli occhi per la paura.

"Fatti vedere!" gridó il Capitano, sicuro.
Si era spostato: la sua voce veniva da un'altra parte, dalla direzione dalla quale era venuto il proiettile.
"Fatti vedere, codardo!" continuó, con tono di scherno.
"O, forse, vuoi dimostrare di essere proprio questo: un codardo succhiasangue? Quale migliore occasione di sconfiggere il nemico quando nemmeno lui vede dove sta camminando?".
Un altro proiettile. Questa volta, non finí nell'oscurità: colpí qualcosa. Il rumore era quello della pelle che veniva lacerata. Un grido.

"Capitano!" Rowena si alzó e si allontanó immediatamente da me, disperata.
Qualcuno cadde a terra, con un rantolo.
Cominciai ad agitarmi. Ero da sola, per terra, al buio, in mezzo ai nemici. Non avrei potuto difendermi.
Ma chi sono i miei nemici?
Ormai, non sapevo piú quali fossero realmente.
Strizzai gli occhi di nuovo.
Portatemi fuori di qui!
"Capitano, dove sei?" chiese Rowena.
Improvvisamente, la luce si spalancó, sopra di noi. Luci d'emergenza si attivarono. Il luogo era illuminato di verde. L'atmosfera era molto piú inquietante, ora.
"È saltata la corrente." inveí Rowena.
Qualcuno avanzó verso di noi e vidi, nella luce verde, Rowena irrigidirsi.
Poi, guardó a terra. E si rilassó.
"Capitano, mi hai fatta preoccupare. Rispondi quando ti chiedo se sei vivo o morto." disse, esasperata, Rowena.
Il Capitano, vivo e vegeto, si avvicinó a Rowena lentamente. Ai suoi piedi, un vampiro dai canini scintillanti era steso, inerme, con gli occhi spalancati ed un enorme buco sanguinante nel petto. L'odore acre di sangue mi giunse alle narici, provocandomi una sensazione di nausea.
Arricciai il naso, per non sentirlo.
Il Capitano allungó una mano verso la guancia di Rowena e la accarezzó.

"Ero troppo impegnato ad assicurarmi che il nostro nemico fosse morto: non volevo farvi correre rischi.
Aveva un congegno per visione notturna. L'ho scoperto e gli ho preso e puntato la pistola contro. È stato facile, ma perchè lui era una delle nuove reclute.
Dobbiamo stare piú attenti.
Sai che non potrai evitare questa battaglia, quindi o vai dritta al centro della tempesta che imperversa lí su, o rischierai di morire in corridoi disusati, al buio, senza che nessuno lo sappia.".
Le parole del Capitano erano dure, ma vere.
Ormai, i vampiri conoscevano anche i corridoi disusati, a quanto pareva. Non avremmo piú potuto nasconderci.
Rowena rimase con la mano del Capitano sulla guancia, guardandolo attentamente. Lui ricambiava lo sguardo, deciso a non cedere.
"Non dare le spalle ai nemici: hai piú possibilità di essere sconfitta." tentó di nuovo lui.
Qualcosa mi toccó la mano e sussultai, lasciandomi scappare un piccolo gridolino di terrore. Spostai lo sguardo accanto a me e vidi Sylver, che mi guardava, preoccupata.
Abbassai lo sguardo sulla mia mano. Era stata lei a toccarmi.
I tacchi di Rowena ripresero a ticchettare, sul pavimento, avvicinandosi a me.

"Va bene, ma cercheró comunque di evitare in ogni modo lo scontro diretto. Coprimi le spalle." disse Rowena.
Poi, mi afferró per un braccio e mi fece alzare. Senza aspettare che fossi in piedi, si diresse nella direzione da cui eravamo venuti.

"Stiamo tornando indietro?" chiesi, sbalordita.
Rowena continuó a camminare.

"Ti porto in un posto piú sicuro: per questo corridoio si riusciva ad arrivare in città; avrei potuto portarti dai tuoi genitori, lí saresti stata al sicuro. Ma il corridoio è troppo lungo e non riusciremmo a raggiungere la tua famiglia prima che qualche altro vampiro ci sorprenda.
Quindi, ti porteró in un altro posto, quello in cui nessuno potrà mai venire a cercarti. Soprattutto, non un vampiro." disse.
Aggrottai la fronte. Da come ne parlava, sembrava avessi dovuto conoscerlo.

"Di cosa stai parlando? Dove stiamo andando?" domandai, titubante.
Rowena non rispose. Lasció passare alcuni secondi di silenzio, interrotto solo da qualche grido e qualche sparo, dal piano sopra di noi.
Io la seguivo, ancora titubante.

"Non fare domande. Se vuoi rimanere viva, fa' quello che ti dico." si limitó a dire.
Non sapevo se obbedirle. Forse, non mi stava portando in un luogo sicuro, ma in mezzo alla battaglia. Ma, per il mio bene e per quello di Sylver, per evitare di morire in mezzo al buio, uccise da sconosciuti, sarebbe stato meglio ascoltare Rowena.
Senza domandare altro, seguii Rowena su per le scale, dritta verso la porta che mi avrebbe condotta di nuovo alla battaglia.
Presi dei respiri profondi. La macchia di sangue era ancora su di me e mi ricordava quanto potessero essere pericolose le creature sovrannaturali.
"Capitano, sbarazzati di quel succhiasangue una volta per tutte. Sai benissimo che non è ancora morto, ma gravemente ferito. Decapitalo, dagli fuoco, fai quello che vuoi, ma elimina la minaccia." ordinó Rowena, guardando il Capitano, dietro Sylver.
Dopodichè, Rowena aprí la porta. E le urla tornarono a farsi sentire.
"Seguitemi. Tenete la testa bassa e schivate tutto ció che potete." ordinó, infine.
Non osai obiettare. Chinai la testa.
Ma cosí è piú facile sorprenderci. È la mossa sbagliata.
Uscii dal corridoio buio.
Ed alzai la testa.
Errore.
Rowena scoprí un paletto, che teneva nascosto nella manica del vestito, ancora intatto, e colpí in pieno petto un vampiro, che, con i suoi canini lucenti, si stava avvicinando a noi, convinto di sorprendere la regina nemica.
Gli occhi del vampiro si spalancarono e dalla sua bocca uscí un rigurgito di sangue, che mi macchió ulteriormente le braccia. Rowena si sporcó appena la guancia.
Abbassai subito la testa. Non pensavo che Rowena potesse essere tanto pericolosa: eravamo appena usciti dal corridoio buio, eravamo appena tornati nel caos della guerra e lei sembrava essersi perfettamente ambientata, come se fosse sempre stata lí a combattere.
Fino a quel momento, aveva lasciato fare il lavoro sporco al Capitano. Ora, toccava anche a lei dimostrare il suo valore di regina.
Rowena estrasse il paletto dal vampiro e mi afferró per il braccio, con la mano insanguinata, con mio disgusto.
Non c'è tempo per fare gli schizzinosi.
Sospinta anche dal Capitano, che, a quanto pareva, aveva già finito di decapitare o dare fuoco al vampiro che ci aveva attaccati nel buio, mi feci condurre nel bel mezzo della guerra da Rowena.

Sangue regaleWhere stories live. Discover now