50 ELE

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«Quindi, adesso, che succederà?», chiedo aggrappandomi al braccio di Mat.

«Sembra che rimarranno qui», risponde lui.

«E tu cosa ne pensi?», lui rimane qualche secondo a pensare.

«Non saprei», dice poi, «Penso che qualsiasi figlio vorrebbe vedere i propri genitori insieme. Ma considera che i miei sono stati separati per vent'anni»

«Nessuno dice che si rimetteranno insieme. Grace vuole solo aiutare tuo padre», gli faccio presente.

«Credo che mio padre non abbia mai smesso di amarla»

«Dici sul serio?»

«Me l'ha fatto capire lui. Adesso parliamo un sacco. È come se lo stessi conoscendo davvero ora, dopo tutti questi anni di silenzio. Mi ha spiegato molte cose che da solo non avrei mai capito». Lo guardo. «Tra queste il fatto che ha sempre sperato che mamma tornasse da lui. Può sembrare assurdo, ma se ci pensi tu lo hai reso possibile», arrossisco. Non mi sento proprio questo onore.

«Ci sono momenti in cui una famiglia deve lasciare perdere tutto e ritrovarsi unita per affrontare le difficoltà. Tu avevi bisogno della tua famiglia e io ho fatto in modo che fosse vicina a te. Se loro avessero detto no, non sarebbe stato possibile»

«Mamma dice che sei molto bella, lo sai?»

«Grazie». Grace mi piace molto. C'è un po' di imbarazzo tra noi, perché lei adesso vorrebbe recuperare il tempo con suo figlio e mi rendo conto che con me, sempre tra i piedi, non ci riesce. Diciamo che cerchiamo di avere ognuna il proprio spazio.

«E tuo fratello?»

«Adesso che papà non può più muoversi come prima, gli ho proposto di restare e aiutarmi in azienda. Lui è laureato, sicuramente ne capirà di più di cose burocratiche e papà può sempre insegnargli»

«Mi dispiace per come sono andate le cose. Insomma, piano piano tuo padre recupererà parte della lucidità perduta, ma nel frattempo l'ictus gli ha paralizzato un braccio e desensibilizzato una gamba»

«Gli ha ridato la famiglia. Secondo me non la vede così male»

«E i suoi fiori?», chiedo, «Farà più fatica adesso»

«Puoi sempre dargli una mano. Sono sicuro che gli farà piacere», mi guarda. Sorrido.

«Credo che farà piacere anche a me. Avrò un sacco da imparare»

«Ti devo tutto, lo sai?», dice Mat, attirandomi a sé e dandomi un leggero bacio sulle labbra. «Sei entrata nella mia vita e l'hai rivoluzionata»

«Sei tu che hai dato un senso alla mia. Mi hai permesso di capire cos'è veramente importante per me. A capire le persone e non guardarle solo per come appaiono»

«Resta con me»

«Finchè mi vorrai»

«Per sempre?»

«Per sempre». lo guardo negli occhi. Quei meravigliosi laghi blu così profondi e luminosi, in questo momento, da sembrare un cielo pieno di stelle.

«È meravigliosa», dico, più a me stessa che a lui, ma abbastanza forte perché possa sentirmi.

«Che cosa?», mi chiede.

«La luna nei tuoi occhi. Adesso la vedo anch'io»



FINE

IL CONFINE DI UN ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora