6 MAT

2.7K 118 2
                                    

Quando mi sveglio impiego parecchi secondi per rendermi conto di dove sono. È tutto completamente al buio, ma grazie alle fessure della tapparella alla finestra focalizzo una camera da letto. Di certo non la mia.

Provo a mettermi seduto ma un incredibile senso di vuoto mi costringe a ricoricarmi e d'istinto mi porto le mani alla testa che pulsa come in procinto di esplodere.

Quanto cazzo ho bevuto a quella festa? Provo a fare mente locale: tre birre le ricordo, e anche un paio di mojito e quell'altra cosa con la vodka che mi hanno obbligato a mandare giù. Oddio, mi scoppia tutto! Che sensazione terribile!

Ma dove sono? Provo a girare la testa, sperando che il mondo smetta di ballare, e vedo Lisa vicino a me. Lisa? Questa volta i miei sensi si acutizzano e mi costringo seduto. Quando sono finito a letto con Lisa? Quindi questa dev'essere la sua stanza. Dai Mat, fai uno sforzo per ricordare!

Mi appare Lisa che balla vicino a me, anche lei notevolmente alticcia. Ricordo che abbiamo ballato insieme per un po', le mie mani andavano dappertutto. Ci siamo baciati. La guardo di nuovo. Dorme, beatamente ignara della mia espressione. Non va bene. Non va per niente bene. Di solito quando vado a letto con una ragazza me lo ricordo. Sono padrone della situazione.

Mi do due schiaffetti sul viso e mi alzo dal letto. Trattengo il fiato per non essere sopraffatto dal capogiro e quando mi sento stabile apro gli occhi.

Sono nudo. Mi volto e vedo che anche Lisa lo è. Cavolo, abbiamo fatto sul serio. E io non ricordo niente. Vago per la camera alla ricerca dei miei vestiti. Se c'è una cosa che non faccio mai è dormire con una ragazza. Poi si fanno le fisse e cominciano a immaginare abiti bianchi e il nome dei figli. No. Per far capire a una ragazza, in grado di comprendere ovviamente, che non te ne frega niente di lei, è quella di squagliartela dopo il sesso prima che si svegli. Niente coccoline o bacetti da femminuccia.

Percorro il corridoio alla ricerca della porta d'ingresso, con le scarpe ancora in mano. Per fortuna la mia macchina è parcheggiata lì fuori. Oddio, ho guidato ubriaco?

Lentamente e con prudenza mi trascino fino a casa, sognando una doccia rigenerante che mi faccia tornare in me. Quando entro nella via sono di fronte a casa di Ele freno e rimango lì, in mezzo alla strada nel cuore della notte, o alle prime ore del mattino. Guardo le finestre del piano di sopra e mi chiedo quale sia la sua camera. Provo a immaginarla mentre dorme, sicuramente con un pigiamone con gli orsetti, non nuda come Lisa. Sospiro e mi stropiccio la faccia. Quasi quasi spero che si accorga della mia presenza e che si affacci alla finestra. Così, solo per vederla un attimo.

La vibrazione del telefono mi fa trasalire. Chi diavolo è?

"Perché sei andato via? Pensavo avremmo fatto il bis". È Lisa. Per un momento sento montare la rabbia dentro di me. Mi sento sporco, in colpa. Decido di rispondere per mettere in chiaro le cose:

"Sono venuto a letto con te probabilmente solo perché ero ubriaco". La risposta non tarda ad arrivare: "Vaffanculo!"

Eh sì, ho proprio bisogno di una doccia, penso mentre riavvio la macchina e mi levo di torno.

IL CONFINE DI UN ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora