19 ELE

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«Dai ragazze, fermatevi e prendete un bicchiere», dice il mio capo a un quarto d'ora da mezzanotte, «Tanto i clienti non hanno bisogno di voi, adesso». Io e Sofia ci guardiamo. Sua moglie distribuisce i flute con lo spumante e ci porge un piatto di torta. La mangio voracemente.

Abbiamo il tutto esaurito stasera ed è dalle sette che corro avanti e indietro per far sì che sia tutto perfetto. Si respira l'aria entusiasta del trentuno dicembre. I clienti sono allegri e chiassosi e tra pochi minuti ci sarà il putiferio. I bambini stanno già preparando i petardi da far esplodere in strada.

«Allora a cosa brindiamo?», chiede Sofia, la mia collega.

«Non saprei», rispondo.

«Io brindo alla ritrovata libertà. Ti auguro di scrivere la tua vita come piace a te», sorrido.

«E io ti auguro di trovare, finalmente, il principe azzurro»

«Ma sei matta?», sgrana gli occhi e fa le corna con la mano, «Sto tanto bene con i miei rospi io». Ci abbracciamo.

È vero. Ho scritto la mia solita lista dei buoni propositi, come faccio ogni anno da quando sono bambina e c'era molto più spazio delle altre volte. Parto con un sacco di entusiasmo questa volta.

Penso a Mat, mi chiedo che cosa stia facendo in questo momento, con chi sia. Chissà se gli arriva il mio pensiero. Sto finendo l'anno vecchio e iniziando quello nuovo pensando a lui, prima di tutti. Spero tanto che ne faccia parte.

Ho ripensato a quello che ho scoperto a casa sua, al suo passato che ancora ovviamente non mi è del tutto chiaro e che non voglio in alcun modo giudicare. Non so se sia amore quello che provo. Insomma, non lo conosco quasi. Ma mi sa che ci sono molto vicina.

«Ehi sei pronta?», mi dice Sofia. Guardo la televisione, dove il conduttore di turno ha fatto partire il conto alla rovescia.

«5.. 4.. 3.. 2.. 1..». Il boato esplode in ogni dove.

Bottiglie stappate, gente in festa, suoni, rumori, urla, risate, divertimento e tanta felicità per tutti. Mando giù il vino in un sorso e lo sento bruciarmi in gola. Fuori esplodono i botti.

«Ci sono i fuochi d'artificio!», urla qualcuno e ci precipitiamo alla porta, ci riversiamo in strada a godere lo spettacolo. Ho sempre amato i giochi pirotecnici, hanno un qualcosa di magico lassù in cielo.

Si comincia. E tutto sarà perfetto, me lo sento.

IL CONFINE DI UN ATTIMODove le storie prendono vita. Scoprilo ora