20. Alexander passione bimbi pt.2

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Fin da piccola, Alex aveva sviluppato una discreta pietà mista a rispetto per chi si prodigava ad acculturare le future generazioni di analfabeti. Una sorta di empatia che mal le si addiceva, ma che le veniva spontanea nel considerare il livello d'intelligenza medio della società che doveva sopportare. Tuttavia, ora che si trovava dall'altra parte della staccionata, si rendeva conto di quanto fosse stata ottimista e ingenua in passato.

E del motivo per cui la produzione di Xanax si era triplicata nell'ultimo decennio.

Nonostante le prime resistenze da parte dei mocciosi, che sembravano più interessati a esasperarla con le loro lamentele e piagnucolii, e una buona dose di tecniche manipolatorie da parte sua, che tentava con tutte le sue forze di contenere gli impeti, riuscì infine a farli accomodare ai loro rispettivi posti. Seduta ancora sul bordo della cattedra, Alex studiò la loro disposizione. Non fu sorpresa della scelta di sistemare gli studenti più giovani nei banchi anteriori, ma la sua attenzione si focalizzò principalmente sulle due postazioni lasciate vuote: una laterale accanto alla finestra e una al centro dell'aula. Senza alcun dubbio dovevano essere state quelle dei gemelli, nel vedere come gli altri ragazzini le evitavano invece di occuparle per rendere il gruppo più compatto. La perfezionista che era in lei non gradì affatto quella scelta, ma si costrinse a ignorare il senso di fastidio che provava ogni volta che notava quella mancanza nello schema.

«Molto bene» disse, richiamandogli all'ordine. «Prima di incominciare con le questioni importanti, direi di toglierci fin da subito il fastidio delle formalità. Motivo per cui vi chiederei di palesarvi, cercando anche di inserire informazioni importanti nel vostro discorso, incominciando da...» fece finta di pensarci, sebbene il suo sguardo fosse puntato sull'unico marmocchio che si stava dondolando sulla sedia con aria disinteressata. «... Pel di carota.»

Per poco Rosso Malpelo non cadde a terra. Si tirò dritto di scatto, sbattendo poco elegantemente le gambe della seggiola contro il pavimento. «Cosa? Perché devo iniziare io?»

Alex schioccò la lingua. «Perché sei il più grande e devi dare il buon esempio» sentenziò. Poi scrollò le spalle. «Scherzo, non ti sopporto. Avanti, non essere timido.»

Il moccioso le rivolse uno sguardo velenoso quanto un pesce palla, ma nel constatare che era del tutto inutile e lei non cedeva, alla fine si arrese e diede il via alle danze.

Il vero nome di Rosso Malpelo si rivelò Jasper Harnety, uno dei primi studenti di Mrs. Pennington. Tale informazione venne accolta con entusiasmo, dato che l'avrebbe aiutata a stabilire i mutamenti a cui la tenuta era stata soggetta in passato. Quasi tredicenne, era stato incaricato di badare ai compagni più giovani dalla donna stessa, ragion per cui era considerato in tutto e per tutto il leader del gruppo. A seguire con un anno di distanza, c'era Christopher Lacombre, l'amante dei sassi, il più studioso e posato a giudicare gli altri. Tuttavia, nonostante non avesse ancora compiuto undici anni, il braccio destro di Jasper era Ellery Dannay Hawk, il biondino indolente. Non le fornì altre informazioni su di sé a dispetto del nome e dell'età, e per questo Alex lo prese subito in simpatia. Cosa che, invece, non fece George Owen Dallas.

Il più piccolo della covata aveva continuato a sbracciarsi per tutto il tempo, cercando ottenere la sua attenzione. E, quando finalmente Alex si era arresa e gli aveva concesso la libertà di parola, non solo le aveva raccontato nel dettaglio della sua breve vita, ma si era inoltre perso in un'attenta riflessione su quali tipi di biscotti fossero i più buoni, decretando vincitori quelli all'uvetta. Solo per questo, Alex lo etichettò come Bestia di Satana.

Samuel Gordon Brown, il bambino dai capelli neri e gli occhi verdi, era sul serio un tipetto taciturno. L'unico indizio utile che le fornì, fu quello di aver dovuto condividere la camera con uno dei gemelli nell'ultimo periodo. Interessata, Alex provò a farlo cantare come un fringuello, senza alcun risultato. A quanto sembrava, i gemelli erano ancora un argomento proibito e molto volentieri ignorato, per sua grande sfortuna. Ultimi, ma non meno fastidiosi, furono i due fratelli, Raymond e Arthur Hemsworth, rispettivamente di dieci e nove anni. Ancora doloranti per il loro scontro cerebrale, le promisero di comportarsi bene in futuro, senza però risultare convincenti. Infatti, solo Jasper sembrava in grado di contenere la loro indole scalmanata, ma Alex non si sarebbe lasciata sviare dal loro faccino innocente. Per lo meno, da quel momento in poi avrebbe potuto maledirli per nome.

When the children playDove le storie prendono vita. Scoprilo ora