26. Appuntamento a tre nel seminterrato

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Buon Halloween miei piccoli bradipi malvagi 🎃
Vi auguro una terrificante giornata e una buona evocazione demoniaca. E anche scusa. Perché ho (ri)scritto questo capitolo in un giorno in preda alla disperazione, quindi spero sia abbastanza leggibile. In realtà il mio maggior timore è quello di essere diventata troppo ripetitiva. Tra il nuovo lavoro e altri impegni, trovare un buon ritmo è stato quasi impossibile, quindi si va di forza maggiore.
Come sempre, ogni commento o turbe psichica è ben accetta ✨







5 agosto 1965

Sono rimasto da solo. Sempre se non contiamo la bambina.

L'ho intravista un paio di volte con la coda dell'occhio in questi ultimi giorni ma, per quanto ci provi, non riesco a togliermi dalla mente la sua espressione: vuota e confusa, come se avesse perso tutto. Sarà colpa dell'istinto paterno che sente nostalgia delle gemelle, ma voglio tentare un approccio con lei. Forse potrò aiutarla a passare oltre? Non lo so. Per il momento non è successo nient'altro d'inquietante, a patto di stare lontani dal pianoforte.

Ho come l'impressione che non riuscirò mai a venderlo...




7 agosto 1965

Oggi ho deciso di prendermi la giornata libera e sono sceso in città per un paio di commissioni. Ne ho approfittato per fare una capatina alla biblioteca pubblica. Quando ho chiesto alla bibliotecaria se c'era una sezione dedicata al soprannaturale, mi ha guardato come se fossi un buzzurro, ma non appena ho specificato che ero il nuovo proprietario di Pennington Mansion la sua espressione si è fatta strana.

Inutile dire che la maggior parte dei libri che ho esaminato erano robaccia, ma tutti confermavano una cosa: i fantasmi non appaiono di giorno.

Questo è tutto tranne che confortante.




12 agosto 1965

Si chiama Dahlia.

Da quando sono tornato dalla biblioteca, avevo la testa piena di idee contradditorie su come procedere. Alla fine ho deciso di usare le maniere forti e provare a chiamarla di persona, giorno e notte. Ci sono voluti giorni, ma sono stato ripagato con il suo nome scritto sul vetro della finestra della camera questa mattina. Quando mi sono svegliato, la condensa dell'alba ha fatto la sua magia. Dopotutto i papà sanno come farsi obbedire, a costo di diventare fastidiosi.




15 agosto 1965

Dahlia inizia a essere più a suo agio ad apparire di fronte a me. Per quanto la nostra comunicazione sia a una sola direzione, mi è capitato più spesso di notarla mentre mi seguiva da un capo all'altro della magione durante i lavori di manutenzione. Ho preso così l'abitudine di parlare ad alta voce del più e nel meno, raccontandole qualsiasi cosa mi venisse in mente. Alla fine me la sono ritrovata di fianco, che mi fissava incuriosita e affascinata. E allora ho commesso l'errore di chiederle di lei.

I suoi occhi si sono oscurati ed è scomparsa.




18 agosto 1965

Oggi è stata la prima volta che ho visto Dahlia furiosa. Stavo proseguendo con i lavori al primo piano, ma non appena mi sono inoltrato nell'ala del dormitorio l'atmosfera si è fatta strana. Mi sono sentito provato, come se avessi esaurito le energie e quando ho tentato di assicurare meglio una delle porte delle camere, Dahlia è apparsa e mi ha spinto via con la forza della mente.

Era agitata e mi guardava come se... beh, non ne ho idea. So solo che mi ha trascinato via a spintoni, facendo scomparire molti dei miei attrezzi. Ammetto che sul momento non sapevo come reagire, ma ora sono davvero confuso.




When the children playDove le storie prendono vita. Scoprilo ora