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Mi squilla la sveglia, come al solito, e questo indica che è ora di alzarsi e recarsi a lavoro.

A volte penso che vorrei tornare a studiare, frequentare l'ultimo anno di scuola e fare altri cinque anni di studi per l'università, ma poi ripenso che io non ho razionalità su questo aspetto e lascio perdere subito.
Vorrei fare però un lavoro diverso, magari più divertente, e non monotono.

Ormai rassegnata, mi sollevo dal letto e mi reco in cucina per poter fare una buona colazione, optando per una tazza di latte freddo e una brioche, per poi togliere il tutto e recarmi a fumare la mia solita sigaretta del mattino.
Fuori, nonostante si sta sempre bene per quanto riguarda la temperatura, oggi vi è un leggero fruscio di vento che mi accarezza la pelle morbida, mi sconsiglia i capelli e mi fa rilassare.

Ieri alla fine, dopo quella strana conversazione tra Jack e quella ragazza, da sola sono dovuta tornare a casa, in più durante la notte, ma fortunatamente nessuno mi ha disturbata durante il tragitto ed io camminando abbastanza veloce, ero arrivata a casa in un batter d'occhio, anche grazie alle basse note musicali che mi hanno aiutata ad andare a ritmo.

Guardo l'orario ed è ora che mi inizi a preparare, quindi mi reco all'interno della casa.
Appena rientrata, mi squilla il cellulare e noto sul display che è Savannah.

Vorrei restaurare un rapporto di amicizia con lei. Vorrei poter avere un'amicizia che ti entri fin dentro al cuore, una di quelle che permette di credere alla vera amicizia. Vorrei un'amica, su cui possa contare giorno e notte, un'amica con cui condividere il meglio e il peggio di me, vorrei qualcuno con cui poter parlare dell'amore, della cotta nei confronti di un ragazzo, vorrei parlare di ciò che mi ha causato Cameron.
Sono sola, senza nessun amico, vorrei avere una persona su cui contare sempre, su cui avere un poco di fiducia.

Rispondo subito dopo, per poi sentire dall'altro capo del telefono la sua voce.

<<Ally, ciao.>> Mi dice euforica già di mattina, ed immagino che stia sorridendo.

Sembra una ragazza solare, sorridente e sempre di buonumore, ma si sa, certe persone nascondono qualcosa di oscuro della loro vita, delle cicatrici, un dolore talmente forte che provano a mascherare la loro realtà.

Proprio come sostiene Pirandello, grande drammaturgo, scrittore e poeta italiano, che un personaggio, può sempre chiedere ad un uomo chi è. Perché un personaggio ha veramente una vita sua, segnata di caratteri suoi, per cui è sempre "qualcuno". Mentre un uomo, in genere, può non essere "nessuno". Infatti, nel romanzo "Uno, nessuno e centomila", Pirandello attraverso la metafora della maschera spiega come l'uomo si nasconda dietro una "maschera", che non consente di conoscere la propria personalità. Mentre, nella realtà quotidiana gli individui non si mostrano mai per quello che sono, ma assumono una maschera che li rende personaggi e non li rivela come persone.

Ed io definisco Savannah in tale modo, non la conosco del tutto, ma per quello che fa notare, indossa anche lei quel qualcosa che la rende diversa ed estranea.

<<Ciao Savannah! -ricambio con maggiore entusiasmo- Come mai già sveglia?>> dico sorridendo anche se lei non può vedermi e con un tono di voce divertito.

In questi casi, ringrazio Cameron per avermi dato l'occasione di conoscere la ragazza, che sta in questo momento, al telefono con me.

<<Devo andare a lavoro, quindi ho pensato di chiamarti adesso.
<<Scusa se ti disturbo, ma volevo vederti - si sofferma per qualche secondo- Ti va di vederci più tardi e prendere qualcosa fuori?>> chiede speranzosa, per poi iniziare a sentirla quasi in lontananza, segno che ha messo il vivavoce.

Siccome piacerebbe anche a me vederla e passare del tempo insieme per conoscerci, per poter magari restaurare qualcosa che ben oltre al fatto di essere "conoscenti", quindi
mi posiziono subito dinanzi al mio enorme armadio, per poter optare per qualche abbigliamento decente.
Ancora ci sono le intere ore lavorative, e questo vuol dire che ho ancora tanto tempo a disposizione, ma di certo scegliere prima non guasta.

<<Certo, dimmi l'ora e il luogo d'incontro!>> affermo contenta, perché è la prima volta che una ragazza, per giunta che conosco da poco, mi inviti a prendere qualcosa per conoscerci, soprattutto dopo essermi trasferita.

<<Possiamo vederci alle due per pranzo oppure pomeriggio per un caffè, ma adesso non so.>> dice e scoppia a ridere, come se avesse fatto una delle peggiori brutte figure.

Già la adoro questa ragazza.

<<Non saprei ad essere sincera, ma a me va bene anche a qualsiasi ora.>> dico seria, perché è così che la penso.

Ho una strana sensazione, durante la chiamata è come se ho uno strano presentimento, per quanto riguarda Cameron. Magari mi sbaglio, ma vorrei chiamarlo, tanto per sapere come va. Non c'entra molto Savannah con lui, ma è come se mi è passato questa visione come un flash dinanzi agli occhi.

<<Allora facciamo pomeriggio alle cinque in punto, così abbiamo tempo per sistermarci come si deve!>> dice ridendo appena per l'ultima frase.
<<Ah, vengo direttamente a casa tua e facciamo strada insieme.>> continua.

Sono davvero felice, non vedo l'ora che arrivino le cinque del pomeriggio, sono troppo euforica per questo incontro, e spero possa portare a qualcosa di buono.

<<Perfetto, allora tra poco ti invio il mio indirizzo. - dico di fretta- Ci vediamo pomeriggio, adesso il lavoro ci aspetta!>> continuo, per poi ricevere dalla ragazza un saluto veloce e poi un silenzio colossale dall'altro capo del telefono.

Dopo aver lanciato il cellulare sul letto, mi reco in bagno per una veloce doccia, e per il lavoro opto per un jeans chiaro, una maglietta nera con il logo dell'Adidas e le scarpe nere della medesima marca. Poi non posso che utilizzare il mio zainetto nero con le borchie ed infine applicare fondotinta, mascara e rossetto Matt color rosa scuro. Pronta a puntino, esco di casa, non prima di aver chiuso la porta d'ingresso con le chiavi, quando improvvisamente noto una figura non tanto lontana da me.

L'uomo indossa il cappuccio della felpa che ha addosso, che ricopre metà del suo viso e questo appunto non mi permette di vedere il volto, ma il problema è che, secondo lui è ben nascosto ed è inquietante, perché io invece riesco a vederlo.

Da quando sto qui in California, mi sono successe un poco di faccende strane, come le chiamate e i messaggi anonimi che stranamente è da un pò che non mi arrivano e adesso questo tizio che è alquanto angosciante.
Spero solo che l'obiettivo non sia io, perché rimanere per la maggior parte a casa da sola, non aiuta molto.

<<Scusami, qualche problema?>> urlo appena, per far sì che mi senta. Noto non appena sente la mia voce, trasale e scompare dietro il muro in cui era appoggiato per guardare non so che cosa.

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Spazio autrice

Non è domenica e sto aggiornando... SPARIAMO LE BOMBE.
Okay, mi sento fiera di me stessa ahahah... spero possa rendervi "felici", nell'aver ricevuto un capitolo a random. Spero vi piaccia e spero vi abbia un poco incuriosito.
Se vi piace lasciate una stellina e un commentino, che sono più che gratis.
Domenica se posso aggiorno nuovamente.
P.s non l'ho riletto, quindi mi scuso per eventuali errori e in caso fatemene presente!
A breve rileggo tutti i capitoli per dare una sistemata.
Un bacio e al prossimo aggiornamento💞

Amore sotto effetto  #Concorsiamo2k18Onde histórias criam vida. Descubra agora