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Dopo aver salutato i miei amici, anche se come già immaginavo è stata dura, mi trovo già in California, il viaggio sembra esser stato più lungo del dovuto, anche se ho dormito praticamente per tutto il tempo, ma questi sono piccoli particolari.

All'interno dell'aereo mi sentivo come un nodo alla gola, una pesantezza nello stomaco con un cuore afflitto, nel lasciare la mia Milano.

Appena scesi dall'aereo, abbiamo preso un taxi che ci ha condotti nella nostra nuova casa, cioè un'enorme villa con piscina, più grande di quella mia a Milano.

Al di fuori è davvero bella, color arancione con uno stile moderno, il verde curato che la circonda e poi un'enorme piscina con attorno le sdraio e gli ombrelloni.
Mentre più in disparte è presente un enorme gazebo con al di sotto un'enorme tavolo e con delle sedie.

Devo dire che qui c'è un caldo assurdo ed è pure una bellissima casa.

Adesso mi trovo insieme agli altri, all'entrata della porta di ingresso, aspettando che mio padre e la sua compagna finiscono di portare giù dal taxi le valigie, per poi poter entrare tutti insieme.

<<Ally come stai? Ultimamente non abbiamo parlato molto.>> Mi chiede mio fratello, in effetti è vero e mi manca passare del tempo con lui e anche la piccola, per dire, Kristal.

Lei rimarrà sempre la piccola di casa.

Mi manca passare del tempo con loro.

<<Potrebbe andare meglio.>> Faccio una  pausa per poi riprendere a parlare.

<<Cioè una donna sconosciuta si presenta a casa nostra e insieme a nostro padre ci comunica di dover partire, beh non è così che immaginavo la mia maggiore etá, ma spero comunque di poter ambientarmi al più presto.>> Finisco il discorso aspettando una risposta da mio fratello che non arriva, ma con mia sorpresa, cosa che non immaginavo minimamente, mi abbraccia e, si lega a noi anche mia sorella e posso confermare al cento per cento che un abbraccio vale più di mille parole, soprattutto se è dato da persone che vogliono il meglio per te.

Questo bel momento viene interrotto da mio padre e a malincuore ci stacchiamo, per farci delle mosse con le mani in segno di "entrate in casa", cosa che noi facciamo.

È una bellissima casa, è a dir poco fantastica, arredata in uno stile moderno con colori chiari.
Dinanzi a me si presenta un'enorme televisore con un divano in pelle ed un grande tappeto che ingombra mezzo salotto, con di lato una scalinata a chiocciola.

<<Adam e Kristal aiutatemi per un poco in cucina, tu Ally puoi andare di sopra a vedere la tua camera.>> Annuisco ancor sotto shock e salgo le scale.

Appena arrivata al primo piano vedo solo cinque stanze, che apro una alla volta, in cui trovo la camera da letto per mio padre e la presunta 'ragazza', una stanza con degli strumenti visibilmente fatta apposta per mia sorella, un bagno e altre due stanze che sarebbero una per Sierra, dato che in una delle due stanze rimaste vi é il suo nome e l'altra restante era in arancione, colore preferito di Adam.

"E quindi dov'è la mia camera?" Penso. Dove dormo? In piscina? 

D'istinto volto il capo per poi vedere un'altra scalinata, ciò vuol dire che in questa casa ci sono in tutto tre piani, e quindi la tristezza è entrata in me, dato che ogni mattina e ogni volta che dovrò andare in qualche posto o tornare in camera mia dovró fare tutte queste scale del cazzo, un ascensore no? Ma porco unicorno.

Rassegnata salgo e spero che questo sia davvero l'ultimo piano, in cui noto tre stanze.
Perché tre? A parte che una sarà il bagno, quindi posso anche accettare.

Poi pensandoci meglio, Nicole ha detto il giorno in cui è arrivata in casa mia che c'è amche un figliastro maschio, quindi l'altra stanza sarà la sua.
Giustamente la fortuna è con me.

Decido di aprire la prima porta, e appena metà vedo un immagine raccapricciante, oddio che orrore!

Un ragazzo sopra ad una ragazza bionda, che stanno facendo ciò che stanno facendo e, quando i due si accorgono di me si fermano ad osservarmi e io chiudo velocemente e con forza la porta, andando subito nell'altra stanza, che stavolta è davvero mia.

Chi cazzo sono quelli?

Sierra sembra una ragazza davvero carina e quello non credo sia suo fratello.

Mi stendo sul letto per poi iniziare ad osservarmi intorno.

La stanza è grande, un letto matrimoniale al centro, con un'enorme cabina-armadio, una scrivania con un Apple e una libreria colma di libri, anch'essi i mobili sono di un colore chiaro, per l'esattezza color panna, è già adoro tutto ciò.

Quando all'improvviso vedo aprire la porta in un colpo fulmineo, dove vedo sbucare un ragazzo a petto nudo con solo un lenzuolo lungo i fianchi, chiudendo poi la porta dietro di se.

<<Chi cazzo sei tu?>> Mi domanda, ma come si permette.

<<Potrei farti la stessa domanda mio caro.>> Lo guardo con sguardo di sfida.

<<Questa è casa mia.>> risponde, diciamo.

<<E adesso anche mia.>> Gli dico.

Già mi sta dando sui nervi. Si avvicina a me, ormai alzata e non più scaraventata sul letto, per poi avvicinarsi minacciosamente a me, forse un po' troppo vicino.

<<Non ti azzardare più ad entrare in camera mia, tesoro.>> Ringhia a denti stretti, a chi vuol fare paura? Poverino, mi fa pena.

<<La prossima volta vai a fare servizietti altrove, anziché in casa, così non avrai più problemi, e adesso esci da qui!>> Rimane visibilmente a bocca aperta, per poi allontanarsi e uscire da camera mia come gli è stato detto.

Mi butto di nuovo a letto, stavolta frustrata, e come al solito i pensieri si iniziano ad impossessarsi di me; sembra passato un secolo da quando ho salutato la mia dolce casa, i miei amici e la mia città. Invece è solo passata qualche ora.

Mi manca già Milano, insieme a tutte le sue bellezze, tra cui anche Adriano, Sharon e Andrea. Non so quando potrò rivederli, ma spero davvero che mio padre mi possa far tornare da sola, almeno per l'estate.

E poi, chi cazzo si crede di essere quello?

Prevedo una nuova vita davvero dura.

Amore sotto effetto  #Concorsiamo2k18Where stories live. Discover now