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Sono scaraventata sul divano a cazzeggiare con il cellulare, non prima di aver preso i regali per i ragazzi e averli dati ad ognuno dei rispettivi proprietari.

Come avevo pensato, Sharon ha gradito tantissimo l'enorme peluche che ho deciso di prenderle.

Ha anche voluto che le facessi una foto mentre lo abbracciava come una bimba di pochi anni, ed è stato un momento tenero e gradevole da vedere.

La bella felpa nera con il marchio dell'Adidas in bianco l'ho data a chi già avevo pensato, e anche lui ha accettato il regalo perché gli è piaciuta davvero tanto

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La bella felpa nera con il marchio dell'Adidas in bianco l'ho data a chi già avevo pensato, e anche lui ha accettato il regalo perché gli è piaciuta davvero tanto.

Sicuramente, dato che a Milano fa freddo rispetto a qui, sarà la felpa che indosserà più di tutte.

Ed infine, ho dato il libro ad Andrea.

So perfettamente anche i suoi gusti.

Ho optato per "I pilastri della terra" di Ken Follet. So perfettamente che adora questo genere di libri.

Un libro che si incentra sulla costruzione di una cattedrale, avente anche una storia d'amore all'interno.

Io non l'ho mai letto e mai lo leggerò, non mi ispira come storia e poi chi li legge più di novecento pagine se non il mio amico Andrea? Credo nessuno, o almeno chi è appassionato per certi generi di libri.

È già passata un'ora e mezza da quando insieme a Cameron, abbiamo accompagnato i ragazzi all'aeroporto, è stato come sempre difficile separarsene, ma il loro posto è a Milano, dove hanno la loro vita.

So perfettamente che un giorno io andrò da loro o magari loro ritorneranno da me.

Ci siamo dati un arrivederci mica un addio!

E dopo vari abbracci, baci, sorrisi, carezze ho lasciato i miei amici entrare in quell'aereo, ed è giusto così.

<<Stai bene?>> sento una voce dietro di me.

La figura alle mie spalle viene verso il divano per poi far rivelare Cameron, che si mette sul divano con i piedi poggiati sul tavolino di vetro dinanzi a noi.

A proposito di lui, dopo che ha provato a baciarmi e dopo la visita dei poliziotti, non mi ha dato molta importanza, abbiamo a malapena scambiato due parole e nel tragitto dall'aereoporto per tornare a casa, nemmeno una parola, in auto rimbombavano solamente le note di varie canzoni che in quel momento nemmeno ascoltavano talmente ero presa dai miei pensieri.

<<Ei piccola, che hai?>> mi sento smuovere da una mano poggiata sulla mia spalla.

È lui.

Magari sono rimasta immobile, con lo sguardo fisso su non so cosa, però per fortuna mi riprendo non appena mi chiama.

<<No nulla sto bene, e tu?>> chiedo di rimando, credo stia bene ma chiedere non costa nulla.

Amore sotto effetto  #Concorsiamo2k18Where stories live. Discover now