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Mi trovo fuori scuola e ancora non vedo nessuna traccia di Cameron. Non riesco a capire il motivo del quale mi dice di aspettarlo e poi non si trova nel luogo dell'appuntamento, in orario.

Provo a chiamare, e dopo qualche squillo risponde.

<<Dove cazzo...>> inizio a dire, ma lui mi precede non permettendomi di completare la frase.

<<Piccola, lo so, dovevo venire a scuola da te almeno qualche minuto fa, arrivo tra cinque minuti.>> dice velocemente per poi, come al suo solito fare, riagganciare senza permettermi di rispondere o aggiungere qualcosa.

Okay, chiamarmi "piccola" è ormai un abitudine per lui? Adoro troppo quel nomignolo, che mi fa sorridere come un ebete.

Torno con i pensieri sulla realtà e decido di passare il tempo seduta da qualche parte nei dintorni della scuola, magari su una panchina vicino la fermata degli autobus e nello stesso tempo ascolto della buona musica per le mie orecchie canticchiando contemporaneamente.

Decido di mandare un messaggio ad uno dei ragazzi per informarli del mio ritardo.

A Sharon:
-Sono ancora a lavoro, torno tra un poco, informa gli altri e chiunque chiede di me.

La risposta non tarda ad arrivare, segno che come al solito il cellulare di Shar, è a portata di mano.

Da Sharon:
Va bene All, allora a dopo.

Lascio uscire dalla mia bocca un respiro di sollievo continuando a canticchiare.

Quando all'improvviso sento un clacson di una macchina, alzo lo sguardo e vedo la
bella Range Rover nera di Cameron.

Quest'ultimo fa segno con la mano di raggiungerlo ed io osservandolo in modo serio, mi avvio verso la sua macchina nera.
Salgo senza nessun disagio, dato che non è la prima volta e chiudo la portiera.

Con mio stupore, mi ritrovo la sua mano sulla mia coscia, che con il pollice mi accarezza sopra la stoffa dei jeans ed io di scatto mi volto sorpresa.

Quando improvvisamente mi ritrovo un Cameron abbattuto, strano e troppo silenzioso, e quando alza lo sguardo per guardare me, rimango pietriticata.
Noto che i suoi occhi sono incorniciati da un rossore assurdo, con tutte le piccole vene rosse che si rendono abbastanza visibili intorno alle pupille.

<<Che hai?>> azzardo a chiedere, anche se so perfettamente che non è una buona idea.

Fa per parlare, ma rimane zitto.

<<Come mai stamattina mi hai chiamato?>> cambia discorso lui, per poi distogliere lo sguardo dai miei occhi, come se avesse capito che ho notato gli occhi rossi e che mi sto chiedendo il motivo.

<<Perché ho saputo delle cose, non vere!>> affermo ed io ritorno con la mia espressione dura e fredda ricordando ciò che mi ha detto quella cagna.

Spero solo per il suo bene che non mi dice altre cazzate, voglio solo sapere la verità e se quello che l'oca ha detto è quello che lei, dice di essere.

<<Posso spiegare.>> dice con un tono di voce strano, quasi supplichevole e questo non è da lui.

Posiziono le braccia sotto il seno, mettendole incrociate per poi osservare Cameron e sentire ciò che ha da dire.

<<Quindi quello che mi ha detto Sandy è vero?>> dico senza saper aspettare una sua versione.

Lui mi fissa negli occhi, cambiando espessione del viso e forse visibilmente più rilassato, come se l'argomento da trattare non è quello che possibilmente lui sta nascondendo.

Amore sotto effetto  #Concorsiamo2k18Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora