18. Dite "amici" ed entrate

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Dopo un momento d'incertezza nel quale i ragazzi si guardarono l'un l'altro, Keiran prese la parola. «Beh... Il fatto di essere isolati senza avere la possibilità di comunicare con l'esterno.»

Alex schioccò le dita in segno di apprezzamento. «Esattamente. Altro?»

«Essere bloccati con il fantasma di un killer» intervenne Sarah all'improvviso sotto lo sguardo di approvazione di John.

«Trovare Leyla» annunciò Emily, agitando la spazzola nella sua direzione.

Nell'udire ciò, Alex si bloccò un momento. Incurante delle occhiate basite degli altri, si posò le mani sui fianchi e continuò imperturbabile. «Questa non è una priorità, ma grazie di averci ricordato della sua esistenza. Altro?»

«Oh, smettila di girarci in torno e di' ciò che devi.»

Alex chiuse gli occhi e contò mentalmente fino a tre prima di voltarsi ad affrontare Ren. Il giovane aveva abbandonato la sua posizione difensiva e aveva fatto un passo verso di lei, sovrastandola come un'inquietante presenza. A causa del chiarore del focolare che scoppiettava lì accanto, i suoi occhi sembravano ardere... e non solo per la rabbia.

«In realtà è stata una tua idea» puntualizzò Alex per nulla intimorita dal suo comportamento. Avvertì Emily trattenere il fiato alle sue spalle, probabilmente in attesa della reazione del ragazzo.

Che in effetti scoppiò come una granata. «Non osare coinvolgermi in tutto questo!» sibilò, puntandole contro un dito senza nascondere il tremolio nervoso che gli aveva ghermito le mani. «Benché meno in un piano del tutto fallimentare che TU hai ideato. Non dopo tutto quello che hai fatto!»

«Funzionerà invece!» gli urlò contro Alex in risposta. Abbassò le braccia lungo i fianchi e si avvicinò a lui con il mento proteso in segno di sfida. «Se solo mi stessi a sentire...»

«Non ci penso nemmeno! La questione si chiude qui e non voglio ascoltare altre lamentele da parte tua! Questa pagliacciata è durata fin troppo.»

«Non hai alcun diritto di dirmi quello che devo fare!» esclamò allora alterata Alex, al punto da distogliere Sarah dai suoi scritti. Lei e Emily si scambiarono uno sguardo perplesso, oltre che preoccupato.

La bionda emise un colpo di tosse, sistemandosi gli occhiali sul naso. «Ehm... si può sapere che cosa è successo tra voi due?» domandò incerta, dando così voce al pensiero comune. Infatti, tutti i presenti erano intenti a squadrarli in preda alla confusione. Sapevano che tra loro non scorreva esattamente buon sangue, ma non si sarebbero mai aspettati di vedere Ren reagire in un modo così aggressivo nei confronti della giovane.

«Niente!» sbraitarono all'unisono, facendola sussultare. O meglio, Ren urlò e Alex borbottò.

«Qualcosa mi dice che...»

Prima di lasciargli concludere la frase, Emily si sporse verso Gregory e gli tappò la bocca con una mano, temendo per la sua incolumità nel caso fosse riuscito ad esprimersi. Lui le lanciò un'occhiata interrogativa, ma la ragazza era troppo assorta a studiare i due per farci caso.

«Mo álainn» sospirò Keiran in tono accondiscendente. Si avvicinò a lei, distogliendo la sua attenzione da Ren. «Concordo con lui. È troppo rischioso.»

«Che cosa è troppo rischioso?»

Nell'udire quella voce, una cappa di gelo calò nella stanza. Il gruppo si voltò verso la soglia con il fiato sospeso, osservando Mark farvi capolino. La sua apparizione li colse del tutto impreparati, sebbene Alex si limitò a scrutarlo inespressiva, specie quando il teppista si accorse della sua presenza. Non appena la mise a fuoco, i suoi occhi scuri si sgranarono dalla sorpresa.

When the children playWhere stories live. Discover now