Capitolo 40°

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<<Non è cambiato molto dall'ultima volta che ci sono stata...anzi, mi sembra persino più bella.>>

<<Non credo, muoversi si è fatto sempre più difficile, tutto qui è estremamente sorvegliato, non credo che riuscirai ad avvicinarti a David.>>

Mi trovo nel covo, precisamente a scuola, e mi sono pienamente accorta che avere David, non sarà semplice, ma io non mi arrendo così facilmente.

<<Non importa, supererò qualsiasi ostacolo pur di stare accanto a lui, per troppo è la mia unica ragione di vita.>>

Ha appena sorriso, sapeva già che lo avrei detto.

<<Come vedi ti ho sistemato tutto prima ancora che tu venissi; sapevo già che saresti voluta tornare e quindi ti ho sistemato tutto in modo che tu potessi viveretranquillamente senza che nessuno sapesse della tua presenza.>>

Ha detto questo, indicando: un mini frigo, un letto e un angolo ben organizzato in cui io possa fare i miei bisogni.

<<Può sembrare poco, ma questo è ciò che sono riuscito a sistemarti.>>

Sembra essere dispiaciuto per il fatto di non avermi creato un posto più accogliente.

<<Non ti preoccupare, è ottimo, mi basta tutto quello che già c'è, mi servirà per poter sopravvivere il più comodamente possibile.>>

Gli ho appena mostrato uno dei miei sorrisi rassicuratori, non mi va di farlo sentire in colpa, non dopo l'aiuto che mi sta dando in questo momento.

<<Scusami, ma devo andare, è appena cominciata l'ora del coprifuoco, e non vorrei destare sospetti....vado eh.>>

<<Si, vai pure...se avrò bisogno di te ti telefonerò.>>

Detto questo, mi ha appena sorriso, e se n'è andato via lasciandomi sola in questa stanza sotterranea a sentire ciò che accade all'esterno tramite una radiolina.


Tutto intorno a me tace, c'è silenzio.

Io sono su, nel capanno che nasconde il covo sotterraneo, e sto guardando la scuola che mi ha condannata da una finestra rotta e mal ridotta; il capanno sembra che sia qui da anni, le assi di legno che lo compongono sembrano mal andate, tuttto è ricoperto da un sottile strato di polvere e in ogni angolo risiedono milioni e milioni di ragnatele, tessute pasientemente chi sa da quanti ragni.

Il cielo è stellato, e la luna che mi ha vista colpevole di molteplici omicidi, adesso brilla, splende di una luce immensa, tutto è illuminato dal suo chiarore, tutto sembra riflettere della sua luce.

Il silenzio della notte ad un tratto si è interrotto; delle voci, voci che parlano sottovoce, voci che sembrano sentirsi sole in questa notte silenziose.

Con la coda dell'occhio ho appena visto due sagome, si, si stanno dirigendo verso questo capanno, non sono degli adulti; sono degli studenti dell'istituto !!!

<<Michael...perché mi hai portat qui ?>>

A quanto pare sono due fidanzatini, lei sembra essere spaventata...credo che sia meglio nascondersi, corro dietro degli scatoloni, li non mi vedranno.

<<Non ti preoccupare Nikole, questo è il posto dove nessuno ci disturberà, possiamo divertirci in pace !!!>>

Hanno appena aperto la porta del capanno, tutto sembra essere perfetto, sono entrati, e lui ha appena cominciato a toccarla mentre lei sembra spaventarsi anche se rimane immobile come un agnellino con suo pastore, pronto a morire.

Sono immobile, a guardare la scena, e in mente, non faccio che immaginare la stessa scena con protagonisti me e David....

Non ho intenzione di stare qui a vedere una misera scena porno fra questi due inutili ragazzi !!!
Mi alzo di scatto, tutti gli scatoloni sono appena caduto a terra e alcuni sono anche finiti sulla coppietta amorosa facendola sobbalzare dalla paura.

<<AIUTAMI MICHAEL !!!>>

<<CHI VA LA' !!!>>

<<L'angelo della morte cari miei, siete appena entrati nell'inferno da cui non ne uscirete più.>>

Ho appena estratto il mio coltello, se faranno i bravi ragazzi non li ucciderò.

<<Se non urlate e fare come vi dico, non vi ucciderò, se invece farete come vi pare, vi ucciderò senza pietà >>

Entrambi, a questa mia possibilità che gli ho dato, si sono seduti per terra, e hanno cominciato ad abbracciarsi con i loro corpi nudi.

Io, mi sono fatta avanti, e dopo aver chiuso la porta del capanno alle loro spalle, li ho colpiti entrambi sulla nuca per farli svenire, dopo di chè li ho portati nel covo e li ho incatenati a delle catene che pendevano dal muro.

Di loro, farò il mio divertimento quotidiano; dovrò pur sempre tenermi in forma !!!



L'amore di una yandere.Where stories live. Discover now