Capitolo 33°

28 2 0
                                    

<<Svegliati psicopatica, non è il momento di dormire, stiamo per servirvi il pranzo.>>

Dove mi trovo ?

Ho gli occhi chiusi, ma sento delle voci, voci che vengono amplificate....cosa mi sarà mai successo ?

Apro lentamente gli occhi, non so dove mi trovo e non ricordo cosa è successo.

Difronte a me un muro, un muro di mattoni grigi....il letto in cui mi trovo non è il mio; la stanza è buia e spoia....una piccola finestra con delle sbarre monto fitte fanno passare l'aria con qualche raggio di luce....dove mi trovo mai ?

La porta è blindata....nessuna maniglia all'interno, solo una piccola finestrella per permettere il passaggio di informazioni.

<<AIUTO !!! AIUTATEMI, DOVE MI TROVO ? QUALCUNO MI AIUTI !!!>>

Silenzio....nessuno risponde alla mia chiamata d'aiuto....che posto è mai questo ?....Come ho fatto a finire qui ?

Sono sola....indifesa....in questa lurida, piccola e lugubra stanza ci siamo solo: io e.....un coniglio di pezza.

Credo che lo chiamerò......David, è molto carino......mi farà compagnia in questo inferno e magari saprà dirmi cosa mi è successo, e come ci sono finita qui.

Tum-tum-tum !!!

Qualcuno ha appena bussato alla porta....chi è mai ?

Un' uomo robusto dai capelli d'oro è entrato nella stanza, è una guardia....posso fare a lui le mie domande !!!

<<Su, alzati, si va alla mensa.>>

Io ignoro le sue parole e gli faccio le mie domande.

<<Mi scusi signore....mi può dire che posto è questo ?...perché sono qui ?....>>

<<Perché ?!....hai pure il coraggio di chiedere il motivo tu sia qui ?....sei davvero come dicevano....pazza fino al "midollo", >>

Ha appena detto quelle parole con disprezzo, aspramente....

<<Perché io sarei pazza ? In fondo sono qui senza neanche saperlo....>>

<<Uff....perché ti sto parlando?.....stando a contatto con voi prima o poi mi prenderanno per uno di voi !!! >>

Si è appena messo una mano davanti agli occhi....perché ?

<<Perché non rispondi alla mia domanda ?>>

<<Perché non lo so, non posso sapere come diavolo ci siete finiti qui; so solo che tu sei una psicopatica assassina, e per via della tua insanità mentale sei stata rinchiusa in questo manicomio !!! E...se ci tieni tanto a mangiare ti chiedo di seguirmi alla mensa .>>

<<U...un manicomio ?....Ma io non sono pazza.....e, va bene, ho giusto un pò di fame; accompagnami pure.>>

Delicatamente, mi alzo, e sbattendo le mani sul mio vestito bianco lo pulisco dalla polvere del pavimento, faccio qualche passo verso di lui e subito scopro che fuori la mia piccola cella il mondo è ancor peggio: le mura sono tutte bianche macchiate di tanto in tanto da qualche chiazza di sangue; nessuna finestra se non qualche d'una posta quasi al soffitto; oltre alla mia di cella ce ne sono molte, molte, molte molte altre, quasi a sembrare infinite; sul soffito c'è anche qualche faro; alla fine dello stretto, angusto e quasi interminabile, c'è un portone in ferro, dove al suo interno cela un'altro corridoi, e ancora continua ad essercene un'altro, così capisco che la struttura dell'edificio è cubica.

Siamo appena arrivaot ad un ascensore che al suo interno c'è molto, molto, molto, molto spazio e affianco a questo ascensore ci sono delle scale, scale che salgono e scale che scendono.

L'amore di una yandere.Where stories live. Discover now