Capitolo 35°

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<<Francene Morris, da quest'oggi sarai sotto la custodia della tua famiglia; sarà tua madre a prendersi cura di te, con tutte le responsabilità che ricadranno sulle sue spalle, da oggi in poi non sarai sorvegliata neanche per un instante da qualche medicio, infermiere o guardia che si trova in questo manicomio.>>

Mi ritrovo all'interno dello studio di colui che amministra tutto il manicomio in cui mi hanno rinchiusa per puro sbaglio; sto uscendo finalmente, tutto grazie a mia madre.

<<Sarò io a prendermi carico di ciò che farà mia figlia, prometto che la sorveglierò al meglio.>>

Mia madre, mi sta guardando mentre io in silenzio assisto alla scena della mia liberazione.

Fremo dalla gioia di vedere il mondo esterno, il mondo che si cela dietro queste mura grigie, un mondo che non ricordo più di aver visto.

<<Ah !!!, un'ultima cosa...ci dispiace ammetterlo, ma crediamo che sua figlia sia affetta da amnesia, non ricorda quasi nulla prima di essere entrata qui, confidiamo nella sua persona, di riuscire a far ricordare tutto, evitando che il paziente possa ricommettere ciò che è già accaduto in precedenza.>>

Un dottore si è appena fatto avanti, dal suo viso intravedo che è molto insicuro nelle sue parole...ha  forse timore di me ?

<<Non si preoccupi, sapevo già che mia figlia ha perso la memoria...e credo di sapere già come fare, non posso permettere che mia figlia sia cambiata da un momento all'altro.>>

Mia madre è sicura delle sue parole, non esita neanche per un istante, dai suoi occhi tutti all'interno della stanzavediamo la sua sicurezza e la sua determinazione nel portarmi via da questa gabbia di matti.

<<Se non vi dispiace, vorrei andarmene da qui, non gradisco molto l'aria viziata che si respira qui dentro, se non vi è di disturbo visto che abbiamo fatto tutto, vorrei portare mia figlia a casa, al sicuro e fuori da qui.>>

Mia madre è irritata....perché ? per quale motivo ?

<<Può andare...infondo, adesso la paziente è nelle sue mani, quindi...non potrebbe accadere nella di male perché adesso è con la persona che ama tanto...sua madre, colei che la vuole più bene di qualsiasi cosa.>>

Il dirigente, ci sta guardando con uno sguardo strano, quasi mal augurante.

Mia madre, mi ha appena stretto il polso, e mi sta trascinando via da qui...le mie valigie li ho con me...ho con me anche il mio peluche David....

No....mi è appena scivolato dalle mani, e mia madre non vuole fermare la sua marcia,...no...no...devo recuperarlo.

<<Mamma, fermati, è caduto, è caduto David, devo recuperarlo !!!>>

Walter è li....mi sta guardando....perché lo ha preso....e....gli ha staccato la testa....

<<NOOOOO!!!!>>

Mamma si è appena fermata, e si è anche spaventata dal mio urlo e dalla mia voce strana....una voce diversa, non dolce, ma maligna....una voce che ricordo....ricordo fosse mia.

<<LASCIALO STARE BRUTTO STRONZO, RIDAMMELO è MIO !!!>>

Mi sto agitando, mi sto dimenando, voglio riprenderlo, rivoglio il mio David, lo rivoglio....non importa se non ha la testa, posso ricucirgliela io stessa.

<<Francene....fermati ...smettila....lascia perdere quel pupazzo, non ti serve !!!>>

<<Mamma, lasciami, voglio il mio David, lo voglio, gli hanno stacato la testa.!!!>>

L'amore di una yandere.Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu