Capitolo 6°

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<<Si.....pronto, con chi parlo?>>

Mi trovo nel cuore della notte e qualcuno mi ha appena telefonato........aspetto una risposta dall'altra parte.

<<Francene, vieni.......ti sto aspettando dove tu sai, ho fatto il mio lavoro, anche e anche il più  presto del previsto........sbrigati a venire, non  abbiamo tempo da perdere.>>

<<Ah.....sei tu, che cosa ti è passata per la testa di chiamarmi a quest'ora, proprio nel cuore della notte ?>>

<<Non mettere tempo, devi venire qui alla svelta...........siamo in pericolo........>>

La telefonata si è appena chiusa su quel suo siamo in pericolo.......cosa è mai accaduto........io non posso uscire dalla mia camera, devo rispettare il coprifuoco..........non ho tempo di pensare a cosa fare, mi metto in dosso la mia divisa scolastica e scappo via senza farmi notare.

Mi trovo quasi vicino alla fontana, e sto sentendo parlare.......quella voce è la voce del preside e della vice preside.......chi sa cosa è successo.

Mi avvicino, troverò una scusa per passarla liscia.

<<Hey, tu....cosa ci fai qui, dovresti essere in camera tua.>>

<<Ho sentito del movimento, e sono uscita per vedere cosa sia successo.>>

Non mi ero ancora accorta che dietro a loro due c'era li seduto sul bordo della fontana il mio adorato David che era in lacrime, chi sa cosa sia accaduto, mi precipito subito verso di lui per chiedere cosa sia successo tutto sotto gli occhi del preside e la sua sottoposta.

<<David......cosa ti è successo, perché piangi,......parla con me.>>

<<Il ragazzo ha appena subito un trauma.......>>

Dice la vice preside.

<<Che trauma?!....parlate, chi è stato a fargli questo ?>>

<<Non lo sappiamo chi sia stato, ma sappiamo solo che un tizio incappucciato ha portato via la sua migliore amica......credo che il suo nome sia.......Erika, Erika Murray.......>>

<<E cosa è successo a questo ragazzo ?>>

<<Il......ragazzo ha tentato di fermarlo, ma non ci è riuscito nonostante abbia messo anima e corpo per impedire la fuga del rapitore.>>

Io dopo aver ascoltato il preside e la sua vice parlare mi accasciai vicino a David, e lentamente con la mia mano gli accarezzai il volto che teneva nascosto tra le mani, e lentamente scoprì qualcosa che mi fece arrabbiare moltissimo...........

<<Dimmi,.....è stato lui a farti questo ?>>

Il suo......il suo occhi è sanguinante..........il suo volto è tracciato da una piccola fontana di sangue che gli scorge dal suo occhio.

Io..........dovevo andare, dovevo sbrigarmi prima che le forze dell'ordine arrivassero, e per me sarebbe stata la fine.

Mi trovo proprio davanti al capanno dove è nascosto il covo, e non appena sto per varcare la soglia un qualcosa di illuminato dal riflesso della luna accompagnato da una sagoma lesta, che mi fissava con due occhi azzurri e freddi come il ghiaccio, mi pogiò con molta delicatezza una fredda lama di un pugnale sul collo, e questo gesto fu accompagnato da una sola  ed unica parola, prima che io rispondessi con un mio gesto.

<<La luna si tingerà di un rosso cremisi, oh mio povero sventurato.>>

Io con molta velocità uscii il mio coltello da sotto la gola e gli e lo puntai alla gola e poi dissi.

<<...Oh povero sventurato, che tu sia dannato nelle fiamme dell'inferno, e che il tuo sangue possa rendere la mia vita più felice di quello che è già.>>

Entrambi abbassammo le nostre armi, e subito quella sagoma parlò.

<<Sbrighiamoci, non perdiamo altro tempo.>>

<<Andiamo, il sangue di una povera pecorella stanotte verrà versato.>>

Mi ritrovo proprio all'interno del covo, pprecisamente davanti alla sedia dove è legata quella povera vittima di Erika, la mia amata e dolce nemica, non che rivale in amore.

<<Tu........ti prego, non farmi del male.........riportatemi dal mio David.........vi scongiuro, farò tutto ciò che mi sarà possibile, ma vi scongiuro.........non toglietemi la vita.......>>

Era lei seduta, per non dire legata alla sua sedia delle torture, li che mi fissava singhiozzando e piangendo come se  non ci fosse un domani.

<<Stupida......non ti ricordi di me ?....e pensare che ci siamo incontrate appena questo pomeriggio.>>

Sul mio volto si trova un caldo e saporito sorrisetto sadico, stra colmo di gioia, che quasi a guardarlo fa paura.

<<T-tu, amica mia, ti prego aiutami, portami via da questo maniaco, ti prego, non voglio morire, non voglio che mi venga fatto qualcosa di brutto da quel porco di un pervertito.>>

Io con sguardo serio e curioso mi volto verso di lui che si trova proprio accanto a me, e gli dico con tono di domanda.

<<Davvero avevi in mente di abusare di lei ?>>

Lui con tono scherzoso e con sguardo un po come un cane scoperto a rubare del cibo disse.

<<Sai, come sono gli uomini, la perversione e uno dei nostri punti forti....., e poi non guardare me, anche tu lo sei, non credere ti essere una santa>>

<<Hai raggione........ti concedo di giocare con il suo corpo.......se vuoi possiamo fare anche ora così c'è più divertimento non credi ?!>>

Lui con sgurdo un po da pervertito ma con piena espressione di gioia mi guardò e mentre lei cominciava a dimenarsi  dalla paura lui rispose pieno di gioia.

<<Dici davvero?!, quindi mi stai appena dando la possibilità di giocare con lei e........devo davvero dirlo, davvero mi lasci giocare con le sue tettone, e mi lascerai la possibilità di mandarla al settimo cielo ?!?!?!?!>>

<<Si, fai pure, ma sappi che dovrà restare in vita, se no......te la vedrai come me, io vado su, tu fai come se io non ci fossi........divertiti mia cara amica, beata te che potrai entrare nelle sue grazie.>>

Quella fu l'ultima parola prima che lui la stuprasse, facendo del suo corpo il suo strumento di divertimento.


**********nota dello scrittore*********

Vi chiedo davvero perdono per questa parte un po perversa e che non va per niente contro la violenza sulle donne, ma credo davvero che quella li sia la tortura più adatta alla sua rivale........non credete anche voi ?

Vi auguro un buon proseguimento di giornata.





L'amore di una yandere.Where stories live. Discover now