CAPITOLO 58 - OCCHI TRISTI

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Quando la mia sveglia suonò, il sole era già alto nel cielo. La spensi con un gesto istintivo e mi rigirai nel letto, beandomi del tepore delle coperte e dei deboli raggi di luce che filtravano dalle finestre.

L'impalpabile polvere che aleggiava nell'aria si muoveva leggera, producendo dei giochi di luce e colore che quasi mi ipnotizzarono. Un sorriso compiaciuto sfuggì alle mie labbra quando le immagini della sera prima mi tornarono alla mente.

Ero felice davvero, come non lo ero mai stata nella mia vita e il responsabile di tale felicità era sdraiato proprio a fianco a me... o almeno così credetti fino a che non allungai una mano nella sua direzione e trovai al suo posto un foglietto accuratamente ripiegato.

Buon giorno piccolina, ben svegliata..
sono fuori a correre ma per quando
dovrai andare via sarò di ritorno..
H

Quelle poche semplici parole mi fecero sorridere e al tempo stesso tremare lo stomaco. Ripiegai il biglietto e lo riposi nella borsa, assieme al cellulare. Andai in bagno a prepararmi e mentre lo facevo ballavo e canticchiavo le mie canzoni preferite.

Dio, ero proprio innamorata... il mio cuore sfarfallava all'improvviso appena un ricordo di Harry si affacciava nella mia mente; le mie guance erano perennemente colorite e gli occhi sempre lucidi, come se si commuovessero per una gioia quasi inespressa.

Scesi le scale diretta in cucina canticchiando ancora qualche motivetto quando la mascella mi si bloccò, lasciandomi con la bocca spalancata.

In cucina con i pantaloni di un pigiama (i soli pantaloni di un pigiama), c'era Liam, che canticchiava allegro anch'egli, mentre preparava il caffè.

<<Oh, buon giorno, Chrys. Dormito bene?>>.

Serrai di colpo la mascella per ingoiare una quantità di saliva irrisoria; avevo la gola prosciugata.

"E io che mi ero fatta tanti problemi per lui", pensai quasi risentita.

<<S-si si, certo, ma tu come stai?>>.

<<Io? Io sto benissimo!>>.

Era insolitamente allegro e la cosa poco mi convinceva. Ma d'altronde che motivi avrebbe avuto per fingere?

Forse aveva capito che tra me e lui non avrebbe mai potuto esserci niente e si era semplicemente arreso, no?

<<Certo, scusami. Pensavo solo... niente lascia stare>>, tagliai corto con un gesto della mano per cambiare argomento.

<<Cosa? Che vista la mia reazione di ieri sera ci fossi rimasto male per te e Harry?>>.

Colpita.

<<No... cioè si... insomma ti ho visto un po' strano ieri quando ti ho detto che avrei dormito con lui e allora... >>.

<<E allora hai pensato che stessi soffrendo perché nutro dei sentimenti per te... >>.

<<Beh, si è così>>, ammisi.

La sua squillante risata rimbombò in cucina così forte che temetti si svegliassero gli altri.

<<Scusami, scusami davvero... non è per te che sto ridendo è solo che... ti sei sbagliata, Chrys. Io non provo niente per te, o meglio, provo un'amicizia e una profonda stima, ma niente di più, credimi>>.

<<E allora perché quella reazione? Non me la sono sognata. Ricordo il tuo sguardo>>. Ero sempre più stizzita. Ora mi derideva anche, facendomi passare per visionaria, oltre che per presuntuosa.

<<Ho avuto quella reazione semplicemente perché mi hai colto di sorpresa. Non mi aspettavo che il vostro rapporto fosse andato così... oltre. Quando abbiamo parlato, nel bosco, mi avevi fatto intendere che tra voi non ci fosse niente. Insomma fino a qualche giorno fa eri vergine e ora... dormi già con lui... >>.

Poachers || H.S. Where stories live. Discover now